DOMANDE E RISPOSTE

DOMANDA DA PARTE DEI CONSIGLIERI CUN DI AREA MATEMATICA

Lettera pubblicata sul Notiziario dell’ UMI del mese di Marzo 2024, da parte dei consiglieri CUN di area matematica Massimo Caboara & Antonio Marigonda, alle persone candidate alla presidenza dell’ Unione Matematica Italiana

Introduzione

L’UMI sta svolgendo un ruolo molto importante nella rappresentanza delle istanze della matematica all’interno dell’università, nella scuola secondaria e, più in generale, nella società. Nel passato recente, e citando solo i casi più significativi, durante il lavoro sulla revisione della classificazione dei saperi, è stato essenziale il ruolo dell’UMI, in collaborazione con i consiglieri CUN, nella creazione di un tavolo di rappresentanza per tutta la comunità, nonché per i lavori delle commissione di esperti che hanno portato alla revisione delle declaratorie di settori e gruppi scientifico-disciplinari. Ricordiamo anche il ruolo che l’UMI ha avuto, direttamente, tramite la CIIM ed in collaborazione con l’AIRDM nella formulazione di analisi e proposte per il percorso di formazione degli insegnanti (attuato poi dal DPCM 4 agosto 2023 che ha introdotto il nuovo percorso da 60 CFU) e nella collaborazione con il CUN per la revisione dei requisiti di accesso alle classi di concorso di interesse matematico (Decreto MIM 20-11-2023). L’Osservatorio sui corsi di studio, l’Osservatorio sulla ricerca e l’Osservatorio Dottorati dell’UMI monitorano costantemente lo stato di salute dell’offerta formativa e le revisioni del sistema universitario negli aspetti inerenti la ricerca per la comunità matematica. Ci sembra quindi importante conoscere i punti di vista dei candidati alla presidenza UMI su alcuni temi fondamentali che riguardano il futuro sviluppo della disciplina.

I consiglieri CUN di area matematica

Massimo Caboara & Antonio Marigonda

Domande

A livello di rappresentanza, la strutturazione della comunità matematica appare poco articolata. Vi sono società scientifiche chiaramente riconducibili ad una disciplina (o ad un gruppo di discipline), ma queste mancano nei settori scientifico-disciplinari più numerosi. A livello di società scientifiche, l’unico riferimento generale comune a gran parte dei matematici è l’UMI.. L’esperienza di questi anni, maturata specialmente durante il lavoro di revisione della classificazione dei saperi, ha evidenziato la necessità di una struttura di coordinamento che possa garantire una rapida disseminazione delle informazioni e un efficace processo decisionale, garantendo al tempo stesso un’adeguata rappresentatività a tutta la comunità. Nei vostri programmi viene sottolineata l’importanza del dialogo con le varie associazioni ed enti di ricerca. Quali iniziative concrete intendete intraprendere per rafforzare tale dialogo? Ad esempio, intendete istituire tavoli permanenti di confronto o iniziative analoghe? Come intendete procedere nel caso dei settori che non hanno società scientifiche di riferimento? E come valorizzare sul piano istituzionale il rapporto tra Matematica e Informatica all’interno dell’Area 01?

La Legge 79/2022 ha introdotto il “Contratto di ricerca” come unica forma contrattuale tra il dottorato e la figura di ricercatore tenure-track, proibendo esplicitamente contratti post dottorato ed assegni. L’intento era aumentare le tutele delle figure pre-ruolo, ma sono emerse criticità legate ai tetti di spesa previsti, alla difficoltà di rendicontazione e alla difficoltà di accesso per i neo dottorati. In ogni caso, a causa della mancata finalizzazione della normativa, al momento non è possibile bandire contratti di ricerca. Un tavolo ministeriale sta discutendo lo stato dell’arte, e l’argomento è quindi urgente. Il tema è strettamente intrecciato con quello di una possibile revisione dell’ASN, a cominciare dai meccanismi stessi dell’abilitazione e dal significato che essa riveste. Per le esigenze della ricerca matematica, quali caratteristiche ritenete debbano essere previste da una eventuale rivisitazione dei contratti di ricerca (o, comunque, di forme di contratto post-doc) e dell’ ASN? Quale ruolo potrebbe svolgere l’UMI nella definizione di tali caratteristiche?

