2006
L'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice si interpella sulle nuove povertà e vede nella mobilità umana un possibile campo di azione e un terreno adatto per eventuali nuove presenze. Valuta anche in Europa l'efficacia di collocare in aree strategiche micro presenze interculturali e decide di far nascere proprio a Torino, cuore del carisma salesiano, una di queste. Si sceglie la zona Porta Palazzo, storico approdo del mondo migrante, e l'8 dicembre, in un alloggio di Piazza della Repubblica, civico 17, si insedia la prima Comunità di Figlie di Maria Ausiliatrice, costituita da sr.Gloria Medina, uruguaiana, sr.Julieta Joao mozambicana, sr. Paola Pignatelli, italiana.
Un primo anno di tirocinio e di esperienze varie sul territorio, mappature di presenze e confronti con l'esistente. Per non duplicare servizi e tastare eventuali bisogni. La piazza del mercato interpella con la sua massiccia presenza internazionale di uomini e la sua assenza fondamentale: le donne.
Si focalizza un primo obiettivo: stanarle dalle loro case e ascoltare i loro "sogni nel cassetto".
Un sondaggio informale, ma documentato, ci restituisce alcuni bisogni: le donne chiedono di potersi incontrare, di poter imparare l'italiano di avere un luogo dove socializzare e conoscere, capire e farsi capire.
Da loro e grazie a loro inizia la nostra storia e prende forma il Progetto "Aperta-Mente Cittadine".
2007
Bando "Immigrati Nuovi Cittadini" promosso dalla Compagnia di San Paolo.
Nasce la 2PR PRevenzione e PRomozione - Il gruppo di Figlie di Maria Ausiliatrice si costituisce in Associazione e spuntano le prime volontarie, che sosterranno le attività iniziali. Il progetto presentato viene ammesso. Si parte!
2008-2009
Primo biennio: sedi itineranti - Piazza della Repubblica 4, ospiti di "the Gate"; Apolié in Corso Giulio Cesare, Parrocchia di San Gioacchino. Mobilità e dinamismi che, da subito, ci abilitano al lavoro in rete e ci rendono visibili sul territorio. Fatiche di itineranza e qualche disorientamento per le destinatarie del servizio, costrette a memorizzare sedi ed orari non sempre lineari.
Troviamo accoglienza in via San Domenico, ospiti della Cooperativa Accomazzi. Qui riusciamo a concentrare le varie attività: cresce il numero delle iscritte ai corsi e si strutturano meglio i percorsi.
2010
Via Mameli, 10/B: inaugurazione della nuova sede - Piccola e non del tutto funzionale, ma autonoma e nel cuore del Balon. Le attività sono ormai consolidate, un buon numero di donne iscritte ai corsi e una significativa presenza di volontarie. Anni intensi di contatti, di tessitura di "reti" di collaborazione, di frequentazioni diverse, di "scuola di strada". Importanti per comprendere quanto siano fondamentali le relazioni prima delle strutture, per rispondere alle "domande" dell'universo migrante che popola la piazza.
2019
Dopo questi primi anni vissuti fra itineranza e precaria stabilità si impone la scelta di una nuova sede. Il desiderio è quello di restare nell'area di Porta Palazzo, perché questo è il "DNA" della nostra scelta di campo.
In via la Salle 15/h la 2PR trova uno spazio adeguato e, terminati i lavori di ristrutturazione per la messa a norma della nuova sede, finalmente si migra verso la nuova "frontiera" al confine fra Borgo Dora e l'inizio di Barriera. Siamo in Circoscrizione 7, la terra della "confluenza" dove la Dora con i suoi ponti ci insegna ad essere "passaggio", possibilità di contatto e di incontro.
2020-2022
Trasloco e pandemia: passaggio storico - Nella fragile precarietà, navigando a vista, abitiamo la nuova realtà tessendo pazientemente la presenza.
Il progetto tiene e si amplia con nuove possibilità di servizio. Ci apriamo all'età evolutiva, decidendo di offrire, oltre alla scuola delle mamme, anche un servizio di sostegno scolastico personalizzato per i loro figli.
Si affacciano nuove figure di volontari e, nella poliedrica nuova sede, confinante con la Parrocchia di San Gioacchino, una Sala del Regno di Geova, una Moschea frequentata da Pakistani e Bangladesi e un'Associazione Cinese, la 2PR apre le porte al mondo che continua ad approdare a Porta Palazzo!
