Silent Film

Occhi consacrati

regia di Luigi Mele

Una donna di vita e gli uomini che hanno attraversato la sua strada: un soldato che deve partire per la guerra e di cui lei ha respinto l'amore, un violento che ha preteso le sue grazie, un altro, don Luigi Pagliuca, che ha abbandonato moglie e figli per coprirla d'oro. Ma ora che è povero, l'implora di concedergli almeno uno sguardo; ed è talmente folle che respinge la moglie che è venuta a cercarlo. Ma entro in scena colui che ha distrutto la vita della protagonista riducendola alla prostituzione. È tornato dalla guerra cieco, ma pentito, e vuole chiederle perdono. La donna restituisce gli ori a Pagliuca, sospingendolo verso la povera moglie, poi prende per la mano il suo seduttore, lo sostiene: sarà lei che vedrà per lui, che ha consacrato i suoi occhi alla patria. 

Il film, dopo essere passato in censura (che soppresse la scena che si svolgeva in camera della protagonista ed in cui Ferdinando salta dalla finestra, si avvicina alla danno e l'abbraccia), venne distrutto da un incendio ancor prima di essere presentato in pubblico. La Cyrius decise di rifarlo scena per scena, utilizzando lo stesso set non ancora smontato e gli stessi attori e regista.

[rif. B&N 1918]