Volontariato e DBN
La mia attività come Volontario
Ho sempre percepito come un privilegio poter aiutare, con un piccolo gesto ogni tanto, chi ha più bisogno.
Ciascuno di noi, nella vita, passa dei momenti in cui è necessario appoggiarsi a qualcuno o qualcosa per rialzarsi, riprendersi.
Ci sono purtroppo innumerevoli contesti e situazioni in cui c'è bisogno di una mano, di un gesto o una parola di conforto che accendano una piccola ma calda e luminosa luce nel buio della nostra vita, per evitare che l'anima si perda ed il cuore si spenga nel dolore e nella disperazione.
Per fortuna, ci sono molte Associazioni in tutto il mondo che si occupano di assistere chi ha bisogno, in contesti diversissimi ma egualmente vitali.
Ma cosa può fare un Operatore Olistico, per dare il suo contributo? Molto.
Dal sostegno agli anziani (che spesso hanno dimenticato il calore di un tocco familiare) ed alle famiglie (il "massaggio familiare" è una vera e propria terapia per alleviare tanti problemi), passando per situazioni di disagio più specifico, come per soggetti disabili, malati oncologici, ecc.
Attualmente, #iosonoaomof ❤️
AOMOF APS è un'associazione di volontari del Settore Olistico che si occupa di portare sostegno alle persone che si trovano a dover assistere un malato oncologico nella loro cerchia familiare.
Ci collaboro ormai da diversi anni, è un'iniziativa su tutto il territorio nazionale, molto lodevole e che spero prenda sempre più piede presso tutti gli Operatori Olistici che vogliano fare Karma Yoga.
Una volta al mese, i Volontari AOMOF offrono ai familiari del malato oncologico un trattamento gratuito, con la finalità di donare un momento di relax e ripresa a chi sta accompagna il malato.
Spesso queste persone, che assistono il familiare, sono restie a concedersi del tempo per loro: lo vivono come una "ingiustizia", un "tradimento" verso il malato che assistono, oppure sentono di "non avere tempo" per sè stessi - ed obiettivamente, le loro giornate sono davvero molto piene di impegni.
Tuttavia, è ormai dimostrata una vera correlazione tra lo stato di salute e di benessere di chi assiste e il benessere dell'assistito (malato oncologico), quindi dedicare un momento a sè stessi significa, per chi assiste, avere più energie e più possibilità di dare il meglio di sè al familiare che ne ha bisogno.
Inoltre è statisticamente provato che, a conclusione del periodo in cui l'aiuto è stato necessario, spesso chi ha dato tutto sè stesso nella relazione di aiuto e conforto al familiare malato oncologico è anche il primo a risentire, più o meno duramente, a livello sia fisico che psicologico della prova subita.
Per questo è fondamentale, per chi aiuta e vuole essere al meglio, concedersi ogni tanto un'oasi per sè.