Anno di produzione: 1929.
Paese di produzione: Russia.
Produzione: Odeska Kinofabryka, Vseukrainske Foto Kino Upravlinnia (VUFKU).
Formato: Muto.
Durata: 65 minuti.
Soggetto e sceneggiatura: Aleksandr Petrovič Dovženko.
Zona di ambientazione: Russia.
Prima visione nel paese di produzione:
25 febbraio 1929.Distribuzione in Italia: dal novembre 1967
Arsenale
Il film presenta inizialmente scene emblematiche collegate tra loro dalla miseria e dagli orrori del tempo della prima guerra mondiale, la gioventù che non torna dal fronte o che torna deformata. La bambina che segue trotterellando l’uomo in stampelle, donne immobili, inaridite da ristrettezze oltre le quali c’è l’impossibilità alla sopravvivenza, uomini che imprecano alla natura come il contadino che prende a calci un ignaro e mal ridotto asino.
Il film prosegue partendo dall'abdicazione dello zar e quindi dalla Russia che esce dal conflitto nel 1917. A Kiev sono messe in scena manifestazioni dei nazionalisti e feroci scontri con i bolscevichi tornati dalla guerra. Gli operai dell’arsenale entrano in sciopero, combattimenti per strada e borghesia impaurita chiusa tra le pareti domestiche.
Alla fine i Bianchi escono vincitori e fucilano il protagonista che continua ad avanzare la camicia aperta sul petto nudo.
[rif. Wikipedia]