Nuove sostanze arabo

Nuove sostanze

L'Informatica e il rinnovamento dell'architettura


La parola "sostanza" deriva da Edoardo Persico. Concludendo la sua "Profezia dell'architettura" disse: "Da un secolo la storia dell'arte in Europa non è soltanto una serie di azioni e di reazioni particolari ma un movimento di coscienza collettiva. Riconoscere questo significa trovare l'apporto dell'architettura attuale. E non conta che questa pregiudiziale sia rinnegata da coloro che più dovrebbero difenderla, o tradita da chi più vanamente la tema: essa desta lo stesso la fede segreta dell'epoca. 'Sostanza di cose sperate' ". In Persico, in Pagano, in Terragni, in Venturi, in Argan, in Giolli vi era una tensione verso "sostanze" che riguardavano la semplificazione e la standardizzazione dei processi industriali, la risposta ai temi della casa popolare, dei servizi, dell'urbanistica, la ricerca di una estetica astratta, elementare, igienica. Oltre i sogni metafisici, classicheggianti, mediterranei, autoctoni bisognava promuovere una cultura che avvicinasse questa penisola all'Europa. C'era, in quella "sostanza di cose sperate", la tensione alla modernità, alla trasformazione delle crisi del mondo in valori estetici ed etici ad un tempo che l'architettura poteva coltivare e manifestare. 

Il tema di fondo di questo scritto è che il rinnovamento dell'architettura che stiamo vivendo in questi ultimi anni e in cui questa rivista si inserisce, non è solo un fatto di gusto, di moda, di linguaggio ma che stanno affermandosi, appunto, nuove sostanze e con esse nuove crisi ed opportunità.

Quando i nostri accademici attaccano gli aspetti pubblicitari, ludici, comunicativi, spettacolari, frammentari delle ricerche contemporanee a noi sembra riproporsi lo stesso equivoco e lo stesso paradosso della generazione Art nouveau a confronto dei rappresentanti della Neue Sachlichkeit. Apparentemente si attacca un'estetica, in realtà ci si oppone a una tensione al rinnovamento, al cambiamento, alla presa di coscienza di una diversa visione del mondo.

Ora noi sappiamo che alla società industriale si è sostituita una società dell'informazione che cambia e sta cambiando completamente le regole del gioco, di tutti i giochi, ivi compresi quelli dell'architettura. Se della prima il centro propulsore era la grande industria e la macchina, della seconda sono i luoghi del terziario: la macchina di oggi è il computer e il suo carburante sono i sistemi di formalizzazione, di trasmissione e di sviluppo delle informazioni. Se i grandi ricchi erano gli industriali, oggi lo sono i produttori neanche di hardware, ma del software del software. William Gates insegna. È noto: almeno da quando Alvin Toffler scrisse il suo La terza ondata. Ma oggi cominciamo a capire come questa onda stia trasformando il nostro territorio disciplinare.

(dell'urbanscape)

Incominciamo da un fenomeno macroscopico come le "brown areas" o aree dismesse. La società dell'informazione ha sempre meno bisogno di grandi porzioni di terreno, in particolare se dislocate nelle città, per produrre beni manifatturieri. Il vegetale che compriamo al supermercato è al 90 percento "informazioni", lo stesso e anche di più lo sono gli elettrodomestici o le automobili e sempre più persone producono beni che sono "pura" informazione. La produzione si sposta negli uffici, nelle università, nei centri di ricerca ma anche in posti una volta impensabili come le case, i luoghi di commercio o di divertimento. Sempre meno il "luogo" diventa in sé fattore importante.

In questo processo che investe tutto il mondo occidentale le aree si liberano dalle fabbriche (che possono divenire sempre più piccole, meno inquinanti e deprivanti) e grandi risorse sono rimesse in gioco, prima di tutto appunto quelle abbandonate dalla produzione industriale.

Progettare oggi in queste aree implica una profonda riconsiderazione della città e del suo funzionamento e apre nuove strade di ricerca estetica ed espressiva. Le categorie tipo-morfologiche dell'analisi urbana degli anni Sessanta e Settanta (derivate dallo studio della città consolidata e strutturata) risultano sempre più sfocate se usate quali parametri di progetto, mentre emergono modi di guardare la città rivolte alla complessità, all'interscambio, all'intreccio tra spazi architetture e ambiente. È del tutto naturale che gli architetti si allontanino dalla metafisica de chirichiana di una città per archetipi fissi nella memoria, per guardare alle ricerche degli artisti più attenti a fenomeni di stratificazione, di residualità, di ibridazione: ai sacchi o ai cretti di Burri, ai manifesti scorticati di Rotella, al neo-espressionismo americano di Pollock o di Rauschenberg e naturalmente al fronte più duro della Pop-art o dell'Arte povera. L'architettura si insinua nelle maglie dell'esistente, usa e rilancia gli oggetti preesistenti come dei ready-made, crea con le sue articolazioni dinamiche spazi interstiziali 'tra' nuovo e preesistente. Ma al di là delle scelte espressive, o delle "ferraglie contorte" che spaventano, è proprio una idea diversa di architettura per la città che si afferma. A guardare le opere più riuscite viene proprio da definirle operazioni di urbanscape. Sono grandi opere di ripensamento della città, delle sue intersezioni, dei suoi flussi dinamici, dei suoi nessi complessi.

