Task Digitali
Rappresentazioni Sottoinsiemi Piani
Rappresentazioni Sottoinsiemi Piani
Attività di Ricognizione
L'attività Task Digitali Rappresentazioni Sottoinsiemi Piani è inquadrata nell'ambito della transizione scuola secondaria - università. Viene suggerita per studenti dei CdL in Matematica, Fisica e tutti i CdL in Ingegneria. Essa si basa sull’interazione con task digitali che sfruttano le potenzialità di software di geometria dinamica (in particolare GeoGebra). Lo scopo di attività di questo tipo è quello di supportare gli studenti nello sviluppo di competenze di rappresentazione di oggetti matematici in particolare nella trasformazione tra rappresentazione grafica e rappresentazione analitica di sottoinsiemi del piano. Questo tipo di competenza è particolarmente utile per affrontare gli insegnamenti del primo anno dei corsi di laurea menzionati e in applicazioni come il calcolo degli integrali doppi, la parametrizzazione di curve, la ricerca di massimi e minimi vincolati di funzioni a più variabili, l’individuazione del centro di massa di oggetti piani.
Test di ingresso hanno rilevato che molti studenti trovano difficoltà nel coordinamento di rappresentazioni multiple. Questo tipo di difficoltà è legata alla scarsa familiarità con pratiche di passaggio da una rappresentazione a un’altra e alla poca abitudine a guardare gli oggetti matematici da più prospettive.
Gli obiettivi di apprendimento che tali attività vogliono raggiungere impattano sia sul livello cognitivo (abilità di rappresentazione multiple e gestione delle stesse) sia sul livello metacognitivo (consapevolezza delle informazioni che le diverse rappresentazioni di uno stesso oggetto matematico danno dell’oggetto stesso).
I principi di design di tale tipologia di attività sono applicabili a diversi contenuti. In particolare, attraverso feedback, scaffolding e uso degli slider, è possibile valorizzare fasi di esplorazione, conversione, comprensione dell’errore, revisione del processo dell’attività matematica.
Maria Antonietta Lepellere (Università di Udine)
Ottavio Rizzo (Università di Milano La Statale)
Parafrasando l’incipit dell’Anna Karenina: tutti gli esercizi corretti si somigliano, ogni esercizio errato è invece errato a modo suo. Analizzare gli errori e ricostruire le motivazioni che hanno portato lo studente all’errore è pertanto un’attività estremamente fruttuosa. Perché gli studenti sbagliano? [...]
Annarosa Serpe (Università della Calabria)
Agnese Ilaria Telloni (Università di Macerata)
La trasformazione fra rappresentazioni semiotiche è considerata una caratteristica fondamentale dell’attività matematica (Duval, 2006, 2017). Ciò dipende dal fatto che gli oggetti di studio della matematica non sono direttamente accessibili attraverso la percezione o l’osservazione mediante strumenti. Risultano dunque essenziali i sistemi di rappresentazione... [...]
Giovannina Albano (Università di Salerno)
Agnese Del Zozzo (Università di Trento)
Il fine del feedback è quello di ridurre la discrepanza tra la comprensione attuale dello studente e quella attesa. Per questo, il feedback non può limitarsi a informare lo studente della correttezza o meno di ciò che ha prodotto o di come lo ha prodotto, ma deve essere parte del processo di insegnamento/apprendimento. [...]
Francesca G. Alessio (Università Politecnica delle Marche)
Chiara de Fabritiis (Università Politecnica delle Marche)
Annamaria Miranda (Università di Salerno)
È cruciale discutere il duplice ruolo del formatore, come designer e come docente che utilizza la risorsa nella sua didattica ordinaria.