2017/18

IX Incontro

Adorno - Horkheimer, Dialettica dell'illuminismo



Giovedì 10 maggio 2018 alle ore 14,30 - sede ITEC (Ragioneria)

Tractatus Logico-Philosophicus di Ludwig Wittgenstein

A cura del prof. Simone Cuomo, “Brocchi”- Bassano del Grappa, VI


Il Tractatus Logico-Philosophicus di Wittgenstein è un classico della filosofia del ‘900. Esso è una composizione in tempore belli. Scritto quasi interamente durante la Grande Guerra, alla quale l’autore partecipò come volontario dell’esercito austro-ungarico, il Tractatus è un invito perentorio a tacere, ad abbandonare ogni tentazione di indottrinamento.

Pur trattando di logica, di linguaggio, di scienza, in una lettera del 1919 all’editore Ludwig Von Ficker, Wittgenstein sottolinea che il tema del suo libro è etico; un tema –chiarisce lo stesso autore– né scrivibile, né tematizzabile, ma solo delimitabile. Nel Tractatus, infatti, non compare alcuna teoria sul senso della vita, né si trovano prescrizioni morali o ricette per essere felici. Il senso etico del testo risiede, scrive Italo Valent nel suo Invito al pensiero di Wittgenstein (1989), nel tentativo di “liberare la valutazione e il comportamento morale dal conforto di una qualsiasi giustificazione esprimibile in termini di razionalità pratica”. Tra conoscenza ed etica v’è per Wittgenstein un solco incolmabile, immagine del quale sono le contraddizioni del conflitto mondiale, in cui l’intelligenza tecnico-scientifica si piega al servizio della morte. La guerra confonde, rende sensato l’insensato, mettendo brutalmente in gioco la vita e la morte. Wittgenstein intende riportare in chiaro ciò che è confuso: vuole tracciare un limite. Il tema della delimitazione tra ciò che può essere sensatamente espresso nel linguaggio e ciò che non può essere detto è centrale. Qui sta il senso etico del libro: delimitando il dicibile, Wittgenstein indica l’apertura di uno spazio di sensatezza. Tracciando questo limite, l’autore ci permetterà di comprendere cose fondamentali intorno alla vita, ovvero l’indicibilità dei valori e l’inaccessibilità dal punto di vista scientifico dei problemi vitali per l’uomo:

6.52 Noi sentiamo che, persino nell’ipotesi che tutte le possibili domande scientifiche abbiano avuto risposta, i nostri problemi vitali non sono ancora neppure sfiorati. Certo, allora non resta più domanda alcuna; e appunto questa è la risposta. Wittgenstein, Tractatus Logico-Philosophicus

Ludwig Josef Johann Wittgenstein (Vienna, 26 aprile 1889 – Cambridge, 29 aprile 1951) è stato un filosofo austriaco, autore in particolare di contributi di capitale importanza alla fondazione della logica e alla filosofia del linguaggio, e considerato da alcuni, specialmente nel mondo accademico anglosassone, il massimo pensatore del XX secolo.

Il tractatus estratto per dispensa.pdf

VIII Incontro

Adorno - Horkheimer, Dialettica dell'illuminismo

Max Horkheimer (sinistra) con Theodor Adorno (destra).


Martedì 17 aprile 2018 Ore 13.45

Th. Adorno - M. Horkheimer, Dialettica dell'illuminismo

A cura del prof. Loris Parise, docente Liceo “Tito Lucrezio Caro", Cittadella (PD)

