Silent Film

L'avvenire in agguato

regia di Giulio Antamoro

Il principe Sergio di Volterra si innamora di una maestrina, Fiorella e se lo sposa. La vita scorre semplice al castello, finché un giorno, Ugo, l'amico più caro di Sergio, decide di partire per lontani lidi, per sottrarsi alla malia di Fiorella. Sergio, roso da un sospetto che non ha ragione di esistere, ma che la sua fantasia ingrandisce e rende ossessionante, si tormenta nella gelosia e tale è il suo strazio, che un giorno ne muore. Rimasta sola, Fiorella si chiude nel devoto culto del marito, rinunziando alle gioie della vita. Un giovane pittore, Mario Delfini, incontrato per caso, la ritrae velocemente in uno schizzo, poi le chiede di posare per un quadro. Tra i due si stabilisce un timido idillio, che Fiorella, fedele alla memoria di Sergio, respinge sdegnosamente. Mario si arruola volontario e viene ferito. Fiorella, colta dal rimorso di aver spinto il giovane artista ad immolarsi, non esita a raggiungerlo e ad offrirsi al suo amore. Ma Mario, ormai innamorato di un'altra, la respinge. Delusa, Fiorella muore accanto al ritratto del marito, tra un profumo di fiori soavi, «ghermita dal braccio teso dell'avvenire in agguato».

Il film [...] venne oltremodo reclamizzato, sia in Italia che all'estero; interi numeri doppi di riviste cinematografiche vennero dedicati a solennizzare l'avvenimento. Ma L'avvenire in agguato, dopo le prime visioni, nelle quali lo reazione del pubblico fu piuttosto fredda, ebbe uno sfruttamento limitato e scomparve presto dalla circolazione.

[rif. B&N 1916]