Adattabilità
Adattabilità
In un mondo in rapida evoluzione, l'adattabilità non è più solo una soft skill: è essenziale per gli operatori giovanili che sostengono i giovani nell'incertezza, nella transizione e nelle sfide. Che si tratti di rispondere ai cambiamenti politici, di navigare tra gli strumenti digitali o di adattarsi alle diverse esigenze di un gruppo, la capacità di adattamento consente agli operatori giovanili di restare efficaci, empatici e pieni di risorse.
Questo modulo offre uno spazio pratico e di riflessione in cui esplorare l'adattabilità nei contesti lavorativi giovanili. Si analizzerà il concetto da un punto di vista personale e professionale: perché l'adattabilità è importante, come si collega all'apprendimento e alla leadership e quali sono le barriere che possono ostacolarla. Si approfondirà, inoltre, come l'adattabilità sia collegata alla consapevolezza emotiva, alla risoluzione dei problemi e alla risposta personale al cambiamento.
Vi confronterete con scenari reali, proverete strumenti pratici e rifletterete sul vostro approccio e sulle vostre preferenze. Alla fine, acquisirete una maggiore comprensione di come rafforzare la vostra adattabilità e quella dei giovani che supportate.
Comprendere il concetto di adattabilità nel lavoro con i giovani.
Riconoscere il ruolo dell'adattabilità nello sviluppo personale e organizzativo.
Esplorare le sfide e le opportunità legate al cambiamento.
Sviluppare strumenti per promuovere l'adattabilità in vari contesti.
Riflettere sulla propria adattabilità.
L'adattabilità è la capacità di rispondere in modo flessibile ed efficace ai cambiamenti. È particolarmente importante nel lavoro con i giovani, in cui gli operatori si trovano regolarmente ad affrontare bisogni mutevoli, contesti incerti e sfide emergenti. Sviluppare l'adattabilità permette agli operatori giovanili di rimanere saldi, reattivi e aperti a nuovi approcci.
Questa unità esplora le dimensioni psicologiche e comportamentali dell'adattabilità. Viene analizzato il modo in cui elaboriamo il cambiamento, come gestiamo le emozioni in situazioni di incertezza e come l'apprendimento attraverso l'esperienza favorisca l'adattabilità nel tempo. Saranno introdotti strumenti che supportano la riflessione e la crescita personale e verrà illustrato come modellare l'adattabilità nel lavoro con i giovani.
Concetto/Teoria 1: Ciclo di apprendimento esperienziale di Kolb: L'adattabilità si sviluppa attraverso l'azione e la riflessione. Gli operatori giovanili imparano meglio facendo, revisionando e adattando.
Concetto/Teoria 2: Teoria dell'autoefficacia di Bandura: La convinzione della propria capacità di gestire il cambiamento è fondamentale per il comportamento adattivo.
Concetto/Teoria 3: Modello della zona di apprendimento di Senninger: Il vero apprendimento avviene al di fuori della zona di comfort, ma non nella zona di panico.
Dimensioni dell'adattabilità:
Flessibilità cognitiva - capacità di modificare il pensiero e di provare nuove idee.
Regolazione emotiva - gestione dei sentimenti nei momenti di incertezza o di elevata tensione.
Apertura all'esperienza - disponibilità ad accogliere situazioni o risposte non familiari.
Strategia/tecnica 1: Riflessione dopo l'azione
Utilizzare la riflessione post-sessione per capire le modalità di adattamento impiegate nella pratica.
Strategia/tecnica 2: Variazione della mentalità
Utilizzare le tecniche di reframing per trasformare le sfide in opportunità.
Strategia/tecnica 3: Estendere gli incarichi
Ampliare gradualmente la propria zona di comfort provando nuovi stili di facilitazione o nuovi format di gruppo.
Attività: leggi e analizza scenari reali di lavoro con i giovani.
Per ciascuno di essi, individua la dimensione dell'adattabilità maggiormente coinvolta: flessibilità cognitiva, regolazione emotiva o apertura all'esperienza.
Confrontate i risultati prima in piccoli gruppi, poi in plenaria.
Fasi:
Fase 1: Assegnazione di uno scenario (ad esempio, “La sede del laboratorio è stata cambiata all'ultimo minuto”).
Fase 2: Individuare la dimensione dell'adattabilità maggiormente coinvolta nello scenario (ad esempio, regolazione emotiva, flessibilità cognitiva).
Fase 3: Riflessione in coppia: Come gestiresti la situazione? Quali sono i tuoi punti di forza?
Quale dimensione dell'adattabilità trovi più impegnativa e perché?
Come ti muovi di solito dopo un'esperienza difficile (nell'ottica del ciclo di apprendimento di Kolb)?
