Prigionieri della guerra
Anno di produzione: 1995.
Paese di produzione: Italia.
Produzione: Museo Storico di Trento, Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, Comune di Rovereto.
Formato: documentario.
Durata: 64 minuti.
Su tutte le vette è pace
Anno di produzione: 1998.
Paese di produzione: Italia.
Produzione: Museo della Guerra di Rovereto, Museo Storico di Trento.
Formato: documentario.
Durata: 71 minuti.
Oh! Uomo
Anno di produzione: 2000.
Paese di produzione: Italia.
Produzione: Museo della Guerra di Rovereto, Museo Storico di Trento.
Formato: documentario.
Durata: 71 minuti.
Prigionieri della guerra
Un film sulla Grande Guerra, che si compone di materiali cinematografici raccolti negli archivi dei grandi imperi che si fronteggiarono, in prevalenza zarista ed austro-ungarico. Emerge così la contrapposizione tra i «film rapporto» militari sulle condizioni dei prigionieri di guerra, degli orfani, dei profughi, donne e bambini, dei caduti delle due parti. Ma soprattutto si seguono le vicende di etnie diverse sui vari fronti che, a seguito delle sconfitte, subirono deportazioni in luoghi lontani da quelli d’origine. Prodotto dal Museo storico in Trento e presentato in prima mondiale nel 1995 al Festival del cinema muto di Porde, quest’opera ha partecipato nel corso dei due anni successivi a prestigiosi festival e rassegne internazionali (New York, Berlino, Rotterdam, Sarajevo, Teheran).
Su tutte le vette è pace
Secondo tassello del trittico sulla Grande Guerra, costruito su materiali d'archivio rinvenuti grazie a una ricerca durata anni e poi disarticolati fotogramma per fotogramma, ricostruiti, rifilmati, virati. Le immagini del fronte italiano e di quello austriaco mostrano paesaggi invasi dagli eserciti, soldati con le loro armi, animali coinvolti nella battaglia, riconducendo la guerra alla sua dimensione di fatica e sofferenza. Parte integrante del film è la musica di Giovanna Marini, fusione di suoni strumentali e di voci che cantano in diverse lingue (italiano, tedesco, inglese) le parole tratte dai diari dei soldati di entrambi i battaglioni.
Oh! Uomo
Espone le ferite e le mutilazioni subite da soldati e civili durante la prima guerra mondiale. Assembla materiali d'archivio precedentemente inediti, in quanto censurati e banditi, che mostrano le deformazioni sui corpi di bambini in Austria e Russia e dei soldati in Europa, riflettendo su come spesso la forma patriottico-civile del conflitto nelle pubbliche rappresentazioni strida totalmente con i barbari risultati che questo porta sul corpo umano. Nel film è presente anche una ripresa molto esplicita di un'operazione ad un occhio, estirpato dal viso e sostituito con uno finto, nonché sequenze in cui si compara la carne viva alle protesi artificiali.