Nella prima metà degli anni Quaranta, nel mezzo della Seconda guerra mondiale, i due colleghi ed amici Max Horkheimer e Theodor W. Adorno realizzano finalmente un progetto al quale Horkheimer sta pensando da tempo: scrivere un libro sulla “filosofia dialettica” o, come suggerisce Adorno in una lettera all’amico, “la dialettica dell’illuminismo o la dialettica tra cultura e barbarie”. Entrambi sono intellettuali tedeschi di origini ebraiche, di chiaro orientamento marxista, che hanno trovato ospitalità e rifugio negli USA dopo l’avvento al potere di Hitler. Nel 1944 è terminata la Dialettica dell'illuminismo, che reca il sottotitolo Frammenti filosofici: sei capitoli coi quali gli autori cercano di mostrare l’impasse in cui si trovano la razionalità e le società “occidentali”. La ricerca scientifica procede spedita, la tecnica trionfa; tuttavia l’uomo non vive in uno “stato veramente umano”, che parrebbe alla sua portata; la sua realtà è piuttosto la distruzione di massa, l’amministrazione e la manipolazione delle collettività, lo sviluppo di ideologie e comportamenti irrazionalistici e razzisti. Il progresso mostra, in altre parole, un volto “regressivo”. Da cosa dipende questo processo? Quale concezione del pensiero - della filosofia e della scienza - presuppone? Cosa vuol dire “agire razionalmente” all’epoca della gestione burocratica del massacro? Non siamo forse davanti a un fallimento della ragione, che sa produrre mezzi efficaci ma è incapace di giustificare i fini per cui i mezzi stessi sono stati approntati? Con quale consapevolezza dovremmo guardare al progresso tecnico-scientifico? Queste sono alcune delle domande che guidano la riflessione di Horkheimer e Adorno; attraverso la lettura e il commento di passi scelti proveremo a comprendere alcune parti significative dell’ampia analisi sviluppata dagli autori, e i tentativi di risposta di questo “piccolo” classico della filosofia del Novecento.

Theodor Ludwig Wiesengrund-Adorno (Francoforte sul Meno, 11 settembre 1903 – Visp, 6 agosto 1969) è stato un filosofo, sociologo, musicologo ed accademico tedesco. Fu esponente della Scuola di Francoforte e si distinse per una critica radicale alla società e al capitalismo avanzato. Oltre ai testi di carattere sociologico, nella sua opera sono presenti scritti inerenti alla morale e all'estetica, nonché studi critici sulla filosofia di Hegel, Husserl e Heidegger. Alla riflessione filosofica affiancò per tutta la sua esistenza un'imponente attività musicologica.

Max Horkheimer (Stoccarda, 14 febbraio 1895 – Norimberga, 7 luglio 1973) è stato un filosofo e sociologo tedesco, tra i più importanti esponenti della Scuola di Francoforte.

CORSO Gli inattuabili_DIALETTICA DELL'ILLUMINISMO citazioni.pdf

VII Incontro

Severino Boezio, La consolazione della filosofia

Martedì 10 aprile 2018 Ore 13.45

Severino Boezio, La consolazione della filosofia

A cura del prof. Michele Basso, docente Liceo “Brocchi", Bassano del Grappa (VI)

La Consolatio Philosophiae di Severino Boezio, composta nel 524, è uno dei testi più diffusi, letti e commentati del Medioevo. Testimoniata da più di 400 manoscritti sparsi in tutte le biblioteche d'Europa, e volgarizzata in tutte le principali lingue europee, essa ha conosciuto una fortuna pari a poche altre opere filosofiche.

Una delle ragioni di questo successo sono senza dubbio i temi universali in essa trattati, che affondano le radici nella tragica esperienza biografica del suo autore, uno dei protagonisti della vita politica dell'Italia occupata dai Goti dopo il crollo dell'Impero Romano d'Occidente. La Consolatio fu infatti composta da Boezio nei suoi ultimi mesi di vita, mentre si trovava rinchiuso in carcere a seguito dell'accusa, presentata da esponenti della corte del re goto Teodorico, di aver tramato per il ripristino dell'autorità imperiale in Italia.

Precipitato in uno stato di disperazione, Boezio così racconta, nelle prime pagine della Consolatio, di aver visto comparire nella sua cella dinnanzi a sé la Filosofia: sarà proprio lei a consolarlo della sua sventurata sorte e ad esortarlo a riprendere il dominio della propria ragione, conducendolo alle risposte sui problemi che lo affliggono: se la ragione indica che esiste un Dio buono e giusto che regge il mondo con ordine e armonia, perché le cose umane sembrano governate dal disordine? Perché spesso gli ingiusti sono premiati con ricchezze, onori, potere, gloria e piaceri, mentre il giusto è punito con odio e persecuzioni? Qual è la vera felicità? Se il mondo è retto da un ordine provvidenziale, perché esistono il male e l'ingiustizia? Infine, se la conoscenza di Dio racchiude istantaneamente il passato, il presente e il futuro, e consente ad esso di avere prescienza delle cose che accadranno, esiste davvero uno spazio di libertà per l'uomo?

