Vittorio ALFIERI
Uno scrittore di alti ideali, tra Illuminismo e Romanticismo
" Volli, sempre volli, fortissimamente volli "
In questa frase, il poeta esprime il fermo impegno a diventare un intellettuale drammaturgo
Vittorio Alfieri (1749, Asti - 1803, Firenze)
È stato un drammaturgo (autore di drammi teatrali), poeta e scrittore italiano. Nato ad Asti (Piemonte) da una famiglia di conti. Fece ed ebbe un’attività letteraria breve (non vi si dedicò subito) ma molto intensa. Era un tipo molto inquieto.
Fu un precursore del Romanticismo.
Studiò le lingue e amava il francese , ritenendola una lingua colta. Per impararla, compilava dei piccoli vocabolari. Studiò, inoltre, le opere di Dante e Petrarca. Conobbe Montesquieu e Voltaire.
Non aderì all' Illuminismo ma fece spazio all’ ”ideale romantico”, cioè esaltava la personalità e il genio individuale delle persone.
A livello storico, appoggiò il cambiamento portato dalla Rivoluzione Francese. Criticò duramente Napoleone in una lettera perché odiava ogni forma di assolutismo politico.
Tornò in Italia, a Firenze, dove morì (venne sepolto nella basilica di Santa Croce).
Educazione
Ricevette un’educazione piuttosto rigida da parte del clero. Vedendolo iperattivo, i preti credettero avesse problemi psichici.
Spirito irrequieto e insoddisfatto.
In età avanzata, si iscrisse ad un’accademia, dove studiò grammatica e retorica (uso delle parole in modo convincente). Abbandonò gli studi ed entrò nell’esercito, congedandosi come Luogotenente (carica che serviva a sostituire un tenente in un determinato luogo e momento).
Pensiero
Individualismo eroico e razionalismo illuminista, ma profondamente romantico.
Ha ispirato
Ugo Foscolo e Alessandro Manzoni
LA MEMORIALISTICA (filone letterario psico-pedagogico). Autori che si possono citare per questo genere sono Goldoni e Casanova.
LA VITA SCRITTA DA ESSO
Si tratta di una biografia scritta nel 1804 in forma di poemetto
Epoca prima > la puerizia
Epoca seconda > l'adolescenza
Epoca terza > La giovinezza
Epoca quarta > La virilità
Ritratto veritiero di un poeta tragico
L'Alfieri vuole scrivere di sé ma idealizza troppo la sua vita.
Parla del suo viaggio in Europa
Si fa credere capace di imprese eroiche
Manifesta il bisogno di esibirsi
Mostra egocentrismo smisurato
Si ispira a LE CONFESSIONI di Jean-Jacques Rousseau (1782)
Stile: Prosa, ricco di neologismi, epiteti, emotività
Linguaggio: Colloquiale
Ritmo: Ipotattico (frequente punteggiatura)
GRAND TOUR
Il grand tour era il viaggio a carattere culturale che compivano i giovani ricchi dell'aristocrazia inglese e francese a partire dal XVII secolo in Italia. L'obiettivo del GT era educativo perché avveniva in Italia che è stata la culla della cultura classica (Roma, Firenze, Napoli).
Opere (Le tragedie)
Alcune delle sue più famose tragedie, di ispirazione classica greco-latina, furono: Saul (la sua prima opera) e Antonio e Cleopatra.
Riteneva che essere un drammaturgo, autore di tragedie teatrali fosse l'unico modo per placare il suo spirito irrequieto e per dar spazio all'impeto creativo.
Era ricco, nobile e viveva nell'ozio (senza aver voglia di fare nulla e di impegnarsi per qualcosa). Poi "incontrò" la Letteratura (nel 1775) che per lui diventò l'unico mezzo che ha l'uomo per esprimersi liberamente.
Fu uno dei primi intellettuali italiani a compiere il GRAND TOUR fuori dall'Italia e a conoscere l'assolutismo in Francia e in Russia.
Soggiornò a lungo nelle maggiori città della Toscana per imparare bene la lingua italiana.
Poetica del drammaturgo
La scrittura di una tragedia è fatta di 3 fasi:
ideazione
stesura
composizione dei versi
La scrittura deve esprimere forza e azione
Rispettare le tre unità aristoteliche (luogo, spazio, azione)
Il drammaturgo deve immedesimarsi con i protagonisti delle sue opere
I personaggi tragici di Alfieri sono degli eroi che sono in ribellione con un tiranno
La VIDEOLEZIONE su Vittorio Alfieri la trovi sul canale youtube del prof.
VITTORIO ALFIERI: Uno scrittore di alti ideali, tra Illuminismo e Romanticismo