Due opere sono chiave: una è a Bilbao: apparentemente esercitazione plastica sulle traiettorie futuriste, in realtà nuova intersezione urbana che crea nuovi spazi civici; una seconda è a Tourcoing - un'apparente conservazione di manufatti preesistenti che nei fatti inventa un nuovo spazio interstiziale tra una nuova copertura tettoia e i tetti preesistenti in una visione mediatica, multimediale fluidamente digitale di anfratti piranesiani. 

(del paesaggio)

Il paesaggio quale fondamentale paradigma della creazione dell'architettura è diventato, anche grazie a questo fronte di riflessione sulle residualità, parola di riferimento. L'uomo della civiltà post-industriale ed elettronica può rifare i conti con la natura perché se l'industria manifatturiera doveva dominare e sfruttare le risorse naturali, quella delle informazioni le può valorizzare. Almeno nei paesi tecnologicamente avanzati, questo strutturale cambio di direzione apre l'opportunità a un "risarcimento" di portata storica. In zone spesso costruite a densità altissime si può iniettare ora verde, natura, attrezzature per il tempo libero. Ma attenzione: non si tratta di circoscrivere e recintare aree verdi, da contrapporre a quelle residenziali, terziarie, direzionali come era nella logica dell'organizzare dividendo della città industriale. Si tratta al contrario di creare nuovi pezzi di città integrate dove accanto a una forte presenza di natura siano presenti quell'insieme interagente di attività della società dell'informazione. Anche in questo caso gli strumenti cambiano. Se, lo zoning era stato il modo per pianificare la città industriale attraverso la divisione in zone tra loro omogenee e distinte che simulava il concetto tayloristico di produzione industriale, la plurifunzionalità e l'integrazione è diventata la necessità della città dell'informazione e delle sue nuove aree anti-zoning. L'informatica oltre a creare queste opportunità ne consente anche la realizzazione. Sistemi interattivi di illuminazione, informazione, di suono, di controllo che rendano i nuovi brani di città attivi, vivaci, partecipi, ricchi di eventi.

La natura cui questa concezione del paesaggio guarda non è più quella floreale o liberty o neanche quella dei maestri dell'organicismo. È diventata molto più complessa, molto più cattiva, molto più "nascosta", come diceva già Eraclito, ed è sondata anche dagli architetti con occhio anti romantico attraverso i formalismi nuovi della scienza contemporanea (i frattali, il dna, gli atomi, i salti di un universo che si espande, il rapporto tra vita e materia). Insomma la categoria della complessità. Nascono in questo contesto le figure dei flussi, dell'onda, dei gorghi, dei crepacci, dei cristalli liquidi e la Fluidità diventa parola chiave. Descrive il costante mutare delle informazioni e mette l'architettura a confronto con le frontiere di ricerca più avanzate dalla biologia all'ingegneria alle nuove fertili aree di sovrapposizione come la morfogenesi, la bioingegneria eccetera.

L'opera chiave è forse uno degli scarti al Concorso per la chiesa del 2000 a Roma. Una proposta che vede la chiesa come un ballo tellurico tra zolle che increspano il terreno e che si articola attorno a uno zigzagante canyon che rimanda alle forre scavate dai corsi d'acqua in un territorio tufaceo.

(della comunicazione)

Una delle critiche spesso rivolte alle ricerche della nuova architettura è quella di aderire a modelli "pubblicitari e comunicativi" che implicitamente toglierebbero "verità" alla fabbrica edilizia e alla costruzione. L'osservazione è senz'altro pertinente, per rispondere bisogna chiedersi che cosa è avvenuto in questi trent'anni nel grande settore della comunicazione.

I messaggi dell'epoca industriale erano dichiarativi, assertivi, certi. Pensiamo alla pubblicità. Quella della società industriale cercava di dimostrare la bontà del prodotto attraverso le sue caratteristiche, quella della società dell'informazione invece trasmette "una narrazione" una storia del prodotto, dando assolutamente per scontato che il prodotto funzioni. In un caso il messaggio tende ad essere oggettivo nell'altro soggettivo e sostituisce ai meccanismi certi della "causa ed effetto" le immagini dinamiche e polidirezionate delle figure retoriche.

