Silent Film

Sempre nel cor la Patria!
(Cuor di neve)

regia di Carmine Gallone

Van Axel non era uno dei soliti pittori che si affannavano a ritrarre sulla tela la montagna. Aveva varcato il confine e, solitario, errava per gli scoscesi dirupi: ritrasse il bel volto di Leda, ma Leda scolpì il volto di lui nel suo cuore... I desideri dell'ignoto, quello di scaldarsi alla fiamma fino ad allora ignorata dell'amore, la spinsero e la spronarono. Ella disse, risoluta e ferma: "Portami vial..." Van Axel la cinse allo vita... ed il confine della Patria fu varcato! Due anni passarono. Leda, divenuto Frau Van Axel, in terra straniera trovò gli agi e l'amore sognato, ma non la felicità. Qualcosa di indefinito minava la pienezza del contento. Van Axel la circondava di cure e l'amava; il passato non destava rimpianti... e allora, perché? Quando una dolce voce le risuonò alle spalle, Leda alzò gli occhi, stupefatta, un'onda di commozione le salì dal cuore al cervello ed inondò tutto il suo essere di una dolcezza ignorata. Le parole sonore, ritmiche, intonate, vincevano gli stridii gutturali e fischianti degli altri linguaggi: Patria!.. Patria!... gridò il cuore di Leda; Patria!... Patria! ripeterono le labbra ed un pianto dolce le spiegò il mistero delle passate inspiegabili angosce. Figli dello stesso terra, Leda e D'Urso, il giovane diplomatico, non tardarono a stringere i nodi di una sincera amicizia. Il dolce idioma fluiva dalle loro labbra, evocando, con dolcissimo, nostalgico desiderio, quella terra adorata non ancora completa nei suoi rocciosi confini e nella duplice sponda bagnata dallo stesso mare!... Voci incerte prima, più sicure poi, minacciose e rombanti in ultimo, varcarono il confine e dilagarono con fragore di tuono nella terra straniera... Leda e D'Urso esultarono; la voce della Patria, immensa come un desiderio prorompente da mille bocche all'unisono giunse al loro orecchio più grata d'una sommessa parola d'amore. La Patria affilava lo armi. In alto i cuori!... Ma l'insidio vegliava! Van Axel, nel suo patriottismo nordico, trovò la forza di compiere la perfidia. Leda, la inconscia ministra del vile attentato al dovere ed all'onore di un uomo, pregò invano!... Dunque, di volute infamie si nutriva l'amor di Patria dei suoi ospiti!... Il cuore della donna comprese che allo perfidia è necessario talvolta contrapporre la perfidia; Leda non tremò quando le sue labbra profferirono la frase menzognera, che doveva darla in balia l'odiato nemico; non tremò quando le sue mani consegnarono il messaggio che doveva spingere i passi dei fratelli verso un più largo confine; non tremò quando il grido di trionfo dei fratelli e l'ansare scomposto dei vinti nemici si confusero col suo ultimo addio alla vita!... Passavano lontane al sole ed al vento le bandiere della Patria: il bianco, l'Amore, il verde, la Speranza, il rosso, il Sangue e, con gli occhi pieni dei colori della suo Bandiera, Leda cadde e sorrise: sorrise alla Morte, le cui braccia, per quelli che cadono per la Patria, hanno il tiepido calore dell'Angelo dello vita... 

[rif. B&N 1915]