I dati ALMALAUREA mostrano come tra il 2017 e il 2022 vi sia stato un incremento dei laureati nella classe L-35 Scienze matematiche di circa il 30%, mentre l’incremento dei laureati nella classe LM-40 Matematica nello stesso arco temporale è stato solo del 4,5%. Tra i laureati nella classe LM-40, la quasi totalità (98,2%) proviene dalla classe L-35, e il 90,2% dei laureati in L-35 prosegue gli studi in una magistrale. Rispetto ad altre classi culturalmente vicine, come ad esempio la L-30 Scienze e tecnologie fisiche o L-31 Scienze e tecnologie informatiche, l’incremento di laureati della L-35 è simile, o addirittura lievemente migliore. Tuttavia nel confronto tra le lauree magistrali, la prestazione della LM-40 è nettamente inferiore rispetto ad esempio alla LM-18 Informatica e LM-17 Fisica. Inoltre solo il 56,4% dei nostri laureati magistrali dichiara di utilizzare in misura elevata le competenze acquisite con la laurea e il 77% dei dottori di ricerca in matematica ritiene che vi siano maggiori opportunità di affermarsi all’estero nel settore. Quale è la vostra interpretazione di questi dati?

Il DPCM 4 agosto 2023 ha introdotto il nuovo percorso da 60 CFU per la formazione degli insegnanti. Essendo l’insegnamento uno degli sbocchi lavorativi tradizionali per i laureati nella classe LM-40, l’analisi delle criticità connesse all’implementazione, allo svolgimento e alla qualità di tali percorsi riveste un ruolo cruciale non solo per gli addetti ai lavori, ma per l’intera comunità matematica. Per sua natura, il confronto su questi temi coinvolge altre aree scientifiche, a cominciare dalla fisica. C’è ancora molta strada da fare per sfatare miti che vedono la matematica come una disciplina esoterica e di limitata utilità. In questo una corretta comunicazione con l’opinione pubblica, il sistema produttivo ed il decisore politico appare essenziale per rivendicare il ruolo e l’importanza della nostra disciplina nell’insegnamento. Lo prova l’ esempio della prima Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM), istituita a novembre scorso dalla legge 187/2023 con l’obiettivo di sensibilizzare e stimolare l’interesse e la scelta dei ragazzi per queste discipline, che ha visto la parte matematica sostanzialmente ignorata a livello istituzionale. Quali iniziative concrete intendete assumere in merito?

La complessità di molti problemi scientifici e tecnologici emersi negli ultimi anni ha portato ad un sempre maggiore utilizzo della matematica nel processo di innovazione scientifica e tecnologica. Spesso questo utilizzo non si limita ad un uso a “black box” ma richiede un uso sofisticato degli strumenti matematici. Talvolta lo sviluppo di nuove teorie. La matematica stessa sta vivendo un felice momento di grande sviluppo interno. Ci sono quindi sia gli strumenti che le opportunità per una interazione tra la matematica, applicata ma anche teorica, ed il mondo esterno. La situazione in Italia è però problematica. La diffusione della cultura matematica nel mondo produttivo e nelle altre aree scientifiche, ma anche nel nostro paese in generale, sta attraversando un momento difficile, sia per un impoverimento culturale specifico sia per la convinzione che la matematica “utile” possa essere maneggiata da non specialisti. Quale è la vostra opinione in merito? Ritenete che si debba sviluppare una maggiore sinergia tra la matematica teorica ed applicata al fine di cogliere le opportunità che si stanno presentando? Come pensate che l’UMI debba agire per rafforzare e garantire la presenza della matematica nella programmazione ministeriale dei campi di ricerca prioritari a livello nazionale?

Massimo Caboara & Antonio Marigonda

RISPOSTA

In qualità di candidata alla Presidenza dell’UMI, desiderio ringraziare i Consiglieri CUN per le domande proposte. Le risposte qui fornite sono da considerarsi come il primo passo di un dialogo che auspico possa svilupparsi in un lungo e proficuo scambio, nel caso in cui io venga eletta.

 

Risposta n. 1

La suddivisione in settori scientifico-disciplinari è strutturata sulla base di specifici ambiti di ricerca, tipici della particolare organizzazione della comunità accademica italiana.

Per quanto riguarda molti aspetti della vita della nostra comunità, in particolare nelle iniziative e nelle problematiche di natura accademica, l’appartenenza a uno specifico settore può e talora deve risultare di secondaria importanza rispetto a quella del macrosettore matematico. La comunità dell’UMI e i suoi organi direttivi incarnano questa sintesi delle varie discipline, con la consapevolezza delle specificità, del ruolo e della significatività di ognuna di esse; la forza dell’Unione risiede proprio nella capacità di rappresentare unitariamente la matematica poiché le persone elette nei vari ruoli direttivi si sentono investite di questo compito al di là della loro specifica appartenenza disciplinare.

Anche per quel che concerne le relazioni con la docenza delle Scuole dell’Infanzia, delle Primarie sino alla Secondaria di I e II grado e le complesse interazioni con il MUR e il MIM per tanti temi di cruciale interesse, è la comunità matematica nel suo complesso a dover agire come interlocutrice. 