Lo stesso processo avviene per l'architettura: alla rappresentazione di logiche assolutamente oggettive (separazione di struttura e riempimento, coerenza tra funzione interna e forma esterna, divisione in zone congrue ai diverse usi) si sostituisce una narrazione. Un edificio non è più buono solo se funziona ed è efficiente, insomma se è una macchina, ma deve dire e dare di più. Tra l'altro quando serve, anche simboli, storie. Possiamo puntare i piedi e appellarci a una diversa eticità, a una diversa moralità? Forse, ancora una volta, centrale è solo il "come". Il momento comunicativo, certo, può essere quello dei grandi hotel disneyani con cigni, sette nani e cappelli da cow-boy, ma può anche non essere un'applicazione posticcia di forme e contenuti simbolici a un'architettura scatolare ad essa estranea. Può essere una narrazione che pervade l'essenza stessa dell'edificio e che si connatura intimamente nelle sue fibre.

Insomma bisogna vedere "che" comunicazione si vuole e noi crediamo che si possa perseguire non solo la celebrazione bolsa del potere, politico o economico, magari dittatoriale o monopolistico, ma anche un nuovo sentire.

L'opera chiave è forse a Helsinki dove un nuovo museo è concepito attraverso la sovrapposizione che i nervi ottici hanno nel cervello. La metafora anatomica si sovrappone all'omonima figura retorica. L'operazione è tanto riuscita da essere sancita nel nome stesso attribuito al museo.

(dell'iper funzionalità)

Un fatto interessante è che il superamento dei vecchi diktat di coerenza, di organicità, di unitarietà nei casi più riusciti porta un maggior successo proprio della tanto osannata funzionalità. Infatti rompendo i diktat si "liberano" le diverse componenti dell'architettura e si cerca spesso riuscendoci di trovare una più aderente e piena risoluzione a ciascuna delle componenti in gioco. Il rapporto con lo spazio urbano, la ricerca concettuale e espressiva dell'immagine, l'organizzazione dei diversi usi, i modo più efficaci di costruzione, l'ottimizzazione degli apparati tecnologici spesso riescono ad ottenere, ciascuno, un grado di efficienza molto più alti se liberate dalle gabbie di un destino ultimo di immanente coerenza. In questo l'architettura di oggi è profondamente e visceralmente anti-kahniana. E questo, attenzione, non vuole dire non riconoscere in quell'esperienza uno dei grandi punti di riflessione del secolo, ma solo rivelarne appieno la distanza. Tornando ad un esemplificazione, paragoniamo dal punto di vista squisitamente "funzionale" un'opera che aderisce a questa nuovo sentimento di "scissione" e di "libertà" delle diverse componenti con una che cerca ancora di tenere "unite" le varie sfere. Scopriremo forse con sorpresa che dietro l'apparente razionalità si nascondono inefficienze e sprechi cospicui. Forse è vero: costruire opere che svincolano le varie sfere costa un poco, o anche molto, di più. Ma se una volta la costruzione era il fattore decisivo oggi come ben si sa il costo della costruzione è una frazione secondaria rispetto a tanti e tanti altri costi (di impianti, di gestione di uso e manutenzione eccetera).

Un utile paragone avviene sulla linea che unisce Bilbao e Barcellona e su un possibile raffronto "oggettivo" tra i due recenti musei. Parametri in gioco: efficienza nel rapporto con la città, flessibilità e sui del sistema museo, utilizzo e dimensione degli spazi di circolazione "accessori", costo di mantenimento, costo di gestione, numero di visitatori eccetera.

(dello spazio sistema)

Ora l'insieme di queste modifiche portano a una differenza sostanziale nel centro stesso della ricerca architettonica e cioè nell'idea di spazio. Adoperando una formula sintetica diremmo che dall'idea di "spazio organo" si sta passando a una concezione di "spazio sistema". Cerchiamo, ancora una volta, di intenderci.

Nel sentire degli anni Venti e della Nuova Oggettività si perseguiva un rapporto diretto tra uno spazio quindi un "organo spaziale" e la sua funzione (con un significato, dato a questo termine, associabile a quello della medicina tradizionale in cui si sostiene che a un organo è legata appunto una "determinata" mansione.) Ecco perché il centro era lo spazio interno, l'idea dello spazio interno come motore dell'architettura. Ora è proprio questa idea che si è di fatto modificata, e molto arricchita. È permeata con forza in questi ultimi dieci-quindici anni una concezione spaziale che ha come motore un'idea concertata di interno-esterno che fa dello spazio pubblico un elemento altrettanto fondamentale dell'architettura. A volte abbiamo parlato di vuotometrico: l'architettura è fatta di concerto con lo spazio che conforma, la vita interna si travasa con naturalezza in quella esterna.

Forse una continua opera in progress che si sta costruendo in Carinzia non lascia dubbi. Interno ed esterno sono annullati come entità distinte in un flusso continuo che vorticosamente ruota su stesso.

(della rivoluzione informatica)

Per concludere almeno tre sostanze sono da porre all'attenzione quali motori del rinnovamento architettonico che stiamo vivendo.