Riesci a ricordare un momento in cui l'autoefficacia (la fiducia nelle proprie capacità) ti ha aiutato ad adattarti?
Questa unità ha introdotto le basi psicologiche dell'adattabilità, tra cui teorie come il Ciclo di apprendimento esperienziale di Kolb, l'autoefficacia di Bandura e il Modello della zona di apprendimento. Sono state esplorate le tre dimensioni chiave dell'adattabilità (flessibilità cognitiva, regolazione emotiva e apertura all'esperienza) e il modo in cui queste supportano la crescita personale e l'apprendimento. La comprensione di questi concetti aiuta gli operatori giovanili a riconoscere e sviluppare con più efficacia la propria adattabilità e quella dei giovani che supportano.
Fonte: Libreria di immagini di Canva
L'adattabilità può essere appresa, ma richiede una pratica consapevole, soprattutto nei contesti di educazione non formale. Questa unità esplora le modalità attraverso cui gli operatori giovanili possono inserire la formazione relativa all'adattabilità nelle attività quotidiane e nelle dinamiche di gruppo.
L'adattabilità è fondamentale per sostenere i giovani nella costruzione della resilienza, nell'affrontare l'incertezza e nel diventare più consapevoli di sé. Il lavoro con i giovani offre uno spazio unico per promuovere questo aspetto attraverso metodi partecipativi ed esperienziali.
Questa unità esaminerà come:
Includere l'adattabilità nelle sessioni ordinarie di lavoro con i giovani
Utilizzare riflessione e sfida come strumenti di sviluppo
Progettare attività che aiutino i giovani a praticare il pensiero flessibile e la regolazione emotiva
Concetto/Teoria 1: le fasi di sviluppo del gruppo di Tuckman (ogni fase (Forming, Storming, Norming, Performing, Adjourning) richiede agli operatori giovanili di adattare il loro approccio e il loro stile di comunicazione).
Concetto/Teoria 2: Facilitazione adattiva (gli operatori giovanili cambiano ruolo - da organizzatore a mediatore a coach - a seconda delle esigenze del gruppo).
Concetto/Teoria 3: Sfida guidata (l'introduzione di momenti di adattamento costruisce gradualmente la capacità dei giovani di reagire, riflettere e crescere).
Concetto/Teoria 4: Apprendimento esperienziale in azione (integrare l'adattabilità nelle sessioni promuove l'apprendimento attraverso situazioni reali e significative).
Fonte: Libreria di immagini di Canva
Strategia/Tecnica 1: Allineamento con il gruppo
Adattare le attività e il proprio stile di facilitazione secondo il modello di Tuckman. Utilizzare attività di icebreaking nella fase di Forming; strumenti di conflitto nella fase di Storming; sessioni guidate da pari nella fase di Performing.
Strategia/Tecnica 2: Verifiche sull'adattabilità
Effettuare verifiche regolari (verbali o visive) per chiedere: “Cosa è cambiato per te oggi?” o “Qual è la cosa a cui ti sei adattato/a questa settimana?”.
Strategia/Tecnica 3: Facilitazione nei momenti di attrito
Quando il gruppo attraversa un momento di tensione, far sì che questo venga percepito come un'opportunità di apprendimento e non come un fallimento.
Strategia/Tecnica 4: Inserimento di strumenti nei momenti di riflessione
Utilizzare carte, diari o lavori artistici di gruppo per aiutare i partecipanti a notare le proprie reazioni ai cambiamenti inaspettati.
Fonte: Elaborazione di più fonti da parte di CBA
Attività: leggi il caso di studio e analizza il modo in cui l'operatore giovanile adatta il proprio ruolo a ogni fase di sviluppo del gruppo.
Fasi:
Un operatore giovanile gestisce un programma di media creativi di 6 settimane che coinvolge 10 partecipanti di età compresa tra i 14 e i 17 anni.
Nella settimana 1, il gruppo è tranquillo ed educato (Forming). L'operatore utilizza giochi di nomi e la creazione di playlist condivise per creare fiducia.
Nelle settimane 2-3 (Storming), emergono disaccordi sulla direzione creativa. L'operatore giovanile interviene per facilitare il dialogo e negoziare i ruoli di leadership.
Al raggiungimento della fase di Norming, i partecipanti collaborano alla creazione di regole e iniziano a condividere le attrezzature in modo cooperativo. L'operatore inizia a delegare le responsabilità.
Nella settimana 5 (Performing), i partecipanti si dividono in due squadre operative. L'operatore li assiste rimanendo in disparte e intervenendo solo quando è necessario.
Nell'ultima settimana (Adjourning), si tiene una sessione di valutazione e riflessione. L' operatore giovanile incoraggia il feedback, i riconoscimenti e le discussioni sulla collaborazione futura.
Quale fase del gruppo è per te più difficile da gestire? Perché?