L’esistenza di varie società scientifiche legate ad ambiti propri della ricerca, quali fra le altre AILA, AIRDM, AIRO, SISM, SIMAI, non è certo in contrapposizione con la partecipazione all’UMI dei loro membri, ma anzi costituisce un arricchimento delle competenze dell’Unione quando, in occasione di specifiche necessità quale è stato il fruttuoso lavoro sulla revisione dei saperi, si creano aggregazioni snelle e capaci di rispondere in tempi brevi alle richieste provenienti dalle istituzioni. Come scritto nel punto 2 del mio programma, penso che i saperi, sempre più trasversali e in costante evoluzione, debbano rimanere tema di osservazione ed analisi per poter seguire le trasformazioni e gli sviluppi degli studi più recenti.

 

Per quanto riguarda le relazioni con le società scientifiche italiane, anche relative ai settori limitrofi alla matematica, vorrei aprire dei tavoli di confronto su vari temi, al fine di acquisire, come UMI, una visione a più ampio spettro delle eventuali problematiche ed esigenze comuni e di avere maggiore impatto nel confronto con le istituzioni. In particolare, con il GRIN (Gruppo di Informatica) sarebbe auspicabile istituire una giornata di incontro annuale in cui confrontarsi sulle tematiche di interesse condiviso che emergono dall’appartenenza alla stessa area CUN.

 

Risposta n. 2

La seconda domanda tratta di questioni di carattere molto generale e anche per questo particolarmente complesse. Infatti, ciò che può apparire vantaggioso o svantaggioso in un determinato contesto di ricerca, potrebbe non avere lo stesso peso in un altro; trovare una sintesi soddisfacente per tutta la comunità accademica, e per quella matematica in particolare, risulta quindi una sfida non banale.

Fatta questa premessa, è possibile e necessario fare alcune considerazioni che riguardano il contesto della ricerca matematica. La presenza di maggiori tutele per giovani ricercatori e ricercatrici garantita dai nuovi contratti, peraltro mai resi effettivi, va considerata senz’altro positivamente. Tuttavia, il costo di queste nuove forme di reclutamento post-doc non appare sostenibile con le risorse attualmente messe a disposizione per buona parte della ricerca in matematica; il rischio in questa situazione è pertanto quello di andare verso una forte contrazione del numero di giovani che si occupano di matematica. Si tratta di un’eventualità che non solo la nostra comunità, ma anche il Paese non può permettersi se vuole affrontare le sfide che lo sviluppo delle scienze, delle tecnologie e della società pongono. È dunque opportuno che, di concerto con la rappresentanza matematica al CUN, l’UMI chieda al MUR di rendere praticabile l’utilizzo di queste nuove forme contrattuali (ad esempio, destinando maggiori risorse per sostenere la ricerca di base, incrementando la durata di alcuni meccanismi di finanziamento come i PRIN e modificandone alcuni aspetti formali) oppure di prevedere nuove forme di contratto compatibili con le risorse attualmente erogate nei programmi di finanziamento nazionale, tenendo conto che in tutti i paesi sviluppati esistono forme iniziali di accesso alla carriera non strutturate, ma dotate di un salario più consistente rispetto agli attuali assegni di ricerca.

Per quanto riguarda l’ASN, innanzi tutto, ritengo che la comunità matematica italiana reputi sovrastimata l’efficacia della bibliometria nel nostro sistema di reclutamento e valutazione. Pur riconoscendo la necessità di strumenti oggettivi di valutazione, è una posizione che condivido (vedi punto 2 del mio programma). Inoltre penso che, per come è strutturata l’ASN, ci sia una difficoltà nel valutare il curriculum scientifico dei candidati e delle candidate a tutto tondo (ad esempio, nel riconoscere in modo adeguato attività quali gli incarichi post-doc in Italia e all’estero). È cruciale porre l'attenzione del legislatore su queste questioni.

A tale proposito, penso che sia necessario che l’UMI tenga aperto un canale di comunicazione permanente con il CUN e con l’ANVUR, al fine di evitare che il meccanismo di reclutamento sia penalizzante per le giovani generazioni. Attualmente, in seno all’ UMI esiste un Osservatorio sulla ricerca che si occupa di alcuni dei temi suddetti. Propongo che si costituisca un Comitato Ricerca, incaricato di analizzarli, recepire il sentire della comunità matematica e produrre linee guida e indicazioni sia per la comunità̀ stessa, sia per le istituzioni politiche (vedi punto 9 del mio programma).

 

 Risposta n. 3                           

I dati di Alma Laurea sono molto interessanti e suscitano varie domande, tra cui quelle poste dai consiglieri CUN, che meritano un’attenta riflessione.

Sono dati, che l’UMI deve sicuramente considerare, studiandoli approfonditamente per interpretarli in modo corretto, capendone la reale copertura e analizzando se e quanto il dato sia omogeneo sul territorio nazionale e rispetto all’ ambito lavorativo di inserimento. Ad esempio, l’aumento del numero di persone laureate triennali, che accolgo come un dato positivo, non si può riflettere immediatamente in un aumento del numero di persone laureate magistrali.