La lettura e il commento di estratti dell'opera permetteranno di presentare le risposte che Boezio, muovendosi fra tradizione classica, filosofia greca e cristianesimo, ha trasmesso al Medioevo nascente, contribuendo a plasmare l'orizzonte filosofico della modernità.

Severino Boezio (Roma, 475/477 – Pavia, 524/526) è stato un filosofo romano, con le sue opere ha avuto una profonda influenza sulla filosofia cristiana del Medioevo

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VI Incontro

Baruch Spinoza, Ethica

Giovedì 5 aprile 2018 Ore 13.45

Baruch Spinoza, Ethica

A cura del prof. Michele Basso, docente Liceo “Brocchi", Bassano del Grappa (VI)

L’Etica di Spinoza, pubblicata postuma nel 1677, è scritta secondo un metodo che ricerca un’analogia tra la ricerca sull’agire umano (l’etica, appunto) e la precisione del metodo geometrico. Ciò rende la lettura non facile, talvolta ostica. Il testo, inoltre, contiene alcune affermazioni problematiche, che appaiono talvolta addirittura paradossali: come l’idea che la mente non possa pensare nient’altro che il corpo, e che il corpo a sua volta non sia in fondo che un oggetto dell’idea della mente. Ma ancor più problematica – persino struggente, se presa sul serio – è l’affermazione che noi non nasciamo affatto liberi, che la libertà non è una caratteristica innata dell’uomo, ma semmai il frutto di un faticoso ed affascinante percorso di liberazione che ciascun essere umano può intraprendere entro sé stesso e nella relazione con gli altri. È questo percorso di liberazione il fulcro centrale dell’Etica: in una lezione di un’ora, non si potrà certo attraversarlo, ma è possibile fornirne alcune tracce essenziali, una sorta di mappatura che inviti alla lettura integrale del testo. Dopo una prima parte in cui si cerca di chiarire il rapporto tra l’uomo e Dio, si procede attraverso il tentativo di analizzare i due attributi fondamentali dell’essere umano, l’estensione (il corpo) e il pensiero (la mente). Vivere bene significa per Spinoza comprendere la relazione tra corpo e mente, tra affetti e idee, ed imparare a praticarla nel modo più adeguato, in termini spinoziani, imparare ad essere “causa adeguata” delle proprie azioni. Sia ben chiaro, non si comprende se stessi e non si diventa donne e uomini migliori leggendo un libro: il libro di Spinoza, come tutti i grandi testi filosofici che affrontano il tema etico, può essere al massimo un utile orientamento e un invito a mettersi in esercizio, da sé e con gli altri (tra inevitabili prove ed errori, successi e fallimenti), nel faticoso e meraviglioso tentativo di conoscerci. La relazione si chiuderà con un accenno rapido, ma necessario, al rapporto tra l’Etica ed altri testi spinoziani, in particolare il Trattato politico. Preso isolatamente, l’invito alla prassi contenuto nell’Etica potrebbe sembrarci infatti oggi un suggerimento new age, sostituibile con una qualche altra forma di meditazione o riflessione per placare l’agitazione prodotta dal mondo frenetico in cui viviamo. Pensarla così, significherebbe non comprendere nulla della filosofia di Spinoza. L’invito alla prassi dell’Etica è sempre al contempo etico e politico, e l’imparare a vivere bene deve essere – pur con tutte le notevoli difficoltà del caso – necessariamente una azione collettiva, dialogata, condivisa. Comprendere il sottile ma rilevante scarto tra l’etica e la pratica politica è quindi necessario per avere perlomeno un’idea corretta di ciò che questo grande filosofo ha cercato di lasciarci in eredità.


Baruch Spinoza (Amsterdam, 24 novembre 1632 – L'Aia, 21 febbraio 1677) è stato un filosofo olandese, ritenuto uno dei maggiori esponenti del razionalismo del XVII secolo, antesignano dell'Illuminismo e della moderna esegesi biblica.


