• Aion - αἰών •
«Πολλὰ γὰρ τίκτει Μοῖρα τελεσσιδώ/ τειρ' Αἰών τε Χρόνου παῖς»
«Molte cose compie Moira, che adempie, e Aion, il figlio di Chronos»
— Euripide, Eraclidi, p. 899-900
Questo foglio, questa penna, questa stanza, questi colori e suoni e sfumature e ombre delle cose e dell'animo sono eterni, se «eterno» possiede l'essenziale significato che la lingua greca attribuisce ad αἰών: «che è» (senza limitazioni).
— Emanuele Severino, Ritornare a Parmenide, p. 28
Il dio Aion con il cerchio dello Zodiaco e Tellus con i geni delle quattro stagioni (simboli del ciclo del tempo) in un mosaico romano proveniente da Sentinum (Sassoferrato)
Il termine «Aion» (αἰών) rappresenta un concetto ricco e multiforme, che trova radici e interpretazioni in diverse tradizioni e riflessioni, sia filosofiche che mitologiche. Partendo dal contesto filosofico, emerge che il famoso psicologo Carl Gustav Jung ha dedicato un'opera a «Aion» intitolata «Aion: Untersuchungen zur Symbolgeschichte» (1951), attraverso la quale ha esplorato simbolismi arcaici e processi psichici, collegando "Aion" a una dimensione profonda dell'esplorazione del sé e dell'inconscio collettivo. Il termine «Aion» si ritrova anche in relazione al concetto induista di kundalini, suggerendo una connessione tra le tradizioni orientali e occidentali attraverso concetti filosofici e spirituali profondi. Inoltre, il poeta, pittore e mistico irlandese George William Russell ha scelto lo pseudonimo «Aion», indicando una possibile connessione tra la sua opera e le tematiche esoteriche o filosofiche legate a «Aion».
Nel contesto mitologico, la figura di «Aion» trova rilevanza sia nella mitologia fenicia che in quella greca. Nella mitologia fenicia, «Aion» è riconosciuto come lo scopritore del nutrimento degli alberi, suggerendo una connessione con l'ambiente naturale e forse con i cicli di vita e morte. Nella tradizione cosmologica greca, invece, «Aion» è la personificazione del Tempo, parallela e distinta da quella di Chronos. Mentre Chronos rappresenta il tempo cronologico, «Aion» simbolizza il Tempo Infinito o l'Eternità, il susseguirsi delle ere, e altre sfaccettature del tempo che trascendono la misura lineare. Questa rappresentazione mette in luce una concezione del tempo che va oltre la mera successione di momenti, avvicinandosi a una visione più ciclica o eterna del tempo.
Inoltre, il filosofo Gilles Deleuze, analizzando la contrapposizione tra Aion e Kronos, offre una riflessione profonda sul concetto di tempo. Deleuze scrive: "Secondo Aion soltanto il passato e il futuro insistono e sussistono nel tempo. Invece di un presente che riassorbe il passato e il futuro, un futuro e un passato che dividono ad ogni istante il presente, che lo suddividono all'infinito in passato e futuro, nei due sensi contemporaneamente. O meglio è l'istante senza spessore e senza estensione che suddivide ogni presente in passato e futuro, invece di presenti vasti e spessi che comprendono gli uni rispetto agli altri il futuro e il passato". Questa riflessione di Deleuze evidenzia una complessità nel concetto di tempo, dove l'istante, privo di spessore ed estensione, suddivide il presente in passato e futuro, proponendo una visione del tempo che sfida la linearità e invita a una comprensione più profonda e multiforme della temporalità.
I"Aion", quindi, emerge come un concetto chiave attraverso cui esplorare idee profonde relative al tempo, all'esistenza e alla connessione tra differenti tradizioni culturali e spirituali. Attraverso la lente di "Aion", le riflessioni filosofiche e mitologiche si intrecciano, offrendo una universo semantico ricco di significati e connessioni.