Il dato sullo scarso utilizzo delle proprie competenze in ambito lavorativo delle persone laureate magistrali è certamente da approfondire e suggerisce che pur preservando l’unità culturale della matematica e l’approfondimento di tematiche altamente formative in ambito matematico, le lauree magistrali dovrebbero essere pronte a arricchire l’offerta formativa anche per rispondere al meglio alle nuove sfide della ricerca e della società.

Propongo che l’UMI si doti di un proprio osservatorio che possa approfondire lo studio dei dati raccolti da Alma Laurea e, se necessario, promuovere uno studio più mirato sulla matematica, eventualmente perseguendo a tal fine uno specifico accordo con il MUR. Propongo inoltre di promuovere presso il MUR un piano di investimenti in sinergia con il PLS per l’orientamento tra laurea triennale e magistrale e orientamento in uscita. Quest’ ultimo è molto importante e come espresso al punto 5 del mio programma, l’UMI dovrebbe offrire un modello da diffondere nei dipartimenti di matematica degli atenei italiani per l’organizzazione di Career Days, eventualmente in collaborazione con altre società̀ matematiche, a cui invitare aziende interessate a reclutare laureati e laureate in matematica.

Per quanto riguarda l’alta percentuale dei dottori e delle dottoresse di ricerca in matematica secondo cui vi sono maggiori opportunità di affermarsi all’estero, bisognerebbe fare una distinzione a seconda dell’ambito lavorativo.  Se l’ambito lavorativo è non accademico, penso che la convinzione riportata sia dovuta in parte alla struttura della nostra società, che riconosce ancora troppo poco il dottorato come titolo rilevante. Se invece l’ambito lavorativo è quello accademico, credo che l’insoddisfazione sia dovuta principalmente alla remunerazione poco attraente, alla mancanza dei servizi e alle prospettive legate al livello di precarietà (vedi risposta n.2).

Anche in questo caso, potrebbe essere interessante sviluppare un tavolo di lavoro che vada a raccogliere più nel dettaglio le testimonianze dei nostri  dottorandi e delle nostre dottorande.

Sarebbe infine interessante per tutte queste domande, studiare i dati disaggregati per genere.

 

Risposta n. 4

La domanda è molto articolata e pone l’attenzione su due diverse questioni entrambe significative e tra loro intrecciate.

La prima questione riguarda la formazione iniziale degli insegnanti e le criticità connesse all'implementazione, allo svolgimento e alla qualità dei percorsi di formazione introdotti con il DPCM del 4 agosto 2023. La CIIM ha seguito con estrema attenzione l’iter di definizione dei percorsi di formazione iniziale degli insegnanti sia cercando interazioni continue con i ministeri competenti e con il CUN, sia intervenendo più volte nel dibattito pubblico.

Mi propongo, qualora io venga eletta, di sostenere con forza l’azione della CIIM e potenziare il raccordo con i ministeri competenti, con il CUN, nel rispetto delle reciproche competenze e prerogative, con con.Scienze, presso cui è istituito un tavolo di lavoro pluridisciplinare sulla formazione insegnanti  e con le altre società scientifiche. Mi propongo inoltre di valutare insieme alla CIIM l’opportunità di organizzare occasioni di confronto, aperte a tutta la comunità, tra coloro che in prima persona sono impegnati nei percorsi di formazione. La nostra comunità ha al proprio interno una vastità di esperienze, competenze e sensibilità che possono e devono essere messe in comune. Ritengo infine che possano giovare alla riflessione sul tema della formazione iniziale le tante esperienze di formazione in servizio già sviluppate in seno all’UMI e alla comunità matematica più in generale.

La seconda questione riguarda la visione della matematica nella società, presso le istituzioni, le imprese e la cittadinanza in generale, argomento affrontato nei punti 1 e 5 del mio programma.

Credo sia fondamentale favorire una maggiore consapevolezza dell’importanza della ricerca in matematica e dei suoi ampi benefici, nonché del suo rilevante impatto nei più svariati ambiti della società. A tal fine propongo la costituzione di un apposito comitato per la realizzazione di uno studio sull’impatto sociale ed economico della matematica simile a quello condotto in Francia dal CNRS: Etude de l’impact économique des Mathématiques en France. Ritengo inoltre che sia compito dell’UMI, anche attraverso il coinvolgimento attivo dei Gruppi, continuare a promuovere la conoscenza e la familiarità con la matematica, sia organizzando eventi e progetti culturali che possano mettere la cittadinanza a contatto diretto e quotidiano con esperienze matematiche, sia tramite una presenza attiva nei mezzi di comunicazione.

