Silent Film

Guglielmo Oberdan,
il martire di Trieste

regia di Emilio Ghione

Guglielmo Oberdan, già esemplare figura di fervido irredentista, poi cospiratore anti austriaco giustiziato per avere attentato alla vita dell'imperatore Francesco Giuseppe nei mesi di disillusione seguiti alla morte di Garibaldi (1882), divenne, nei giorni radiosi del maggio 1915, oggetto di un vero e proprio culto civile in una causa - quella appunto della questione risorgimentale contesa con l'Austria - che si avviava ormai all'atto finale.
Il suo profilo di patriota, la sua tragica vicenda personale e l'intrecciarsi di quest'ultima con i nuovi destini a cui erano chiamate le giovani generazioni, ne facevano, all'alba della Grande Guerra, una icona quasi ineludibile anche per il cinema italiano, così sensibile, per parte sua, all'irredentismo superomistico di marca dannunziana.
Ecco perchè uno dei più noti registi dell'epoca, Emilio Ghione, decise di portare sullo schermo la vita di Oberdan in questo film del 1915 che, oltre ad essere una biografia apologetica del martire triestino, è anche un evidente caso di agit prop avanti lettera. Attore in possesso di una maschera scolpita e indimenticabile, Ghione ritagliò per sè il ruolo dell'odiato governatore austriaco di Trieste, vilain irriducibile e carnefice di Oberdan. regalandoci una delle interpretazioni più suggestive di tutta la sua carriera.

[rif. Cineteca]