La prima è una nuova cognizione della frammentarietà del paesaggio metropolitano, che è insieme occasione e ragione di molti progetti di oggi. Le "brown areas" o aree dismesse, rappresentano un campo fondamentale di opportunità e non deve stupire che esista una ricerca estetica ad esse congruente e conseguente. Una ricerca che si basa sulle caratteristiche di vitalità di questi nuovi luoghi contemporanei. Che li trasforma, come ha sempre fatto la vera architettura, in nuovo sentire estetico e che prefiguri e immagini una città diversa.

La seconda sostanza ruota sul concetto di paesaggio, quale grande paradigma della ricerca architettonica contemporanea che rimette in gioco i rapporti tra architettura e natura. L'architettura guarda alla natura insieme alla scienza e cerca nel difficile nel complesso nel tormentato nell'apparentemente caotico nuove strutture per il suo farsi. La terza sostanza è quella che concepisce lo spazio "come sistema" e non come un meccanismo che riguarda solo l'interno dell'edificio. Spazio come sistema vuol dire pensare in un insieme strettamente cospirante la relazione dei corpi e tra i corpi in cui si frammentano gli edifici. Non perché questo "piace", ma per permettere allo spazio urbano di essere vivamente partecipe di un rapporto mutevole e continuamente allacciato tra architettura dell'edificio e ambiente. Lo abbiamo detto titolando il primo volume della Rivoluzione Informatica: HyperArchitettura vuol dire interattività.

Queste sostanze trovano nell'informatica allo stesso tempo la loro causa e il loro strumento. Informatica, naturalmente, non significa affatto, nessuno più banalizza più sino a questo punto, che oggi "si disegna al computer", quanto che viviamo in una fase di cambiamento epocale. Le aree si liberano, si cerca un rapporto più stretto con l'ambiente, si pensa alla architettura come ibridazione tra natura, paesaggio e tecnologia, si cercano spazi come sistemi complessi sempre più interagenti perché l'Informatica ha cambiato e sta cambiando il nostro essere al mondo ed ha aperto nuove possibilità al nostro futuro.

Mies Van Der Rohe, chiudendo il congresso del Werkbund a Vienna nel 1930, disse: "Il tempo nuovo è una realtà; esiste indipendentemente dal fatto che noi lo accettiamo o lo rifiutiamo. Non è né migliore né peggiore di qualsiasi altro tempo, è semplicemente un dato di fatto ed è in sé indifferente ai valori. Quel che importa non è il 'che cosa' ma unicamente e solo 'il come'". Il come è nostro.

Antonino Saggio


مواد جديدة

تكنولوجيا المعلومات وتجديد العمارة

كلمة "مادة" تأتي من Edoardo Persico.  وفي ختام كتابه "نبوءة العمارة" قال: "على مدى قرن من الزمان ، لم يكن تاريخ الفن في أوروبا مجرد سلسلة من الأفعال وردود الأفعال المعينة ، بل كان أيضًا حركة للوعي الجماعي. وإدراك هذا يعني إيجاد مساهمة الهندسة المعمارية وليس" وبغض النظر عن أن أولئك الذين كانو يجب أن يدافعوا عنها أكثر من غيرهم، قد أنكروا هذه القاعدة الضارة، أو أن أولئك الذين يخشونها عبثًا: فهي كانت لا تزال تثير الإيمان السري لديهم في ذلك الوقت. "جوهر الأشياء المأمولة" ".  في بيرسيكو، في باجانو، في تيراغني ، في فينتوري، في ارغان وفي جولي كان هناك ميل متوتر تجاه "المواد" التي تتعلق بتبسيط وتوحيد العمليات الصناعية، والإجابة على مواضيع الإسكان العام، والخدمات، والتخطيط الحضري ، والبحث عن جمالية مجردة، أولية ، صحية.  إلى جانب الأحلام الميتافيزيقية والكلاسيكية والمتوسطية والأصلية، كان من الضروري الترويج لثقافة تقرّب فكر شبه الجزيرة من أوروبا.  كان هناك، في "جوهر الأشياء المأمولة" ، توترًا نحو الحداثة، نحو تحويل أزمات العالم إلى قيم جمالية وأخلاقية يمكن للهندسة المعمارية أن تزرعها وتتجلى فيها.

الموضوع الأساسي لهذا النص هو أن تجديد العمارة الذي نشهده في السنوات الأخيرة والذي يناسب هذه المجلة، ليس مجرد مسألة ذوق، أزياء او لغة، بل تلك المواد الجديدة ومعها أزمات وفرص جديدة.


 عندما يهاجم تلاميذنا الأكادميين الجوانب الإعلانية المرحة والتواصلية والمذهلة والمجزأة للبحث المعاصر، يبدو أن نفس سوء الفهم، والمفارقة نفسها، لجيل الفن الحديث يتكرر، بالنسبة لنا مقارنة بممثلي Neue Sachlichkeit.  من الواضح أن الجمالية تتعرض للهجوم، في الواقع المعارضة هي النزعة نحو التجديد والتغيير والوعي برؤية مختلفة للعالم.