 

Risposta n. 5

È un fatto che la matematica sia oramai pervasiva in tutti i settori della scienza e della tecnologia. È altrettanto vero che, quando la matematica si dimostra efficace nelle applicazioni, spesso diventa invisibile. Basti pensare agli algoritmi per le immagini biomediche, oppure per la compressione dei suoni o delle immagini, o ai motori di ricerca. Ma la realtà è che ogni applicazione della matematica ha sempre delle precise condizioni d’uso, di cui bisogna essere consapevoli e che cambiano solo grazie al progresso della ricerca.

In questo contesto l’uso e lo sviluppo di tecniche matematiche in ambito applicativo devono sempre essere accompagnati da una collaborazione veramente interdisciplinare tra matematici e matematiche e utenti di queste conoscenze. Il progetto ministeriale condotto dal CNR e patrocinato dall’ UMI, Sportello Matematico per l’innovazione e le imprese https://www.sportellomatematico.it/   è un ottimo esempio di sinergia. Vi   aderiscono 37 partner di ricerca, tra cui principalmente Dipartimenti di matematica, con il preciso compito di creare un ponte tra la nostra comunità accademica e le aziende, pubbliche o private, che vogliano servirsi degli ultimi sviluppi della ricerca in modo consapevole e appropriato.

 

Ritengo che l’UMI, oltre a rilanciare e promuovere la ricerca di base, abbia un ruolo parimenti importante nel sostenere attivamente lo sviluppo di una cultura matematica delle applicazioni. Questo può essere realizzato promuovendo al suo interno e nel paese la necessità di questa sinergia e interagendo a livello politico nella stesura del prossimo Piano Nazionale della Ricerca, affinché la voce della comunità matematica sia ascoltata e influisca realmente nell’ individuare e indirizzare le priorità strategiche.

 

Cordiali Saluti,

Barbara Nelli

DOMANDA DI DANIELE GOUTHIER

Lettera pubblicata sul Notiziario dell’ UMI del mese di Marzo 2024, da parte di Daniele Gouthier, alle persone candidate alla presidenza dell’ Unione Matematica Italiana

 

 

Sulla ricerca e sulla formazione in comunicazione della matematica
Lettera aperta ai candidati alla presidenza dell’Unione Matematica Italiana

Dalla matematica verso il resto della società. E viceversa
Nei quarant’anni che indicativamente ci separano dal 1985, anno a partire dal quale sono state organizzate regolarmente le Olimpiadi Italiane della Matematica, le connessioni tra la matematica e il resto della società italiana si sono strette sempre più con giochi e gare, associazioni e centri, mostre, spettacoli teatrali, convegni annuali, siti, portali e attività online, musei, realtà per la didattica informale, riviste e periodici, collane editoriali (1), iniziative che muovono dalla matematica verso il resto della società, anche se nel tempo è aumentata l’attenzione che dalla seconda va verso la prima, con un pubblico sempre più corposo per la saggistica divulgativa, i festival (da quello romano che per alcuni anni è stato dedicato alla nostra disciplina al Festival della Scienza di Genova che ha sempre dato ampia attenzione alla matematica), i film anche popolari su figure di matematici. La nostra disciplina ha poi avuto un certo spazio sui mass media e alcuni studiosi hanno scritto con regolarità sulla carta stampata. Due recenti crisi – quella dei mutui subprime del 2008 e la pandemia di Covid-19 del 2020 – hanno portato sotto i riflettori esperti matematici. Il resto della società quindi si è in qualche misura accorto della matematica. In tutto questo però manca una riflessione su come la matematica comunica con la società e viceversa.

Le forme e i protagonisti della comunicazione pubblica della matematica
Dal 1985 a oggi, in Italia, la comunicazione della matematica ha preso le forme della divulgazione di approfondimento e di quella di intrattenimento, dell’informazione (scritta, audio e video), della didattica informale, della formazione degli insegnanti, degli eventi culturali pop e di quelli di fascia alta, degli spettacoli veri e propri, della scienza di strada, della saggistica e della narrativa. E molte altre.
Alle accademiche e agli accademici che si sono messi in gioco in prima persona con formazione, informazione, didattica informale e divulgazione, si affiancano sempre di più professioniste e professionisti che lavorano in musei e science center, uffici stampa e redazioni editoriali, in televisione e radio, in fondazioni e agenzie educative, teatri e organizzazione di eventi. La progettazione europea per finanziare la ricerca ha creato nuove figure professionali che si interfacciano tra i ricercatori e le burocrazie, e che sono capaci di individuare pubblici mirati per le iniziative di disseminazione sempre più importanti. Non pochi sono i liberi professionisti che traggono il proprio reddito dalla comunicazione pubblica della matematica.

