Recensione libri

Playscape

Playscape

Eroi di gioco virtuale online (Mobile legends)

Serie TV SQUID GAME

Corso gaming in una scuola giapponese

Game Zone Playground tra scenari virtuali e realtà

Alberto Lacovoni

Abbiamo tutti giocato in qualche gioco una volta, alcuni giocano anche con i loro figli, in questo libro ci ha risposto l'autore su tantissime domande e ci ha spiegato le modalità di giochi.

Un libro bellissimo per chi cerca risposte di come si fanno i giochi oggi, e come sono fatti anche nella storia, sia per i bambini che per gli adulti, e ci spiega l'importante ruolo dell'architettura per creare i nuovi giochi. 

Questa non è una storia degli spazi ludici, ma di più storie, come afferma l'autore "spesso parallele e senza alcuna relazione tra loro". Leggendo questo libro troverete elementi, vicende, informazioni, per molti aspetti distanti tra loro. L'effetto sarà come quello che si ha ascoltando un brano di musica elettronica, come se l'autore avesse remixato frammenti diversi restituendo uno scenario inedito: architettura, design, performance artistiche, testi e concetti teorici si fondono in un nuovo pensiero comune. 

Nelle prime pagine, ci stanno delle domande generale tipo:  che gioco giocato? Con le risposte chiare secondo l'autore, e spiega la differenza tra tutti tipi di giochi, e concentra su quelli dei bambini e sul playground reale, e mette tutte queste domande sotto il titolo di "play".

Giochi con limiti di spazio

Nella seconda parte, sotto il titolo di playground, ci stanno  6 titoli i differenti campi reali e virtuali di giochi.  L'idea in questa parte è decidere a che gioco si sta per giocare e determinarne le regole, individuare quindi l'ambito nel quale agire, nella consapevolezza che "un gioco può essere, diventare, mille giochi differenti". Il gioco come costruzione di un mondo, altro, distante, il gioco infine come attitudine legata alla vita, e forse non più solo un gioco da bambini. Capire le regole del Play per entrare nei campi di azione, nei luoghi, nei Playgrounds. Cambiare il nostro punto di vista, pronti ad abbandonare la nostra esperienza conoscitiva per farci conquistare dalle infinità di oggetti che circondano la nostra vita quotidiana. Scoprire uno spazio sensuale e morbido dentro un guanto di gomma da cucina, o uno spazio fluido e continuo in un flacone di detersivo. 

Alla fine, ci sta un piccolo conclusione e l'ha chiamato l'autore il "playscape". Insomma, il libro non racconta una storia, quindi gli azioni non sono consecutivi, e quindi si può andare al titolo che ci piace e leggerlo se non vogliamo leggere le altre cose, ma comunque vale la pena leggerlo tutto.

I punti positivi di questo libro sono:

1-Parla della divisione architettonica dei giochi.

2-Parla della mentalità particolare per creare un nuovo gioco.

3-Interventi di architetti come Alison e Peter Smithson al mondo di gioco.

4-Parla di video games e la transizione al mondo virtuale.

Leggendo questo libro, si fa pensare di nuovo di tutti giochi che abbiamo giocato, e ci fa fare nuovi questioni su come si sono creati e come funzionana...

La prima cosa che mi è venuto in mente dopo aver finito di leggere questo libro è la serie tv coreana "Squid game",  perchè in questa serie  hanno mischiato il gioco con la realtà e poi è diventato importante vincere per non perdere la vita.

Secondo me questo libro è importante per il nuovo mondo, perchè i giochi di oggi fanno parte della nostra vita reale, e in giappone infatti, hanno già iniziato a fare dei corsi di gaming nelle scuole ed è diventato un lavoro per guadagnare soldi per tante persone nel mondo.