Anno di produzione: 1915.
Paese di produzione: Italia.
Produzione: Folcini Film, Genova.
Formato: Muto.
Soggetto: Pier Antonio Baratono.
Zona di ambientazione: Trieste.
Prima visione nel paese di produzione:
28 agosto 1915.
Il vecchio triestino Giancarlo attende con ansia la redenzione della sua città. Ma il commissario austriaco Arpad, che lo conosce come cospiratore, costringe Rosalba, la figlia di Giancarlo a sposarlo, minacciando altrimenti di far impiccare il padre. Quando l'Italia entra in guerra, Arpad non ho più scrupoli: fo invadere le grotte di San Giusto ove sono adunati i filo-italiani. Rosalba tenta di impedirgli di dare il via all'attacco, inchiodandogli la mano destra al muro con l'asta della bandiera italiana. Ma il segnale è stato ormai dato a Giancarlo, Rosalba e la piccola sorella Fiorella vengono arrestati. Arpad, per vendicarsi, fa fustigare Fiorella con lo staffile, poi la getta per la strada a mendicare. Rosalba riesce a fuggire ed a raggiungere il comando italiano; indossata una divisa militare guida i soldati attraverso un passaggio segreto allo liberazione della città. Si ricongiunge con Fiorella e riesce a salvare in extremis il padre, già con la corda al collo. Gli austriaci sono in fuga: uno di essi spara o Rosalba. È Arpod; Fiorella raccoglie una baionetta e fulmineamente lo uccide. Rosalba, morente, chiede di baciare il tricolore, mentre i soldati italiani presentano le armi alla «soldatessa d'Italia».
L'originale titolo L'impero della forca venne vietato dallo censura.
[rif. B&N 1915]