Alcune definizioni per intenderci sulle parole
La divulgazione è l’insieme delle azioni che si propongono di incuriosire, avvicinare, approfondire, intrattenere con la matematica, e di diffondere il pensiero, le idee e le visioni matematiche. La comunicazione pubblica è l’insieme delle azioni che si propongono di informare i cittadini, di porli in relazione con le istituzioni scientifiche (al suo interno si colloca la cosiddetta terza missione dell’università), di dare loro gli strumenti per decidere nella vita civile, personale e professionale. La comunicazione della matematica è il complesso degli scambi e delle relazioni culturali, sociali, economiche, politiche che rendono possibile la matematica nella nostra società. La ricerca in comunicazione della scienza (2) e della matematica è l’insieme degli studi e delle riflessioni sulle relazioni che, come detto sopra, rendono possibile la matematica nella società.
Oggi gli scambi e le relazioni tra la matematica e il resto della società hanno raggiunto una massa critica tale da rendere ineludibile una ricerca attiva e professionale sulla comunicazione della matematica e, in connessione con questa, una formazione alla divulgazione e alla comunicazione pubblica della matematica.

Ricerca e formazione in comunicazione della matematica: assenze importanti
In altri paesi, non solo di cultura anglosassone, la ricerca e la formazione (3) in questo campo prendono direzioni diverse e variegate: sociologia della scienza (matematica del cittadino, donne e matematica, partecipazione e governance della matematica, coinvolgimento del pubblico nella matematica), storia della scienza (storia della divulgazione e della comunicazione pubblica della matematica), educazione e formazione (sviluppo professionale, apprendimenti informali, educazione matematica, comunicazione accademica, formazione insegnanti), media studies (matematica e media, internet e social network, comunicazione visiva), studi sociali sui pubblici (percezione pubblica della matematica, rappresentazioni della matematica), science writing (matematica e linguaggio, matematica e scrittura, divulgazione), matematica e cultura (matematica e arte, letteratura, musica, teatro, arti visive).
Le sporadiche esperienze di ricerca che hanno visto la luce nel nostro Paese sono state poco più che volontaristiche e, finora, non hanno trovato una sede istituzionale in cui svilupparsi. Manca un polo nazionale che si occupi di formazione alla divulgazione e alla comunicazione pubblica della matematica e di ricerca in comunicazione della matematica. Le esperienze internazionali a cui guardare non mancano. Marcus du Sautoy è Simonyi professor di Public Understanding of Science all’università di Oxford. Nikolai Andreev dirige il Laboratorio di Popolarizzazione e Promozione della Matematica all’Istituto Matematico Steklov dell’Accademia delle Scienze Russa. Eduardo Sáenz de Cabezón Irigaray fa della disseminazione della matematica una parte rilevante del suo impegno accademico. Cédric Villani nella sua attività di divulgatore si propone di “far sentire il mestiere [di matematico], senza necessariamente farlo comprendere” e ha legato strettamente le sue attività di matematico e di politico.
L’invito è che l’Unione Matematica Italiana si proponga per il futuro prossimo l’impegno di una riflessione che apra un percorso per riconoscere alla comunicazione della matematica la dimensione di ricerca che merita, con gli spazi anche accademici che ne conseguono e con l’impegno per una formazione che trasmetta una visione matura del complesso di relazioni che rendono possibile la matematica.

Trieste, 11 marzo 2024
Daniele Gouthier

Note
(1) Una lista, incompleta, di queste iniziative è la seguente, nella quale ogni raggruppamento è presentato in ordine cronologico inverso.
Giochi e gare: Matematica per tutti (2018), Giochi matematici del Mediterraneo (2011), Giochi Kangourou (1995), Rally matematico (1992), Campionati internazionali di giochi matematici (1987), Olimpiadi della matematica (1985)
Associazione e centri: Associazione Amici di Lettera Matematica (2023), Dopolavoro matematico (2022), Math&Sport (2017), ForMath (2006), Pristem (1987)
Convegni annuali: ComunicaMat (2018), Dialoghi matematici (2017), Matematica e cultura (1997), Incontri con la matematica (1987)
Mostre: Mate in Italy (2015), Simmetria, giochi di specchi (2000), Oltre il compasso (1996), Le ruote quadrate (1988)
Teatro: PACTA dei teatri (Milano, 2008), Infinities (Piccolo Teatro di Milano, 2002), Teatro&Scienza (Milano, 1999), Le Nuvole (Napoli, 1995)
Siti, portali e attività online: Problemi.xyz (2015), MaddMaths (2012), Progetto PhiQuadro (2009), Carnevale matematico (2008), Polymath (2001), Ulisse-nella rete della scienza (1999), Rudi matematici (1999), Flatlandia (1997)
Musei: Parco Pitagora (2006), Il giardino di Archimede (2004), Mateureka (1991)
Realtà per la didattica informale: Tokalon (2015), Taxi 1729 (2009), Matefitness (2005), Matematita (2004)
Riviste e periodici: Prisma (2018), Matematica, Cultura e Società (2016), Alice&Bob (2007), Per la tangente (2006), Lettera Matematica (1990)
Collane editoriali: I Teoremi (Le Scienze, 2023), U Math (Scienza Express, 2017), Nuove convergenze (Utet, 2016), Raccontare la matematica (Il Mulino, 2015)
Questo panorama si completa, al netto delle dimenticanze, con spin-off imprenditoriali, fumetti, canali YouTube, podcast e interazioni sui social network che soprattutto nell’ultimo decennio hanno contribuito significativamente alla diffusione della cultura matematica.
A cavallo di novembre e dicembre 2023, poi, alla Sissa ha avuto luogo la tredicesima edizione del Convegno Nazionale in Comunicazione della Scienza, in chiusura del quale sono stati festeggiati i trent’anni di vita, continuativa e vivace, del Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico”. La Sissa, attraverso il Sissa Medialab, è anche editore del Journal of Science Communication, fondato nel 2002 dal giornalista e intellettuale Pietro Greco. Master, convegno e journal hanno da sempre un’attenzione allo specifico della comunicazione della matematica. E alla Sissa, per un decennio a partire dal 2003, sempre Pietro Greco ha coordinato il gruppo di ricerca “Innovazioni nella comunicazione della scienza”, iniziativa che si è poi spenta anche perché non ha trovato un consono spazio di confronto nell’accademia italiana.