Negli anni abbiamo accolto e accompagnato donne di varie provenienze arrivando a dialogare anche con 15 nazionalità in compresenza.
Nell'area di Porta Palazzo continua a prevalere la realtà marocchina affiancata da una significativa presenza bangladese. In questo anno di attività, nel periodo di maggior frequenza, siamo arrivate ad accogliere una cinquantina di donne. Marocco, Tunisia, Libia, Egitto, Costa d'Avorio, Nigeria, Senegal, Somalia, Eritrea, Etiopia, Perù, Colombia, Equador, Bangladesh, Albania e negli ultimi mesi, Ucraina.
Noi restiamo in questa storia che ci porta ad essere "tenda" di incontro all'incrocio delle strade.
Julieta Joao, Figlia di Maria Ausiliatrice di origine mozambicana, oggi anche cittadina italiana e Paola Pignatelli, Figlia di Maria Ausiliatrice autoctona, sono diventate nel tempo le referenti dell'Associazione e coordinatrici del progetto globale. A loro, da subito, si sono affiancate solide e motivate presenze laiche, femminili, per dar vita ai vari laboratori di "Aperta-Mente Cittadine". Un progetto nato al femminile proprio per rispettare l'iniziale contesto culturale della piazza, che non avrebbe accolto un servizio destinato alle donne, offerto da figure maschili.
Nel tempo c'è stata un'evoluzione e riteniamo possibile, oggi, e forse necessario, soprattutto nel campo del sostegno scolastico, individuare anche volontari che possano seguire i ragazzi nell' acquisizione di un metodo di studio, nei compiti e nel cammino educativo globale.
I Soci dell'Associazione, ad oggi, si identificano con le persone dei Volontari, attivi nei vari progetti. La maggior parte di loro ha conosciuto direttamente la proposta educativa della 2PR incontrando le due figure di riferimento, sr Julieta e sr Paola nel gazebo in Porta Palazzo o in sede. Attualmente i Soci Volontari sono 17, regolarmente iscritti nel Registro Volontari dell'OdV. Altre figure si sono inserite recentemente, soprattutto nel servizio del sostegno scolastico e stanno entrando gradualmente nello spirito dell'associazione e nello stile di presenza.
Non sono richiesti particolari requisiti per entrare a far parte dell'associazione, se non la consapevolezza della complessità del contesto culturale che caratterizza l'area di Porta Palazzo e quindi l'esplicita volontà e disposizione al dialogo e all'accoglienza delle varie diversità che caratterizzano i nostri destinatari; non ultima quella delle differenti tradizioni di fede.
Il coordinamento del progetto, ad oggi, è affidato a due Figlie di Maria Ausiliatrice, quindi figure connotate e con un'identità ben definita, ma certamente lucide nel loro porsi "minorità" all'interno di un tessuto sociale articolato e in un contesto religioso "plurale" e per lo più islamico. Questo comporta, da parte di tutta l'équipe educativa, la scelta chiara del dialogo come strumento prioritario d'integrazione e interazione, il rispetto dell'alterità e il riconoscimento del valore e della dignità della persona migrante e delle sue tradizioni.
Rispetto e reciprocità sono atteggiamenti fondanti dei tre verbi che caratterizzano la nostra presenza: accogliere, accompagnare e promuovere. Questa è l'attenzione che viene richiesta ai nostri collaboratori.
Indubbiamente, all'interno dei vari laboratori, sono necessarie alcune competenze "didattiche", per poter mediare e trasferire le conoscenze a chi frequenta i nostri corsi e spesso presenta non poche difficoltà di comunicazione e di conoscenza linguistica.
Per questo, nel corso degli anni, sono stati proposti anche alcuni percorsi formativi, che hanno consolidato lo spirito del gruppo e facilitato le attività.
L'ingresso in associazione è sempre preceduto da un colloquio con le referenti ed eventualmente soci veterani che possono condividere la loro personale esperienza, una fase di "tirocinio" sul campo a contatto con i destinatari del servizio (donne e ragazze/i), spesso in affiancamento. Periodo in cui non è richiesta l'iscrizione ufficiale al registro dei volontari. Segue, se il candidato ne ha la volontà e il piacere, il passaggio "ufficiale" e necessario per motivi di sicurezza e statutari: la regolarizzazione del proprio ruolo di volontario con l' iscrizione a registro e il pagamento annuale della quota associativa.