I pappagalli, che in natura sono prede, sono molto attenti e guardinghi su tutto ciò che accade intorno a loro. Possono spaventarsi facilmente di molte cose, che possono sembrare irrilevanti per noi, e senza l'aiuto di un proprietario ben informato, possono generarsi problemi comportamentali legati alla paura, alla noia, alla incapacita' di comunicare correttamente.
I problemi sorgono spesso perché al momento dell'acquisto i proprietari non vengono informati correttamente sull'intera gamma di bisogni fisici e psicologici dell'animale.
Autodeplumazione, nervosismo, mordere e gridare incessantemente per l'attenzione sono spesso causati dal fatto che il pappagallo e' frustrato e frainteso.
A differenza della maggior parte degli altri animali domestici, i pappagalli non sono creature domestiche e anche gli uccelli allevati in cattività hanno bisogno di sbocchi adeguati per poter esibire i comportamenti innati, selvatici e specie specifici.
Potresti imbatterti in altri siti web che promettono risposte facili e una "soluzione rapida" a problemi di comportamento.
Questi siti, spesso spesso gestiti da persone senza certificati o diplomi che ne attestino le reali competenze, sostengono metodi basati, in realta', sul rinforzo negativo o sulla punizione; metodi che possono, pertanto, avere gravi effetti su uccelli sensibili come i pappagalli.
L'importante e' mantenere " becco e cervello " del pappagallo sempre occupati fornendo giocattoli da masticare distruttibili, giocattoli di foraggiamento e garantire una educazione basata sulla creazione di fiducia reciproca tra proprietario e pappagallo.
Per il benessere dei pappagalli, il miglior lavoro comportamentale è quello eseguito applicando i principi scientifici dell'analisi del comportamento (ABA).
Offrendo quante più opportunità possibili al pappagallo (o comportamenti sostitutivi idonei) e utilizzando un training basato sul rinforzo positivo, si possono certamente prevenire o ridurre i problemi comportamentali.
Quando si acquista un pappagallo e' buona norma programmare una visita dal veterinario aviario, per verificare l'assenza di patologie, valutare la condizione fisica, avere indicazioni su eventuali terapie da instaurare e sulla dieta specie-specifica da adottare.
Le esigenze nutrizionali possono variare da specie a specie e, pertanto, il primo regime alimentare dovrebbe essere stabilito dal veterinario.
Attenzione anche ai farmaci prescritti per gli esseri umani che possono essere mortali per i pappagalli, quindi non lasciateli mai in luoghi dove un curioso pappagallo potrebbe accidentalmente ingerirli.
Se il veterinario ha prescritto farmaci per il pappagallo, il dosaggio si basa sul preciso peso corporeo, conseguentemente, il sovradosaggio può essere pericoloso e il sottodosaggio può causare una resistenza batterica al farmaco o una continuazione dell'infezione.
E' consigliabile evitare i farmaci da banco nei negozi di animali, a meno che non siano stati espressamente indicati dal veterinario aviario.
Un trattamento efficace per qualsiasi malattia dipende dalla diagnosi accurata dell'organismo che causa l'infezione e dalla scoperta di quale antibiotico/medicamento sarà efficace contro di esso.
IL VETERINARIO AVIARIO E' UNA FIGURA FONDAMENTALE A CUI FARE RIFERIMENTO PER GARANTIRE LA SALUTE DEL NOSTRO ANIMALE.
CONSULTARE IL VETERINARIO AVIARIO SE SI SOSPETTANO PROBLEMI DI SALUTE O SE SI INTENDE MODIFICARE LA DIETA DEL PAPPAGALLO.
Il concetto di benessere animale e' stato delineato oltre trent'anni fa dal professor Donald Broom, ed è stato adottato sia dal Legislatore europeo che da organizzazioni internazionali come l'Organizzazione Mondiale per la Salute Animale, OIE.
Per Donald Broom: "Il benessere di un individuo è essenzialmente il suo stato relativo alla sua capacità di affrontare l'ambiente circostante".
La parola “affrontare” significa avere il controllo dell’omeostasi mentale e corporea.
Quali fattori possono agire sull'equilibrio psicofisico degli animali e, di conseguenza, sul loro benessere? Sono 4 i fattori che possono influenzare questa omeostasi:
lo stress, ovvero l’effetto di una situazione o di un fattore ambientale che supera le capacità di controllo dell’organismo e si ripercuote negativamente sulla forma fisica.
i bisogni, le necessità dell’animale, ad esempio avere a disposizione alimenti in quantità sufficiente e di qualità idonea oppure poter avere interazioni sociali o, ancora, avere a disposizione un ambiente confortevole per dormire e riposare.
le emozioni, quali derivano da situazioni di paura, dolore, piacere, desiderio; emozioni negative, correlate a bisogni non soddisfatti, determinano una diminuzione del livello di benessere animale.
lo stato di salute ovvero la presenza (ed il grado) di malattia.
Il benessere animale, in particolare per gli animali da compagnia, rappresenta uno degli obiettivi prioritari dell’Unione Europea.
Sottoscritta a Strasburgo il 13 novembre del 1987, la Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da Compagnia sancisce i principi fondamentali per il benessere animale:
nessuno deve causare inutili sofferenze o dolori a un animale da compagnia.
è proibito abbandonare un animale da compagnia.
nessun animale deve essere addestrato con metodi che possono compromettere la salute e il benessere.
Inoltre, il Trattato di Lisbona del 13 dicembre 2007, impegna l'Unione Europea e gli stati membri a garantire maggiore protezione e rispetto del benessere degli animali, in quanto esseri senzienti e come tali esseri che percepiscono, dotati di sensi e sensibilità.
Pertanto, in conformità con quanto esplicitamente sancito dalla Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da Compagnia, l’addestramento e/o l’educazione degli animali devono avvenire in modo eticamente corretto: e’ vietato ricorrere alla privazione del cibo o alle punizioni fisiche (l’animale non deve essere picchiato in alcun modo), ed è fondamentale evitare l’uso di strumenti coercitivi che possano causare lesioni fisiche all’animale, come catene, corde, cordini, laccetti, e simili.
Contravvenire a tale norma, di fatto, configura una responsabilità nell’atto di perpetrare un abuso nei confronti dell’animale.