(2) Tra le keyword che caratterizzano, sui tre principali journal del settore (Science Communication, Public Understanding of Science e Journal of Science Communication), la ricerca in comunicazione della scienza ne troviamo alcune che ben si adattano a quella della matematica: Bridging research, practice and teaching; Citizen science; Community action; Digital science communication; History of public communication of science; Informal learning; LGBTQIA+ issues in science communication; Participation and science governance; Popularization of science and technology; Professionalism, professional development and teaching in science communication; Professionalism, professional development and training in science communication; Public engagement with science and technology; Public perception of science and technology; Public understanding of science and technology; Scholarly communication; Science and media; Science and policy-making; Science and technology, art and literature; Science centres and museums; Science communication and social justice; Science communication teaching; Science communication: theory and models; Science education; Science writing; Visual communication; Women in science.

(3) Una mappa dei programmi e corsi in Comunicazione della scienza può essere consultata sul sito del PCST a questo indirizzo, https://www.pcst.network/teaching-forum/science-communication-programmes-and-courses/.

Daniele Gouthier

RISPOSTA

Caro Daniele,

 

ho letto con attenzione la tua lettera, che offre molti elementi interessanti per iniziare a costruire una mappa della divulgazione e comunicazione della matematica esistente in Italia. È indubbio che l’UMI, come associazione scientifica, debba farsi promotrice di iniziative concrete, non solo per suscitare interesse intorno alla matematica in fasce sempre più ampie della popolazione, ma anche per fornire strumenti di approfondimento efficaci a chiunque abbia il desiderio di avvicinarsi alla nostra disciplina in modo più o meno organico. Credo che l’Unione abbia già mostrato sensibilità su questo tema, assumendo un ruolo fondamentale in diverse iniziative importanti. Cito, ad esempio, la collaborazione con altre società matematiche per il sito web MaddMaths! che risulta un modello a livello internazionale per varietà e profondità dei contenuti e che ha un numero di contatti, anche di non specialisti, molto elevato. Inoltre, l’UMI ha partecipato a vario titolo a diverse iniziative di valore: i due volumi a fumetti prodotti con Comics&Science, la promozione di eventi teatrali di rilievo, la partecipazione recente in forma organica al Festival della Scienza di Genova e al recente Comics&Science Palace a Lucca. In tutte queste occasioni la nostra società ha saputo farsi affiancare da figure professionali di rilievo, ottenendo risultati importanti a livello di qualità e soprattutto di partecipazione e diffusione. Indubbiamente l’UMI ha fatto non pochi passi avanti sul tema della divulgazione e della comunicazione della matematica negli ultimi anni, ed io sono certamente intenzionata a continuare su questa strada, nel caso in cui venga eletta.

Il fatto che la divulgazione e la comunicazione della matematica debbano avere oggi un ruolo centrale per l’UMI non può essere messo in discussione. Come ho dichiarato nel mio programma, credo che una società scientifica debba avere come uno degli obiettivi prioritari la creazione di uno spazio pubblico di visibilità culturale e sociale per la propria disciplina.

 

L’altro tema della tua lettera riguarda l’invito a considerare un impegno dell’UMI a riflettere su possibili percorsi che permettano alla comunicazione della matematica in Italia di avere una dimensione di ricerca in spazi accademici.

