[Anna dice] è ora di rifiutare il livellamento banale e infame che è la produzione massmediatica, per dirla con Guattari. L'ideologia dominante vuole artist* isolat*, che rifiutino il collettivo. Invece è necessario creare spazi all'interno dei quali possa avvenire un incontro. 

Basta con la società delle "comparse", dove credersi presenti attraverso un post.

Abbiamo bisogno di ascoltare storie umane, di guardare attentamente a situazioni attuali e contemporaneamente alla storia, che insegna. 

Siamo assuefatti alla violenza quotidiana, allo scandalo, alla guerra. Abbiamo bisogno di considerare l'impatto di tali situazioni sulla nostra vita, di comprendere mentalmente, emozionalmente e spiritualmente ciò che viviamo.

Io ho bisogno e voglia di un teatro/performance legato al presente, autentico, impegnato. Lascio l'intrattenimento agli altri.

Sono un'artista indipendente, ogni giorno rinnovo la mia determinazione a continuare questa ricerca, ripetendo che, sì, ne vale la pena, perché proprio lavorando su piccola scala, in luoghi non ufficiali, è oggi possibile perseguire grandi ideali. 

E guardo all'ignoto di fronte a me con trepidante eccitazione.

Una selezione dei miei lavori

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