Autore: György Kurtág
Data di composizione: 2003
Data di ultima revisione: 2006
Durata indicativa: 25 min
Editore: Editio Musica Budapest 2003
Numero d’opera (opus): 42
Committente: Orchestra Sinfonica della Radio Danese
Dedicatari: Hiromi Kikuchi e Ken Hakii
Data e luogo di prima esecuzione: 18 Settembre 2003, Copenhagen (Danimarca)
Esecutori: Hiromi Kikuchi (violino), Ken Hakii (viola), Orchestra Sinfonica della Radio Danese diretta da Michael Schønwand.
Strumentazione: 5 flauti (di cui 1 ottavino, 1 contralto, 1 basso), 3 oboi (di cui 1 corno inglese), 4 clarinetti (di cui 1 basso), 3 fagotti (di cui 1 controfagotto), 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, 1 tuba, vibrafono, marimba, silofono (5 percussionisti) timbales, cymbalum, arpa, celesta, pianoforte verticale, archi.
1) ...fantasia...
· Senza tempo - sostenuto, parlando, pulsato
· Vivo, agitato - Recitativo
· Choral (quasi "Trio") - Ricapitulazione
2) Coda
· Recitativo, ed...
...epilogo...
Su commissione della Danish Radio Symphony Orchestra nel 2003 Gyorgy Kurtag scrive “…concertante…” op.42, un doppio concerto per violino, viola e orchestra per il quale nel 2006 riceve il Grawemeyer Award.
Il "Concertante" era una forma tipica del primo classicismo che stava a metà strada tra una sinfonia e un concerto per soli archi (o poco più), ove dalla massa strumentale emergevano uno o più strumenti solisti che concertavano, ovvero dialogavano con l’orchestra stessa in una caratteristica giustapposizione di soli/tutti ereditata dalla prassi strumentale barocca, concetto che qui Kurtag reinterpreta in chiave moderna, sfruttando le potenzialità di un’orchestra di più ampie dimensioni, completa di un reparto percussivo molto ampio con il quale sperimenta soluzioni timbriche e coloristiche davvero originali e suggestive.
La composizione, sebbene suddivisa in cinque parti, procede senza soluzione di continuità, creando un unico grande movimento di più di 20 minuti. Le parti soliste del violino e della viola sono state scritte per Hiromi Kikuchi e Ken Hakii i quali detengono tutt'oggi l’esclusiva dei diritti di esecuzione.