Dall’impegno per la comunicazione della matematica segue sicuramente la necessità di studi rigorosi che permettano di capire meglio come essa si sviluppi e quali siano la sua efficacia e la sua ricaduta a lungo termine a seconda delle strategie seguite. L'evoluzione di un autentico filone di ricerca è il frutto di un lungo percorso che trae origine dagli interessi della comunità scientifica e richiede lo sviluppo prolungato di competenze specifiche. D’altra parte, anche in riferimento agli esempi all’estero che citi, quando si è riusciti a istituzionalizzare queste ricerche è stato per lo più in contesti accademici diversi dal nostro, e spesso nel più ampio bacino della ricerca sulla comunicazione della scienza. È quindi a mio avviso cruciale capire, in prospettiva, quali siano le peculiarità della ricerca in comunicazione della matematica nel contesto più vasto di quella in comunicazione della scienza.

Penso sia dunque auspicabile avviare un lavoro di riflessione della nostra comunità su questo tema, coinvolgendo anche i nostri rappresentanti nelle varie sedi istituzionali, per poter poi impostare il necessario dialogo con i colleghi di altre discipline scientifiche, in modo da preservare ed evidenziare le caratteristiche proprie della nostra area culturale.

 

Grazie ancora per il tuo contributo in cui ho trovato spunti molto stimolanti.

Cordiali Saluti,

 

Barbara Nelli

DOMANDA DI SIMONETTA DI SIENO E ANGELO GUERRAGGIO

Lettera pubblicata sul Notiziario dell’ UMI del mese di Marzo 2024, da parte di Simonetta Di Sieno e Angelo Guerraggio, alle persone candidate alla presidenza dell’ Unione Matematica Italiana

Cara Barbara, Caro Marco,
vi scrivo nella vostra attuale veste di candidati alla presidenza dell’UMI. Avremmo molto piacere – rispettivamente, come editore e direttore editoriale di PRISMA – di organizzare un confronto tra di voi sui programmi con i quali vi presentate alle prossime elezioni per il rinnovo delle cariche sociali dell’Unione.
La proposta che vi rivolgiamo è quello di un dibattito pubblico, aperto a tutti i soci UMI, da tenersi “in presenza”, entro il 15 aprile, a Bologna (per via della sede UMI e della “centralità” geografica e ferroviaria della città) o altrimenti a Milano, con diretta streaming. La modalità “in presenza” comporta inevitabilmente una certa perdita di tempo giustificata però, a nostro avviso, dall’immediatezza del confronto che così si viene a ottenere e dall’importanza della carica di Presidente dell’UMI.
Se il progetto incontra una vostra prima disponibilità, saremmo pronti a discuterlo nei dettagli, a partire dalla scelta della moderatrice o del moderatore che condurrà il confronto. Da parte nostra, vi assicuriamo il massimo impegno nella professionalità e nell’imparzialità con cui organizzeremmo l’evento.
In attesa di una vostra cortese risposta, vi salutiamo cordialmente

Simonetta Di Sieno, editore di PRISMA
Angelo Guerraggio, direttore editoriale di PRISMA

Simonetta Di Sieno e Angelo Guerraggio

RISPOSTA

Caro Angelo, cara Simonetta,

 

Vi ringrazio per la proposta, ma credo che un simile tipo di confronto non sia adeguato per le persone  candidate al ruolo di presidente di una società scientifica. Non mi pare sia il caso di personalizzare il confronto, come sarebbe inevitabile nella modalità proposta. Ritengo che le nostre   candidature, cosi come quelle alle restanti cariche dell’ UP, non siano da vivere  in contrapposizione e che chiunque ricoprirà una carica in UP lo farà al meglio delle proprie possibilità e con il massimo dell'impegno. La modalità proposta tenderebbe a polarizzare l’ elettorato, mentre è interesse di tutti e tutte che dopo le elezioni la comunità si ritrovi unita ad appoggiare chi ricoprirà le cariche in UP. Il confronto, non la contrapposizione, deve essere tra le idee, la visione e le proposte, non tra le persone.

Infine, le tematiche da affrontare sono complesse  e difficilmente  confinabili in un confronto che per forza di cose avrebbe  tempi ridotti. 

La redazione del notiziario, ha già ricevuto una lista di domande, molto articolate e ricche di stimoli e spunti, che meritano risposte approfondite. Questo fatto mi ha convinto ancora di più dell’ utilità dell’ idea, espressa nel mio programma, di attivare un forum in cui raccogliere le domande della comunità e pubblicare le risposte delle persone candidate. Se questo forum venisse attivato proprio sul sito dell’UMI avrebbe un valore ancora  più istituzionale e permetterebbe a tutti noi candidati di raccogliere le domande dei soci e delle socie, fornire loro risposte estese e ponderate, ed eventualmente dar vita ad una discussione più articolata.

 

Un caro saluto,

 

Barbara Nelli