V Incontro

Karl Jaspers, Cifre della trascendenza

Martedì 13 marzo 2018 Ore 13.45

KARL JASPERS, Cifre della trascendenza

(Chiffren der Transzendenz)

A cura del prof. Mauro Sturaro, docente Liceo “Paleocapa” – Rovigo (RO)

Cifre della trascendenza è il titolo che raccoglie i testi delle ultime lezioni di Jaspers all’università di Heidelberg nel 1961, al termine di una vita di ricerca e pochi anni prima della morte. Nei suoi ultimi insegnamenti universitari Jaspers si sofferma su quella che Pascal definiva la condizione umana, nei sui aspetti più dolorosi e talvolta tragici, nei quali, tuttavia, Jaspers intravede i segni, le cifre di una realtà ulteriore, Altra. Rispetto a questa dimensione lo sforzo di comprensione attraverso il linguaggio convenzionale e le scienze subisce un perenne scacco e richiede in alternativa un atteggiamento di ricerca che si sofferma sulla singolarità e sulla concretezza che caratterizzano gesti, immagini, situazioni particolari che rivelano, proprio nella loro non universalità, di essere il linguaggio universale della trascendenza, ossia di un orizzonte che sembra trascinarci in tutti i sensi verso l’infinito. Al tramonto della propria carriera e della propria vita Jaspers si confronta con i maestri che hanno segnato la sua formazione, da Pascal, a Kant, a Heidegger continuando il dialogo con le tracce della manifestazione della trascendenza evidenti anche nei testi della tradizione religiosa, sia occidentale che orientale. Nelle 8 lezioni che compongono il testo si può quindi trovare una serie di indicazioni e di suggestioni maturate in prima persona nel cuore della grande crisi europea da un pensatore non di moda, poco attuale e dal percorso originale (dalla medicina alla psichiatria alla filosofia), ma di inconsueta profondità.


Karl Theodor Jaspers (Oldenburg, 23 febbraio 1883 – Basilea, 26 febbraio 1969) è stato un filosofo e psichiatra tedesco. Ha dato un notevole impulso alle riflessioni nel campo della psichiatria, della filosofia, della teologia e della politica.


IV Incontro

CHUANG-TZU - 庄子

Mercoledì 28 febbraio 2018 ore 14.00 AULA MAGNA IPSIA

a cura del prof. Emiliano Brajato, docente ISS Masotto, Noventa V.na (VI)

ChuangTzu (o ZhuangZi 庄子), pensatore cinese, identificato poi come l’autore e protagonista del testo omonimo. Probabilmente contemporaneo di Mencio, vissuto tra il IV e il II secolo a.C., ZhuangZi è considerato opera fondamentale del cosiddetto Daoismo filosofico (daojia), assieme al Tao Te Ching (Daodejing) e al Liezi.

ChuangTzu è un’opera di devastante bellezza, labirintica, e secondo gli studiosi composta di almeno tre parti in tempi diversi, non solo dal presunto autore, ma da gruppi di pensatori successivi “alla ricerca del Dao”, della “Via”. Si tratta di un testo di grande ironia, popolato da artigiani, mendicati e pittoreschi personaggi, molto più vicini al Dao e alla sua pratica (De/Te: Potenza, Virtù) rispetto a sovrani e sapientoni del tempo (sofisti). Luoghi, persone, animali stranissimi popolano questo testo che, come lo Zarathustra di Nietzsche, ci immerge in una prospettiva polifonica, di decentramento del soggetto. Confrontarsi oggi con questo enigmatico testo significa lasciarsi interrogare da ChuangTzu (ZhuangZi) sul modo in cui viviamo i nostri processi di trasformazione, la nostra ossessione di dividere ed etichettare le cose, il nostro rapporto con la morte, il percorso (dao) di nutrimento della vita, di cura dell’altro ed oblio di sé, per scoprirsi parte del tessuto misterioso ed inafferrabile dell’inseparabile trama e ordito di vita-morte di quella che denominiamo Realtà.

