Osea, il profeta dell'amore

Il libro

Il libro di Osea, seppur scritto 2.700 anni fa (uno dei primi della Bibbia), racchiude tematiche e concetti inaspettatamente molto attuali.

Nonostante Osea parli di fatti molto lontani nel tempo, la concezione di Dio e il rapporto che ci lega a Lui sono espressi in un modo molto vicino alla nostra sensibilità.

Di cosa parla?

Siamo nell'VIII secolo a.C. un tempo di crisi dopo un periodo di prosperità: si susseguono lotte feroci per la conquista del potere (numerosi re vengono assassinati) e una guerra civile porta alla divisione del Nord in due territori (Efraim e Israele).

La situazione sociale è funestata da forti squilibri sociali, tra il lusso della classe dirigente e la miseria del popolo.

Dal punto di vista religioso poi, al culto ufficiale si affianca il culto di Baal che prevede anche la prostituzione sacra.

Il messaggio

L'annuncio di Osea si innesta in questo clima: egli denuncia l'ingiustizia e la corruzione dilagante e il culto superficiale e superstizioso.

A differenza di altri profeti però non evoca un terribile castigo: emerge piuttosto una successione di castighi temporanei e passeggeri al fine di indurre alla conversione.

La grande novità di Osea infatti, vero precursore della predicazione di Gesù Cristo, è proprio far precedere il perdono alla conversione.

Temi principali

Osea condivide temi tipici dell'annucio profetico ma lo fa con una connotazione particolare:

  • l’infedeltà di Israele: Osea è il primo ad usare esplicitamente l’immagine del matrimonio per indicare l'alleanza fa Dio e il suo popolo;

  • la paternità/maternità di Dio:

  • l'amore di Dio, così tenace da ricercare ostinatamente di far tornare a sé il popolo. Un amore assurdo, inconcepibile, irrazionale: Dio si strugge per amore, incapace di arrendersi al tradimento del proprio popolo.

Chi è un profeta?

Sfatatiamo un mito: non è un veggente né un indovino.

Il profeta è un uomo chiamato a parlare davanti al popolo a nome di Dio.


I genere non ha una via privilegiata, miracolosa per parlare con Dio, non ci sono visioni soprannaturali: la percezione del messaggio di Dio avviene attraverso la propria stessa vita, che diventa metafora di quanto Dio ha fatto o sta per fare.


Questo comporta due aspetti:

  • il profeta parla dell'oggi: vede più in profondità quello che sta succedendo e avverte delle possibili conseguenze;

  • in genere il profeta dice cose spiacevoli e questo comporta difficoltà e dolore nella propria stessa vita.


La visione profetica suggerisce che Dio è il Signore della storia; non c'è nessuna ineluttabilità del destino. Se il popolo vorrà, Dio saprà guidarlo alla salvezza.


Le profezie quindi parlano anche a noi: la Bibbia non solo ci incoraggia a far sì che la Parola possa interpretare la nostra storia personale ma anche a lasciarci interpellare da questa, in modo da capire che la Parola stessa crea la nostra storia.


I capitoli