Nella tua esperienza, come si caratterizza la leadership adattiva?
Come sai quando è il momento di intervenire o di fare un passo indietro?
Questa unità ha approfondito i modi pratici per integrare l'adattabilità nei contesti di lavoro con i giovani. Utilizzando modelli come le fasi di sviluppo del gruppo di Tuckman, è stato illustrato come adattare i metodi di facilitazione per sostenere l'apprendimento del gruppo nelle diverse fasi. Sono state introdotte strategie come l'apprendimento basato su scenari, le micro sfide e le sessioni guidate da pari, oltre all'importanza di costruire spazi sicuri e di riflessione. L'adattabilità non è un elemento aggiuntivo e può essere integrata nelle attività quotidiane.
Fonte: Libreria di immagini di Canva
La formazione all'adattabilità può essere complessa, emotiva e imprevedibile, proprio come la vita reale. Questa unità illustra gli ostacoli più comuni che gli operatori giovanili incontrano nel sostenere gli altri (e se stessi) nell'acquisire una maggiore adattabilità.
Tra gli ostacoli incontrati dai giovani vi sono la paura di fallire, la scarsa fiducia in se stessi e le aspettative rigide. Per gli operatori, invece, le sfide possono derivare da limiti di tempo, resistenza del gruppo o disagio personale nei confronti del cambiamento.
Questa unità fornisce indicazioni su come anticipare questi ostacoli, comprenderli meglio e applicare strategie per reagire in modo costruttivo.
Questa unità si propone di:
Identificare gli ostacoli più comuni allo sviluppo dell'adattabilità
Definire la normalità della resistenza al cambiamento
Illustrare gli strumenti utili ad affrontare le sfide e le criticità all'interno del gruppo.
Stimolare una riflessione sulle zone di comfort e di crescita personali
Concetto/Teoria 1: la resistenza non è un modo di ribellarsi, ma di proteggersi. Spesso i giovani resistono al cambiamento per ansia, non per mancanza di volontà.
Concetto/Teoria 2: le zone di comfort sono personali. Ciò che è semplice per un individuo può essere complesso per un altro.
Concetto/Teoria 3: l'adattabilità è relazionale. La costruzione della fiducia aiuta i giovani a rischiare.
Concetto/teoria 4: Gli operatori giovanili hanno bisogno di una pratica riflessiva per accorgersi se stanno insistendo troppo o non abbastanza.
Strategia/Tecnica 1: Normalizzare il disagio
Spiegare che il disagio fa parte dell'apprendimento - usare metafore semplici come “dolori della crescita” o “ tensioni”.
Strategia/Tecnica 2: Introdurre una sfida graduale
Utilizzare esperimenti semplici per esplorare nuove abilità prima di pretendere un cambiamento radicale.
Strategia/tecnica 3: Celebrare i piccoli successi
Riconoscere e valorizzare i piccoli passi verso l'adattabilità, anche nel caso in cui il risultato finale non sia perfetto.
Strategia/Tecnica 4: Utilizzare la tecnica del "nominare"
Incoraggiare i giovani a identificare e nominare ciò che è difficile per loro in tempo reale (“Sono frustrato”, “Mi sembra strano”, ecc.).
Fonte: Libreria di immagini di Canva
Attività: leggere, in piccoli gruppi, il caso studio “Pushing Too Fast?” e avviare un confronto:
Quali sono gli ostacoli all'adattabilità incontrati dai giovani?
Come ha reagito l'operatore giovanile e cosa avrebbe potuto fare di diverso?
Ti è mai capitato di pretendere un cambiamento immediato nel tuo lavoro? Cosa hai imparato?
Condividi le tue riflessioni con il gruppo.
Fasi:
Un operatore giovanile introduce un nuovo metodo di gruppo: una sessione di pianificazione guidata da pari, in cui i giovani stabiliscono il programma delle loro attività.
Alcuni partecipanti si ritirano dalla discussione. Uno di loro inizia a distrarre gli altri. L'operatore lo interpreta come una mancanza di interesse e insiste di più, esigendo decisioni immediate.
Una riflessione successiva evidenzia che il gruppo non si opponeva al metodo in sé, ma si sentiva insicuro riguardo alle aspettative e non aveva fiducia nelle proprie idee.
L'operatore incontra nuovamente il gruppo la settimana successiva con una struttura più chiara, dando loro il permesso di chiedere supporto e di compiere piccoli passi verso una pianificazione autonoma.
Allenare l'adattabilità non è sempre facile, e va bene così.
Questa unità ha esplorato le sfide emotive, pratiche e sistemiche che possono ostacolare l'adattabilità e ha illustrato come reagire in modo empatico, creativo e perseverante. L'adattabilità parte dalla comprensione della resistenza altrui e di noi stessi.