 نحن نعلم الآن أن المجتمع الصناعي قد تم استبداله بمجتمع معلومات يتغير ويغير قواعد اللعبة تمامًا، في جميع الألعاب، بما في ذلك ألعاب الهندسة المعمارية.  إذا كانت القوة الدافعة في البداية هي الصناعة الكبيرة والآلة، فإن القوة الجديدة هي أماكن القطاع الثالث: الآلة اليوم هي الكمبيوتر ووقودها هو أنظمة إضفاء الطابع الرسمي على المعلومات ونقلها وتطويرها.  إذا كان كبار الأغنياء هم الصناعيين، فهم اليوم ليسوا منتجي الأجهزة، بل منتجو البرمجيات.  ويليام جيتس يعلم هذا. إنه معروف: على الأقل منذ أن كتب ألفين توفلر كتابه "الموجة الثالثة".  لكننا اليوم بدأنا نفهم كيف تغير هذه الموجة منطقتنا.


(من المشهد الحضري)


 لنبدأ بظاهرة عيانية مثل "المناطق البنية" أو المناطق المهجورة.  مجتمع المعلومات لديه حاجة أقل وأقل إلى أجزاء كبيرة من الأرض ، خاصة إذا كان موجودًا في المدن ، لإنتاج السلع المصنعة.  الخضار التي نشتريها في السوبر ماركت هي 90 في المائة من "المعلومات" ، نفس الشيء بل وأكثر من ذلك هو الأجهزة المنزلية أو السيارات ، وينتج المزيد والمزيد من الناس سلعًا هي معلومات "خالصة".  ينتقل الإنتاج إلى المكاتب والجامعات ومراكز الأبحاث ولكن أيضًا إلى أماكن لم يكن من الممكن تصورها مثل المنازل أو أماكن التجارة أو الترفيه.  أقل فأقل يصبح "المكان" عاملاً مهمًا في حد ذاته.

 في هذه العملية التي تؤثر على العالم الغربي بأكمله ، يتم تحرير المناطق من المصانع (التي يمكن أن تصبح أصغر وأقل تلويثًا وحرمانًا) ويتم إعادة تشغيل الموارد العظيمة ، أولاً وقبل كل شيء على وجه التحديد تلك التي هجرها الإنتاج الصناعي.

 ينطوي التصميم في هذه المجالات اليوم على إعادة نظر عميقة في المدينة وعملها ويفتح آفاقًا جديدة للبحث الجمالي والتعبري.  تتزايد ضبابية الفئات النموذجية-المورفولوجية للتحليل الحضري في الستينيات والسبعينيات (المستمدة من دراسة المدينة الموحدة والمنظمة) إذا تم استخدامها كمعلمات للمشروع ، بينما تظهر طرق النظر إلى المدينة بهدف التعقيد ، والتبادل ، تشابك المساحات المعمارية والبيئة.  من الطبيعي تمامًا أن يبتعد المهندسون المعماريون عن ميتافيزيقيا de Chirichian للمدينة بحثًا عن النماذج الأصلية المثبتة في الذاكرة، التطلع إلى البحث عن الفنانين الأكثر انتباهاً لظواهر التقسيم الطبقي، والبقاء والتهجين؛  نحو قماش الخيش وشقوق بوري، ملصقات روتيلا الممزقة التعبيرية الجديدة الأمريكية لبولوك أو روشينبيرغ، ومن الواضح أن جبهات القتال الأصعب في Pop-Art أو Arte Povera (الفن الفقير).  تتسلل الهندسة المعمارية إلى شبكة العناصر الموجودة، وتستخدم وتعيد إطلاق الكائنات الموجودة مسبقًا كأدوات جاهزة ، وتخلق بمفاصلها الديناميكية المساحات البينية "بين" الجديدة والموجودة مسبقًا.  لكن بعيدًا عن الاختيارات التعبيرية ، أو "الحديد الخردة الملتوية" المخيف ، فإن فكرة العمارة المختلفة للمدينة هي بالضبط التي تؤكد نفسها.  بالنظر إلى أكثر الأعمال نجاحًا ، يمكن تعريفها على أنها عمليات المشهد الحضري.  إنها أعمال رائعة لإعادة التفكير في المدينة ، وتقاطعاتها ، وتدفقاتها الديناميكية ، واتصالاتها المعقدة.

هناك عملان رئيسيان: أحدهما في بلباو - على ما يبدو تمرين بلاستيكي على طول الخطوط المستقبلية ، في الواقع تقاطع حضري جديد يخلق مساحات مدنية جديدة - والثاني في Tourcoing - الحفاظ الواضح على الهياكل الموجودة مسبقًا التي تخترع بالفعل جديدًا  مساحة بينية بين سقف جديد والأسطح الموجودة مسبقًا في رؤية رقمية وسيطة ومتعددة الوسائط وسلسلة لوديان متعرجة تشبه بيرينزي.


