Molto spesso succede che in seguito a traumi, a posture errate o a movimenti non eseguiti perfettamente, qualche articolazione si "blocchi" instaurando così tutta una serie di meccanismi che il corpo intelligentemente attua per garantire sempre e comunque una funzionalità ottimale. Alle volte però il corpo non riesce più a trovare da solo la migliore strada di compenso e lo fa a discapito di altre strutture (alle volte anche molto lontane dalla sede del trauma originario) le quali poi, molto spesso, diventano sintomatiche. L'osteopata interviene con le sue manipolazioni per guidare il corpo e riportarlo sulla strada che porta all'autoguarigione. Le manipolazioni strutturali, sempre dolci e mai dolorose, sono volte a ristabilire i fisiologici rapporti articolari tra i segmenti ossei in disfunzione garantendo nuovamente la piena libertà di movimento e restituendo così all'organismo la capacità di ritrovare da solo la strada verso la salute.
Con manipolazione viscerale si intende l’applicazione di una metodica valutativa e di trattamento manuale degli organi interni del corpo umano, delle strutture legamentose che li sostengono, delle strutture muscolari, ossee, vascolari e nervose che li circondano.
Il razionale che giustifica tale approccio e conseguentemente il trattamento si basa sul concetto di mobilità funzionale di organo. Migliorando il movimento di ogni singolo organo in rapporto a quelli adiacenti, ma anche in relazione al sistema muscolo-scheletrico e soprattutto al sistema fasciale, questi possa funzionare meglio e sia maggiormente vascolarizzato.
L’organo, essendo avvolto da tessuto connettivale può avere delle restrizioni che, in osteopatia, indichiamo come restrizioni di motilità.
Quest’insieme di limitazioni di movimento relativo (mobilità dell’organo in rapporto alle strutture vicine) e di movimento intrinseco (motilità dello stesso viscere) possono essere causa di molteplici problematiche, dalle semplici irritazioni acute a situazioni croniche che indirettamente condizioneranno tutto il sistema essere umano.
Il trattamento viscerale si svolge partendo da un’attenta valutazione delle strutture muscolo-scheletriche intese come strutture di contenimento e sostegno dei visceri, da una valutazione propria di ogni singolo organo e delle sue relazioni fasciali con quelli anatomicamente/fisiologicamente connessi, da una valutazione il sistema di sostegno e del sistema neurologico e ormonale come modulatore di informazioni.
Dopo un’attenta anamnesi funzionale si procederà con dedicate tecniche di mobilizzazione manuale non invasiva per ripristinare la funzionalità d’organo rimuovendo o favorendo la rimozione delle restrizioni.
Sono tecniche molto delicate volte al ripristino di un corretto funzionamento del sistema "Cranio-Sacrale".
Per sistema "Cranio-Sacrale" si intende l'insieme degli elementi che costituiscono l'involucro del sistema nervoso centrale come ad esempio le ossa del cranio, le meningi, il liquido cerebro-spinale, osso sacro, ecc.
Il sistema nervoso centrale gode di una mobilità intrinseca originata dall'attività metabolica del tessuto nervoso stesso la quale si ripercuote anche a livello del proprio involucro a livello del quale è possibile interagire.
Questa mobilità si esprime con impulsi ritmici costanti con una frequenza variabile tre i 6 e i 12 cicli/minuto.
Le fluttuazioni cranio-sacrali influenzano le funzioni neurovegetative condizionando quindi ogni funzione autonoma come i processi digestivi, l'alternanza del ciclo sonno/veglia e molto altro ancora.
In conclusione la funzionalità del sistema cranio-sacrale deve essere presa in seria considerazione se si intende riportare l’organismo in uno stato di perfetta salute.