Silent Film

Il figlio della guerra

regia di Ugo Falena

Durante l'invasione del suo paese dell'esercito nemico, una giovane signora viene violentata e resa madre da un ufficiale; inizialmente la donna odia il figlio, ma poi la maternità vince ogni altro suo sentimento e questo figlio, allevato alla religione della patria, diventa un ardente e valoroso ufficiale. Vent'anni dopo, scoppia di nuovo la guerra: durante un'azione eroica, il giovane viene fatto prigioniero e condotto dinnanzi — destino! — ad un vecchio generale. Costui riconosce nel giovane il proprio figlio e ne agevola la fuga; ma per un tragico equivoco, il figlio uccide il padre appena ritrovato. Lo fatalità cieca del destino ha operato la sua tragica vendetta!
(da «Il Tirso al Cinematografo», Roma, 10.6.1916). 

Sembra che il film sia stato prodotto dallo Galateo, una giovane cosa milanese che esaurì presto lo sua attività (ed in cui avesse degli interessi diretti la Comogni), e poi venduto alla Film d'arte/Pathé, che lo presentò in censuro sotto il suo marchio, e sugli schermi come «Film d'eccezione» della Casa Pathe. Qualche volta lo si trovo come L'invasore.

[rif. B&N 1916]