(في المشهد الطبيعي الجمالي)

أصبح المشهد الطبيعي كنموذج أساسي لإنشاء العمارة ، أيضًا بفضل واجهة الانعكاس على البقايا ، كلمة مرجعية.  يمكن لرجل الحضارة الإلكترونية وما بعد الصناعية أن يتصالح مع الطبيعة لأنه إذا كان على الصناعة التحويلية أن تهيمن على الموارد الطبيعية وتستغلها ، فيمكن لمصادر المعلومات أن تعززها.  على الأقل في البلدان المتقدمة تكنولوجياً ، يفتح هذا التغيير الهيكلي في الاتجاه فرصة "للتعويض" ذي الأهمية التاريخية.  في المناطق التي يتم بناؤها غالبًا بكثافة عالية جدًا ، يمكن الآن حقن المساحات الخضراء والطبيعة والمرافق الترفيهية.  لكن كن حذرًا: فالمسألة ليست حصر وتسييج المساحات الخضراء ، على عكس المناطق السكنية والثالثية والمكتبية كما كان منطق تنظيم أرباح المدينة الصناعية.  على العكس من ذلك ، إنها مسألة إنشاء أجزاء جديدة من المدينة المتكاملة حيث توجد مجموعة الأنشطة المتفاعلة لمجتمع المعلومات جنبًا إلى جنب مع وجود قوي للطبيعة.  أيضا في هذه الحالة تتغير الأدوات.  إذا كان تقسيم المناطق هو السبيل لتخطيط المدينة الصناعية من خلال التقسيم إلى مناطق متجانسة ومتميزة تحاكي المفهوم التيلوري للإنتاج الصناعي ، فقد أصبحت الوظائف المتعددة والتكامل حاجة لمدينة المعلومات ومناطقها الجديدة المضادة لتقسيم المناطق.  بالإضافة إلى خلق هذه الفرص ، تتيح تكنولوجيا المعلومات أيضًا تحقيقها.  أنظمة الإضاءة والمعلومات والصوت والتحكم التفاعلية التي تجعل الأقسام الجديدة من المدينة نشطة وحيوية ومشاركتها ومليئة بالأحداث.

 لم تعد الطبيعة التي يبدو عليها هذا المفهوم للمناظر الطبيعية هي الطبيعة الزهرية أو الحرية أو حتى طبيعة سادة العضوية.  لقد أصبح أكثر تعقيدًا بكثير ، وأكثر خبثًا ، وأكثر "مخفيًا" ، كما قال هيراكليتس بالفعل ، كما تم استكشافه أيضًا من قبل المهندسين المعماريين بعين مناهضة للرومانسية من خلال الأشكال الجديدة للعلم المعاصر (الفركتلات ، والحمض النووي ، والذرات ، والقفزات توسيع الكون ، العلاقة بين الحياة والمادة).  باختصار ، فئة التعقيد.  في هذا السياق ، تظهر أرقام التدفقات والأمواج والدوامات والشقوق والبلورات السائلة وتصبح السيولة هي الكلمة الأساسية.  يصف التغيير المستمر للمعلومات ويقارن الهندسة المعمارية مع حدود البحث الأكثر تقدمًا من علم الأحياء إلى الهندسة إلى مجالات جديدة متداخلة خصبة مثل التشكل والهندسة الحيوية وما إلى ذلك.

 ربما يكون العمل الرئيسي أحد الأعمال المرفوضة في مسابقة الكنيسة لعام 2000 في روما.  اقتراح يرى الكنيسة على أنها رقصة تيلورية بين التلال التي تموج الأرض والتي تتمفصل حول واد متعرج يشير إلى الوديان التي حفرتها المجاري المائية في منطقة تافاسوس.


(في التواصل)

أحد الانتقادات الموجهة غالبًا للبحث في الهندسة المعمارية الجديدة هو الالتزام بنماذج "الإعلان والتواصل" التي من شأنها أن تزيل ضمنيًا "الحقيقة" من مصنع البناء والتشييد.  هذه الملاحظة ذات صلة بلا شك ، للإجابة عليها علينا أن نسأل أنفسنا ما الذي حدث في هذه السنوات الثلاثين في قطاع الاتصالات الكبير.

 كانت رسائل العصر الصناعي معبرة وحازمة ومؤكدة.  لنفكر في الإعلان.  لقد حاول المجتمع الصناعي إثبات جودة المنتج من خلال خصائصه ، وبدلاً من ذلك ينقل مجتمع المعلومات "سردًا" قصة المنتج ، على افتراض أن المنتج يعمل بشكل مطلق.  في إحدى الحالات ، تميل الرسالة إلى أن تكون موضوعية في الحالة الأخرى وتستبدل آليات معينة لـ "السبب والنتيجة" بصور ديناميكية ومتعددة الاتجاهات لأشكال بلاغية.

