XXIII Convegno Nazionale GISCEL
In ambito scolastico e accademico è centrale il tema dell’inclusione: infatti, come afferma l’art. 3 della Costituzione, «è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
La lingua pervade l’esperienza che l’individuo compie nel mondo e con il mondo: si rivela, quindi, uno strumento irrinunciabile per l’inclusione. Nel tempo sono mutate le caratteristiche dell’oggetto lingua e, di conseguenza, le necessità formative rispetto ad essa. Ad esempio, quando l’italiano è lingua materna emergono delle sfide rispetto al reale accesso a tutte le diverse varietà linguistiche, in particolare per le varietà alte; d’altro canto, vi sono bisogni linguistici rispetto alle esigenze di apprendenti di italiano inteso come lingua di contatto; allo stesso tempo, l’uso di differenti modalità e strumenti comunicativi può rivelarsi efficace per tutte le allieve e per tutti gli allievi.
Pertanto, risulta essenziale ridefinire l’inclusione, declinandola nei diversi contesti in relazione agli stessi bisogni linguistici specifici. Questi, spesso, sono identificati da processi medicali, i quali, introducendo talora tassonomie vaste e derivative, paradossalmente, creano scenari per cui un bisogno potrebbe essere scambiato per una stigmatizzazione, al contrario di ciò che si persegue con l’approccio biopsicosociale. Il paradigma biopsicosociale sposta l’attenzione dal soggetto all’ambiente che può e deve trasformarsi da ostacolo a facilitatore dell’inclusione. Diventa, dunque, essenziale una cooperazione tra agenzie educative: la famiglia, soprattutto nel caso di minori, la scuola, anche nel ruolo di raccordo con l’Università, ed i servizi medico-sociali. Questa collaborazione risulta ancora più essenziale nel contesto scolastico italiano che rappresenta un unicum nella scelta di adottare la totale inclusione per tutti gli allievi, con un itinerario complesso che si avvia negli anni Settanta, trova pieno accoglimento nella L. 104/1992 e prosegue ancora oggi.
Negli ultimi anni, si è diffuso il concetto di BES (Bisogno Educativo Speciale). Nell’ambito degli studi di educazione linguistica, tuttavia, si preferisce fare riferimento agli specifici bisogni linguistici che tutti gli apprendenti, a prescindere dalla loro condizione, evidenziano: necessità differenziate di apprendimento linguistico, che, in alcuni casi, soprattutto in presenza di bisogni clinici, possono manifestarsi in forma più specifica ed evidente. L’idea di bisogno linguistico specifico permette, quindi, di rispondere in modo universale e democratico all’individualizzazione ed alla personalizzazione del percorso di insegnamento e apprendimento linguistico, in una prospettiva contraddistinta da azioni condivise tra tutti i docenti coinvolti, specializzati e non.
Al di là delle identificazioni di natura medica o sociale, tutti hanno caratteristiche individuali che coinvolgono anche le loro competenze linguistiche, influenzate da diversi fattori (sociali, personali, clinici, evolutivi…), che possono dipendere o meno da differenti tipi di fragilità. Sono queste caratteristiche che permettono al singolo una maggiore o minore padronanza e capacità di muoversi nello spazio linguistico, tra le diverse varietà di lingua e tra le varie
lingue (dialetto, lingue di minoranza, lingua standard, neostandard, italiano L2, lingue straniere…).
Il convegno intende proporre una riflessione su tali tematiche, accogliendo ricerche descrittive e indagini esplorative, con possibili attuazioni sperimentali orientate alla promozione delle potenzialità inespresse e a una reale inclusione linguistica e sociale.
Le Dieci tesi: uno strumento per affrontare bisogni linguistici conosciuti ed emergenti.
Opinioni, credenze e teorie implicite sull’apprendere e sull’insegnare per rispondere a specifici bisogni linguistici.
Le competenze professionali per l’educazione linguistica inclusiva: modelli esemplificativi di buone pratiche nella formazione dei futuri docenti e dei docenti in servizio.
Costruire una comunità educante: modelli esemplificativi di pratiche di accessibilità nell’educazione linguistica realizzate in aula in collaborazione tra i diversi docenti curricolari, i docenti di sostegno, le realtà extra scolastiche (educatori, mediatori, tutor, esperti e professionisti dell’ambito clinico…).
Approcci, tecniche, metodologie, tecnologie didattiche e strumenti di valutazione utili per un’educazione linguistica accessibile atta a soddisfare i bisogni linguistici specifici degli apprendenti nelle varie lingue o varietà di lingua e nei diversi livelli di scolarità (dalla scuola del primo ciclo, all’istruzione per gli adulti, all’Università).
Ricerche ed esperienze per favorire l’accessibilità dei libri di testo e dei materiali scolastici in funzione dei diversi bisogni linguistici.
Il Convegno comprenderà alcune relazioni su invito e comunicazioni selezionate dal Comitato Scientifico.
Chi intende proporre una comunicazione dovrà inviare un abstract di lunghezza non superiore alle 3000 battute spazi inclusi, esclusi i riferimenti bibliografici (non più di 5).
Le proposte vanno inviate entro il 15 aprile 2024 all’indirizzo e-mail seguente:
convegnotorino24@gmail.com
Nell'oggetto dell’e-mail dovrà essere scritto: proposta contributo CONVEGNO GISCEL 2024.
Le proposte vanno inviate sia in formato .doc sia in formato .pdf, indicando il punto e/o i punti del temario cui fa riferimento la proposta.
Si raccomanda di utilizzare il formato appropriato e di non indicare il (i) nome (i) dell’/degli autore (i) nel file dell’abstract. Le proposte saranno infatti inoltrate al Comitato Scientifico in forma anonima.
L’e-mail dovrà contenere nome e cognome dell’autore della proposta, ente di appartenenza, indirizzo e-mail presso il quale si intendono ricevere tutte le comunicazioni inerenti al convegno.
L’accettazione verrà comunicata entro il 30 maggio 2024.
Si ricorda che tutti i relatori al momento d’inizio del convegno dovranno essere soci regolari della SLI.
Documento di approfondimento sul tema dell'inclusione in connessione con l'educazione linguistica democratica