Un famoso simbolo mesagnese è proprio il Castello Normanno Svevo, che si trova nel centro del paese. La sua costruzione è stata attestata nel 1062 e negli anni successivi ha subito diverse modifiche e ristrutturazioni. Dal 1973 è di proprietà del comune, che l'ha restaurato, per l'ultima volta, nel 1975. Ora è sede del Museo Archeologico Ugo Granafei.
La particolarità della Chiesa Madre è quella di comprendere due ordini architettonici. Infatti nella parte più bassa troviamo colonne in ordine ionico, salendo nella parte centrale notiamo colonne in ordine corinzio, concludendo poi con altre colonne in ordine ionico poste sulla parte più in alto. Tra ogni colonna vediamo tutti i dodici apostoli.
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Il Museo Archeologico Ugo Granafei nel corso del tempo ha cambiato spesso la sua sede, spostandosi dal Palazzo Celestini a quella che oggi è la Biblioteca comunale, al Castello, dove si trova attualmente. Il museo fu aperto al pubblico nel 1996 e comprende un allestimento che risale ai tempi dei messapi, partendo dalla preistoria all'età romana. Nel centro storico, troviamo anche lo scavo di Vico Quercia che consiste nel ritrovamento di 6 tombe a semicamera che risalgono dall'età del Ferro al tardo Medioevo.
Vent'anni dopo il suo crollo, la Porta Grande fu ricostruita (1784) Inizialmente il feudatario in carica era contrario alla ricostruzione, che fu commissionata dall'Università di Mesagne, ma si arrese alla volontà del popolo, non rinunciando comunque al suo stemma che venne posto nella parte superiore. Sulla chiave di volta è posto lo stemma dell'Università di Mesagne.
La Porta Nuova fu costruita nella seconda metà del Seicento, per la necessità di avere collegamenti più facili tra l'antico centro urbano e nel nuovo Borgo. Per l'edificazione fu scelto il punto dove vi era una grande area, costruita nello spessore delle mura. A ricostruire la Porta Nuova è stato l'architetto Giuseppe Cino.
Il Palazzo Dei Celestini è attualmente la Sede del Municipio della città di Mesagne. Iniziò ad avere luce agli inizi del 1600. Fu occupato dai Padri dal 1636 ed ampliato ancora nella prima metà del 1700. Con l'Unità d'Italia il complesso fu destinato a diversi usi pubblici, tra cui asilo infantile, scuola elementare, carcere, magazzini, deposito e la realizzazione di un piccolo teatro attivo sino al 1876.
Il Palazzo Guarini è uno splendido esempio dell'architettura civile di Mesagne, eretto nel XVI secolo. Sulla facciata superiore sono presenti tre finestre ognuna recante un motto in latino inciso sull'architrave. La grande loggia è dotata di una finestra con arco che esibisce lo stemma nobiliare e l'epigrafe "CONSERVA DOMINE". L'impianto produttivo consta di alcuni semi ipogei oggi, ambienti ristrutturati. Al loro interno sono perfettamente visibili la vasca per la spremitura delle olive, la grande pietra molare e il torchio.
L'antica arte presepiale è una tradizione che ancora oggi viene praticata grazie proprio al Borgo dei Presepi. Si può visitare in ogni stagione e mette in mostra una riproduzione scala del nostro amatissimo centro storico, contenente il Castello Normanno-Svevo, le chiese e anche le antiche botteghe. Troviamo addirittura cinquanta personaggi in movimento.
Il museo di Arte Sacra si trova nella piazza Orsini, che comprende la maggior parte dei simboli rappresentativi di Mesagne come il Castello Normanno-Svevo, la chiesa di Sant'Anna o il giardino della chiesa Madre. Il museo si divide in 10 stanze a tema.
Il Parco Archeologico di Muro Tenente si trova al confine fra i territori di Mesagne e Latiano. Consiste in un insediamento fortificato risalente all'epoca dei messapi. All'interno troviamo dei pannelli descrittivi che consentono di conoscere a fondo questa città. Possiamo vedere addirittura una ricostruzione completa di un casa messapica dotata di cortile e ambienti residenziali.
Muro Maurizio si trova lungo la provinciale che porta a S.Pancrazio. E' un insediamento messapico frequentato dall'età del bronzo all'epoca romana e medievale.
Anche le terme romane di Malvindi si trovano lungo la provinciale che porta a S.Pancrazio. Consistono in resti di un impianto termale di età romana. E' stato ritrovato anche un pavimento a mosaico del III secolo d.C., costituito da tessere in pietra calcarea bianche e nere.