 تحدث نفس العملية للهندسة المعمارية: يتم استبدال تمثيل المنطق الموضوعي تمامًا (فصل الهيكل والتعبئة ، والتماسك بين الوظيفة الداخلية والشكل الخارجي ، والتقسيم إلى مناطق مناسبة للاستخدامات المختلفة) بالسرد.  لم يعد المبنى جيدًا فقط إذا كان يعمل وفعالًا ، بمعنى آخر إذا كان آلة ، ولكن يجب أن يقول ويعطي المزيد.  من بين أمور أخرى ، عند الحاجة ، حتى الرموز والقصص.  هل يمكننا أن نضع أقدامنا ونلجأ إلى أخلاق مختلفة ، أخلاق مختلفة؟  ربما ، مرة أخرى ، فقط "كيف" هي المركزية.  يمكن أن تكون لحظة التواصل ، بالطبع ، هي لحظة فنادق ديزني العظيمة ذات البجع والأقزام السبعة وقبعات رعاة البقر ، ولكنها أيضًا لا يمكن أن تكون تطبيقًا زائفًا لأشكال ومحتويات رمزية على بنية تشبه الصندوق تكون غريبة عنها. .  يمكن أن يكون سردًا يتخلل جوهر المبنى ويرتبط ارتباطًا وثيقًا بأليافه.

 باختصار ، نحن بحاجة إلى رؤية "ما هو" التواصل المطلوب ونعتقد أنه لا يمكننا متابعة الاحتفال الغبي بالسلطة ، السياسية أو الاقتصادية ، ربما الديكتاتورية أو الاحتكارية فحسب ، بل أيضًا الشعور الجديد.

 ربما يكون العمل الرئيسي في هلسنكي حيث تم تصميم متحف جديد من خلال التراكب الموجود في الأعصاب البصرية في الدماغ.  يتداخل الاستعارة التشريحية مع الشكل البلاغي الذي يحمل نفس الاسم.  كانت العملية ناجحة للغاية بحيث تم تكريسها في نفس الاسم المنسوب إلى المتحف.


(على فرط الوظائف)

هناك حقيقة مثيرة للاهتمام وهي أن التغلب على الإملاءات القديمة المتمثلة في التماسك والعضوية والوحدة في أكثر الحالات نجاحًا يؤدي إلى نجاح أكبر للوظيفة المشهود لها كثيرًا.  في الواقع ، من خلال كسر الإملاءات ، يتم "تحرير" المكونات المختلفة للهندسة المعمارية وغالبًا ما يتم إجراء محاولات ، بنجاح ، لإيجاد حل أكثر التزامًا وكاملاً لكل مكون من المكونات المعنية.  العلاقة مع الفضاء الحضري ، والبحث المفاهيمي والتعبري للصورة ، وتنظيم الاستخدامات المختلفة ، والطرق الأكثر فاعلية في البناء ، وتحسين الأجهزة التكنولوجية غالبًا ما تتمكن من الحصول على درجة أعلى بكثير من الكفاءة إذا تحررت من أقفاص المصير النهائي للتماسك الجوهري.  في هذا ، فإن الهندسة المعمارية اليوم معادية بشكل عميق وعميق للكينيان.  وهذا لا يعني عدم الاعتراف في تلك التجربة بواحدة من أعظم نقاط انعكاس القرن ، ولكن فقط الكشف الكامل عن بعده.  بالعودة إلى مثال ، دعنا نقارن العمل الذي يلتزم بهذا الشعور الجديد بـ "الانقسام" و "الحرية" للمكونات المختلفة من وجهة نظر "وظيفية" رائعة مع العمل الذي لا يزال يحاول الحفاظ على "اتحاد" المجالات المختلفة.  ربما سنكتشف بدهشة أنه وراء العقلانية الظاهرة هناك أوجه قصور خفية وإهدار واضح.  ربما يكون هذا صحيحًا: أعمال البناء التي تحرر المجالات المختلفة تكلف قليلاً ، أو حتى الكثير ، أكثر.  ولكن إذا كان البناء في يوم من الأيام هو العامل الحاسم اليوم ، كما هو معروف جيدًا ، فإن تكلفة البناء هي جزء ثانوي مقارنة بالعديد والعديد من التكاليف الأخرى (للأنظمة ، وإدارة الاستخدام والصيانة ، وما إلى ذلك).

 تم إجراء مقارنة مفيدة على الخط الذي يربط بين بلباو وبرشلونة وحول مقارنة "موضوعية" محتملة بين المتحفين الأخيرين.  المعلمات المعنية: الكفاءة في العلاقة مع المدينة ، والمرونة ومزايا نظام المتحف ، واستخدام وحجم مساحات الدوران "الإضافية" ، وتكلفة الصيانة ، وتكلفة الإدارة ، وعدد الزوار ، وما إلى ذلك.


(في المساحة والنظام)

الآن كل هذه التعديلات تؤدي إلى اختلاف جوهري في مركز البحث المعماري وهذا في فكرة الفضاء.  باستخدام صيغة تركيبية يمكننا القول أنه من فكرة "مساحة الأعضاء" ننتقل إلى مفهوم "مساحة النظام".  دعونا نحاول مرة أخرى أن نفهم بعضنا البعض.