III Incontro

Georg Simmel, La metropoli e la vita dello spirito

Martedì 30 gennaio 2018 ore 14.00 AULA MAGNA LICEO

a cura del prof. Teodoro Custodero

《Chi meglio di Simmel poteva cogliere e descrivere i rumori, i ritmi, i suoni, i colori del nuovo secolo che si preannunciava e la velocità con cui la modernità conquistava via via i territori del suo regno mutandone i caratteri, stravolgendone gli equilibri, imponendo nuove figure sociali? Chi meglio di lui, che pone l'ambivalenza come carattere sostanziale del rapporto tra l'individuo e la società e che sostiene che ogni fenomeno sociale, per essere compreso, deve essere considerato anche nel suo contrario, avrebbe potuto descriverne i caratteri contraddittori?》(A. Calabrò, Luci e ombre della modernità) È con questa convinzione che proponiamo la lettura de “La metropoli e la vita dello spirito​” di Georg Simmel, autore troppo poco studiato e letto nelle scuole. In questa conferenza del 1903, Simmel analizza e profetizza gli effetti della modernità sulla vita della mente e sul corpo degli uomini del Novecento, in cui possiamo essere ascritti anche noi. Fondendo in modo mirabile le intuizioni di Schopenhauer e quelle di Marx, questo breve testo ci permette di riflettere sulla nostra contemporaneità e sulle contraddizioni che la abitano.


Georg Simmel (Berlino, 1º marzo 1858 – Strasburgo, 26 settembre 1918) è stato un filosofo e sociologo tedesco. Ha analizzato gli eventi storici e sociali sia per come vengono originati dalla vita delle persone, sia per come le figure sociali vengano costruite dall'interazione tra individui. Oggi è considerato uno dei "fondatori" della sociologia con Émile Durkheim e Max Weber.

II Incontro

Giordano Bruno, De la causa, principio et uno

Martedì 19 dicembre ore 14.20 AULA MAGNA LICEO

A cura del prof. Daniele Catania, ISS "U. Masotto", Noventa Vi. (VI)

Rileggere il dialogo "De la causa, principio et uno" di Giordano Bruno può essere utile per più motivi. Il primo è quello di avvicinarsi ad un pensatore multiforme, geniale eppure al tempo stesso limpido, che dimostra quanto duttile possa essere la lingua e come naturalmente essa si adatti alle esigenze di una narrazione ora piana, ora aulica, ora persino sfrontata e volgare; un pensatore dalla vita errabonda e difficile che, tradito e deferito nelle carceri dell'Inquisizione in un periodo per molti versi diffidente nei confronti di qualsiasi novità intellettuale, è posto di fronte ad un terribile dilemma: godere ancora di quella vita che lo ha gratificato di doni straordinari, o restare fedele fino all'ultimo al proprio e personale attaccamento alla Verità.

In secondo luogo, le intuizioni che va esplicando all'interno dell'opera ci restituiscono l'immagine di un universo differente da quello a cui solitamente si crede e pensa, un universo in cui un filo logico e sottile unisce ogni cosa vivificandola. Il ragionamento prende le mosse da una constatazione antica, e cioè che ogni cosa ha la propria ragione (che a sua volta si sdoppia nelle nozioni di principio e causa) in sé o in altro, ma alla fine il tutto si scopre riposare in quell'Unico, che quella stessa ragione ritrova presso di sé.

L'immagine della realtà che Bruno ci propone, pertanto, pur potendo apparire distante per ovvie ragioni, ci sorprende ancora per la sua straordinaria modernità, rammentandoci al contempo l'importanza di un interrogare che sia condiviso ed al tempo stesso docile alla guida dell'intelletto, unico strumento da sempre valido per l'indagine del vero.

