BIMBI DIGITALI

Nel 2019 ho avviato questo progetto e, dopo il lockdown dovuto al Covid, tutto diventa anche più urgente o sensato... 

Ottobre 2019

I miei bambini hanno un'età compresa tra i 6 e gli 10 anni e ognuno di loro è dotato di un proprio Computer.
Tutti loro hanno con il papà a molti km di distanza, tutti sono viaggiatori regolari, in treno, aereo e automobile.

Ho dotato tutti loro di un PC, convinto del fatto che non si possa ignorare la presenza di internet e degli strumenti digitali nel loro presente e, si suppone, più marcatamente nella loro futura vita sociale, di studio e di lavoro.

I loro computer sono PC di buona qualità, con 5/6 anni di età. Sono quelli che vengono sostituiti per l'utilizzo professionale da me e da mia moglie e su cui ho installato una versione di Linux Ubuntu debitamente preparata perché possano fare un utilizzo di tutti gli strumenti necessari in totale sicurezza e - fondamentale - in autonomia (filtri, protezioni, ecc). 

Sono convinto infatti che non basti "dare accesso" ai mezzi digitali di comunicazione - anzi, sarebbe drammatico abbandonare a se stessi i ragazzi in questo senso.

Tutti loro, oggi, utilizzano l'email quotidianamente.

Attraverso il computer si tengono in contatto con chat e videochiamate, organizzano le loro giornate con il calendario (anche quello condiviso per organizzare incontri e videomerende con tutta la famiglia). 

In questo periodo di isolamento, dovuto alla pandemia (febbraio-maggio 2020), ricevono email dalle maestre, partecipano a videoconferenze con docenti e compagni di classe, approfondiscono gli argomenti di studio attraverso filmati e link che selezioniamo per loro.

La sera, a volte, guardano un film o un documentario su RaiPlay o su Netflix.
Nelle pause di studio pomeridiane, un paio di loro, a volte, si dedicano al Coding e ai giochi di logica
Una di loro studia le lingue on-line. 

Sono in contatto (costante, non ossessivo) con chi non è fisicamente con loro in quel dato momento - nonni, genitori, fratelli, cugini, amici.
Usano un Cloud Drive condiviso per passarsi i documenti, le foto e i video.
Usano un "block notes" comune per condividere link, appunti e riflessioni.

Il giusto approccio

Non credo che questo sia futuristico... è il loro presente, è il nostro presente.

Fondamentale è - oggi più che mai - riuscire a passare loro gli strumenti necessari per poter avere un approccio a queste tecnologie in modo critico, non bulimico e soprattutto funzionale.

Sono il primo a pensare che un utilizzo continuo e sconsiderato della tecnologia sia devastante soprattutto per i giovani... ma bisogna capire che non possiamo generalizzare e demonizzare il digitale.

Sarebbe come dire che "gli Zuccheri fanno male", senza precisare che ciò che è dannoso è l'abuso di Zucchero e soprattutto senza fare una distinzione tra zuccheri e zuccheri, senza specificare quali sono le condizioni d'uso che li rendono necessari, utili o dannosi (es: sport, vita sedentaria, abuso, diabete, ecc).

Cinque ore collegati a qualche gioco "sparatutto" on-line, senza supervisione... Un ragazzo costantemente in chat su Whatsapp da mattina a sera... Le ragazzine seminude a fare balletti sui Social... Ore passate a guardare due Youtuber che litigano o che mostrano come truccarsi gli occhi alle dodicenni... Il tablet lasciato in mano ad un bambino per "zittirlo e distrarlo" sono tutti comportamenti e utilizzi della tecnologia pericolosi e dannosi.

Basta poco

Un computer portatile da 200 euro è più che adatto (e anche discretamente longevo, se trattato con cura) per ogni loro esigenza.

Vi consiglio di non lasciare loro sistemi operativi commerciali... non perché non siano funzionali allo scopo (la maggior parte di noi utilizza Mac o Windows quotidianamente) ma perché per loro "c'è di meglio", avete l'occasione di impostare dal principio il loro approccio alla tecnologia in simbiosi con la filosofia Open Source (e ve ne saranno grati).

Potete scaricare da questo sito web, gratuitamente e con alcune indicazioni per l'installazione e l'utilizzo, la versione di Linux che ho "confezionato" per i miei figli, completa di tutti i software necessari.

CHI SONO

Raffaele Diomede

Consulente di Comunicazione, Art Director, Interaction designer, Grafico editoriale, Formatore, Videomaker, Art director, Papà, Fotografo amatoriale, Motociclista in pensione, Tecnologo, Lettore cyberpunk, eccetera.  

Qui qualche informazione su di me.