 عند سماع العشرينات من القرن الماضي والموضوعية الجديدة ، تمت متابعة علاقة مباشرة بين الفضاء ، وبالتالي "العضو المكاني" ووظيفته (مع المعنى الذي يُعطى لهذا المصطلح ، والذي يمكن أن يرتبط بمفهوم الطب التقليدي الذي فيه يُقال أن العضو مرتبط بدقة بمهمة "معينة".) هذا هو السبب في أن المركز كان الفضاء الداخلي ، وفكرة الفضاء الداخلي كقوة دافعة للهندسة المعمارية.  الآن هذه الفكرة بالضبط هي التي تغيرت في الواقع وأثريت بشكل كبير.  في السنوات العشر إلى الخمس عشرة الماضية ، تغلغل التصور المكاني بقوة والذي كان لقوته الدافعة فكرة منسقة عن الداخل والخارج مما يجعل الفضاء العام عنصرًا أساسيًا في الهندسة المعمارية.  لقد تحدثنا أحيانًا عن الفراغ: فالبناء مصنوع بالتنسيق مع المساحة التي يتوافق معها ، ويتم نقل الحياة الداخلية بشكل طبيعي إلى الحياة الخارجية.

 ربما لا يترك العمل المستمر الجاري بناؤه في كارينثيا أي شكوك.  يتم إلغاء الأجزاء الداخلية والخارجية ككيانات متميزة في تدفق مستمر يدور حول نفسه.


(في ثورة المعلوماتية)

في الختام ، يجب لفت انتباهنا إلى ما لا يقل عن ثلاث مواد كمحركات للتجديد المعماري الذي نشهده.

 الأول هو فهم جديد للطبيعة المجزأة للمناظر الحضرية الكبرى ، والتي تعد مناسبة وسبب العديد من المشاريع اليوم.  تمثل "المناطق البنية" أو المناطق المهجورة مجالًا أساسيًا للفرص ولا ينبغي أن يكون مفاجئًا أن هناك بحثًا جماليًا مطابقًا لها ومترتبًا عليها.  بحث مبني على خصائص حيوية هذه الأماكن المعاصرة الجديدة.  وهو ما يحولهم ، كما فعلت العمارة الحقيقية دائمًا ، إلى شعور جمالي جديد يرسم ويتخيل مدينة مختلفة.

 تدور المادة الثانية حول مفهوم المناظر الطبيعية ، كنموذج رائع للبحث المعماري المعاصر الذي يعيد العلاقة بين العمارة والطبيعة إلى اللعب.  تنظر العمارة إلى الطبيعة جنبًا إلى جنب مع العلم وتبحث عن هياكل جديدة لصنعها في المجمع الصعب في المجمع المعذب على ما يبدو.  المادة الثالثة هي التي تصور الفضاء "كنظام" وليس كآلية تتعلق فقط بداخل المبنى.  الفضاء كنظام يعني التفكير في علاقة تآمرية كاملة بين الأجسام وبين الأجسام التي تنقسم المباني إليها.  ليس لأنه "محبوب" ، ولكن للسماح للمساحة الحضرية بالمشاركة بنشاط في علاقة متغيرة ومتصلة باستمرار بين هندسة المبنى والبيئة.  قلنا ذلك عند تمليك المجلد الأول من ثورة الكمبيوتر: HyperArchitecture تعني التفاعل.

 هذه المواد تجد سببها وأداتها في تكنولوجيا المعلومات في نفس الوقت.  بطبيعة الحال ، لا يعني علم الكمبيوتر على الإطلاق ، ولا أحد يستخف به حتى هذه النقطة ، أن المرء اليوم "يعتمد على الكمبيوتر" ، بل يعني أننا نعيش في مرحلة من التغيير التاريخي.  يتم تحرير المناطق ، ويتم البحث عن علاقة أوثق مع البيئة ، ويُنظر إلى الهندسة المعمارية على أنها مزيج بين الطبيعة والمناظر الطبيعية والتكنولوجيا ، ويتم البحث عن المساحات كنظم معقدة تتفاعل بشكل متزايد لأن تكنولوجيا المعلومات قد تغيرت وتغير كياننا إلى العالم وفتح إمكانيات جديدة لمستقبلنا.

 قال ميس فان دير روه ، في ختام مؤتمر Werkbund في فيينا عام 1930: "الوقت الجديد هو حقيقة ؛ إنه موجود بشكل مستقل عما إذا كنا نقبله أو نرفضه. إنه ليس أفضل ولا أسوأ من أي وقت آخر ، إنه ببساطة حقيقة وهي في حد ذاتها غير مبالية بالقيم. ما يهم ليس "ماذا" ولكن فقط "كيف".  كيف حالنا.

انتونيو ساجيو

ترجمة: علي أسعد