I Incontro

Fritjof Capra, Il punto di svolta

Il film Mindwalk, diretto dal fratello di Capra, è basato sul testo Il punto di svolta. Qui la versione in inglese con sottotitoli (sempre in inglese)

Martedì 28 novembre ore 13.40 AULA MAGNA LICEO

(The turning point. Science, society and the rising culture)

A cura del prof. Stefano Bellanda, docente Ist. “Masotto” – Noventa Vi. (VI)

Il primo incontro, dal carattere introduttivo al Corso, si concentra su un testo che non è propriamente un classico della filosofia, ma presenta una veste che riporta all'origine della filosofia: pensare la realtà come un sistema in cui tutto è in relazione. La filosofia quindi cerca di riconoscere la necessità di far dialogare tutte le discipline, mostrando anche come proprio la tendenza a rendere i saperi sempre più incomunicabili tra loro e a compartimenti stagni sia un sintomo di una concezione moderna della scienza che, secondo l'autore, è responsabile di una situazione globale estremamente rischiosa. Cambiare il nostro modo di pensare, per una visione interdisciplinare e sistemica (vicina a tradizioni di pensiero orientali), risulta quindi una sfida fondamentale per il nostro tempo.

Chi è l'autore?

Fritjof Capra (Vienna, 1º febbraio 1939) è un fisico e teorico dei sistemi, è saggista di fama internazionale. Diventato famoso con Il Tao della fisica, del 1975. In questo libro, che ha avuto grande successo ed è stato ristampato in varie lingue, l'autore critica il modello di scientificità (di derivazione cartesiana) prevalente nel mondo moderno occidentale, in quanto contrassegnato da un'impostazione meccanicistica, quantitativa e riduzionistica, che non corrisponde alla complessità del reale.

Secondo Capra, vi è un intimo legame tra la gravissima crisi ambientale del nostro tempo e il tipo di cultura anti-ecologica affermatasi in Occidente negli ultimi secoli. Egli teorizza l'avvento di un nuovo paradigma, ricavabile dagli sviluppi della “nuova fisica” (e di altri settori della scienza contemporanea), ma anche dal misticismo orientale (Taoismo in primo luogo) e da varie altre saggezze premoderne orientate ecologicamente.


PROGRAMMA

Martedì 28 novembre ore 13.40

AULA MAGNA LICEO

FRITJOF CAPRA, Il punto di svolta

(The turning point. Science, society and the rising culture)

A cura del prof. Stefano Bellanda, docente Ist. “Masotto” – Noventa Vi. (VI)


Martedì 19 dicembre Ore 13.40

AULA MAGNA LICEO

GIORDANO BRUNO, De la causa, principio et uno

A cura del prof. Nicola Catania, docente Ist. “Masotto” - Noventa Vi. (VI)


Martedì 30 gennaio 2018 Ore 14.00

GEORG SIMMEL, La metropoli e la vita dello spirito

(Die Großstädte und das Geistesleben)

A cura del prof. Teodoro Custodero, docente Ist. “G. B. Ferrari” – Este (PD)


Martedì 28 febbraio Ore 13.45

CHUANG-TZU - 庄子

A cura del prof. Emiliano Brajato, docente Ist. “Masotto” - Noventa Vi. (VI)


Martedì 13 marzo 2018 Ore 13.45

KARL JASPERS, Cifre della trascendenza

(Chiffren der Transzendenz)

A cura del prof. Mauro Sturaro, docente Liceo “Paleocapa” – Rovigo (RO)


Giovedì 5 Aprile 2018 SEDE ITEC

BARUCH SPINOZA, Ethica

A cura del prof. Michele Basso, docente Liceo “Brocchi” – Bassano del Grappa (VI)


Martedì 10 Aprile 2018

SEVERINO BOEZIO, La consolazione della filosofia

(De consolatione philosophiae)

A cura del prof. Gionata Liboni, docente Liceo “Paleocapa” – Rovigo (RO)


Martedì 17 Aprile 2018

THEODOR ADORNO - MAX HORKHEIMER, Dialettica dell'Illuminismo

A cura del prof. Loris Parise, docente Liceo “Tito Lucrezio Caro” - Cittadella (PD)


Giovedì 3 Maggio 2018

LUDWIG WITTGENSTEIN, Tractatus logico-philosophicus

A cura del prof. Simone Cuomo, docente Liceo “Brocchi” - Bassano del Grappa (VI)



NOTE: Valido per credito aggiornamento; Durante i seminari saranno fornite dispense. Info: proff. Stefano Bellanda, Emiliano Brajato