Il sottomarino n. 27

[...] È il caso di un comandante di marina, inventore di un nuovo potente esplosivo, che si innamora e si sposa ad una bella giovane, la quale, per capriccio, gli impedisce di raggiungere il suo sottomarino, che parte, senza di lui, egualmente, e poi affonda per un guasto alla macchina. II comandante dovrebbe essere morto e invece è vivo. [...] Il comandante scappa e si nasconde e, divenuto maniaco, va tutte le notti a cancellare il proprio nome dall'obelisco, che ricorda i martiri del sottomarino n. 27. Scoperto, riesce a fuggire, ma viene condannato in contumacia per diserzione. Ecco che scoppia la guerra, e il reietto, pur sempre ardente di spirito patriottico, riesce a costruire, coll'esplosivo da lui inventato, un potentissimo siluro che lancia (e come fa?) contro la corazzata ammiraglia nemica, facendola saltare in aria. Raccolto ferito, viene portato, vedi caso! proprio nella tenda in cui era infermiera sua moglie, che lo riconosce! Decorato dalla medaglia d'oro, muore tra le braccia della sposa desolata. [...]

[rif. B&N 1915]