LM Quaternario, Preistoria e Archeologia
LT Lettere, Arti e Archeologia
SCAVI
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Lungo la parete di roccia posta immediatamente a nord del solco dell’Aviana in comune di Brentonico, si aprono due ripari naturali in località Prà da Stua, che sono stati oggetto di sopralluoghi tra gli anni ‘80 e i primi anni del 2000. Nel 2024 il Muse, in collaborazione con l’Università di Trento, ha effettuato un primo sondaggio stratigrafico presso i Ripari Bassi portando alla luce un livello attribuibile alla fine del Paleolitico superiore (Epigravettiano recente) caratterizzato da un abbondante numero di manufatti litici e resti faunistici in buono stato di conservazione. Nel 2025 si riprenderà lo scavo stratigrafico del sito, documentando la successione stratigrafica nella sua interezza e proseguendo l’indagine del livello antropico tardoglaciale.
Supervisione Scientifica: dott.ssa Rossella Duches (MUSE)
23 giugno – 24 luglio 2025
Vitto e alloggio gratuito
Info: rossella.duches@muse.it
Il riparo sottoroccia denominato Cornafessa si trova in quota nella Lessinia Trentina a circa 1.240 m s.l.m. nel Comune di Ala (TN). E’ stato individuato nel 2015 attraverso un primo sondaggio stratigrafico, ed è stato successivamente indagato attraverso nove campagne di scavo, svoltesi dal 2016 al 2024 sotto il coordinamento del MUSE-Museo delle Scienze di Trento con la collaborazione dell’Università di Trento. Queste indagini hanno permesso di individuare almeno quattro diverse fasi di frequentazione, dalla fine del Paleolitico (Epigravettiano recente) alla fine del Mesolitico (Castelnoviano finale). Nel 2025 si indagherà su 15 mq un nuovo livello antropico ascrivibile all’interstadiale tardoglaciale (circa 13.000 anni fa).
Supervisione Scientifica: dott.ssa Rossella Duches (MUSE)
5 – 30 maggio 2025
Vitto e alloggio gratuito
Info: rossella.duches@muse.it
Il sito di Prà Comun (PC1) è ubicato sotto un masso roccioso nell’area di Passo Giau, ai piedi del Col Piombin (Comune di San Vito di Cadore, BL), ad un’altitudine di circa 2000 m s.l.m. Indagato a partire dal 2019, presenta una sequenza stratigrafica caratterizzata da due principali fasi insediative: la prima riferibile all’epoca tardo antica-alto medioevale, la seconda al Mesolitico antico. Le indagini estensive iniziate nel 2020 si sono concentrate sotto la parete Est del masso roccioso. La campagna 2025 si svolgerà 30 giugno al 26 luglio.
DIREZIONE DELLE RICERCHE: Federica Fontana (federica.fontana@unife.it), in collaborazione con Davide Visentin (davide.visentin@unife.it), Nicolò Fasser (nicolo.fasser@unife.it) e Fabio Cavulli (Università di Napoli Federico II).
Il Progetto Stromboli ha lo scopo di ricostruire le vicende culturali e naturali di una piccola isola e vulcano attivo con un’impostazione fortemente interdisciplinare specificamente mirata a questo ambiente peculiare.
Supervisione Scientifica: Prof.ssa Sara Levi
15 giugno - 5 luglio 2025
Il Landro, è un riparo roccioso posto sul margine settentrionale dell’Altopiano del Cansiglio (Comune di Tambre, BL) a circa 1050 m s.l.m. Il sito, scoperto nel corso del 2017, presenta un’articolata sequenza stratigrafica riferibile principalmente all’Epigravettiano recente ed ha restituito un numero elevato di manufatti litici, resti ossei e carboni. Nel 2025 le attività proseguiranno con lo scavo dei livelli più antichi, riferibili alla Prima Parte del Tardoglaciale.
DIRETTORE DELLO SCAVO: Davide Visentin
Info scavo 2025 - davide.visentin@unife.it
Aquileia è una città chiave nell’Italia Cisalpina di età romana: lo scavo ne indaga un grande mercato alimentare, cinto da un duplice muro fortificatorio e strettamente correlato a un complesso di magazzini e alla basilica, cercando di chiarire il ruolo centrale che il quartiere giocò nella fase di vita tardoantica del centro urbano.
Direzione scientifica: Prof.ssa Patrizia Basso & Prof.ssa Diana Dobreva
POSTI ESAURITI - Le prime indagini scientifico/archeologiche dei depositi risalgono al 1953 quando C. Conti eseguì un primo sondaggio all'interno della Ciota Ciara. Nel 1964, G. Isetti effettuò un sondaggio nella zona atriale, che restituì un’ industria litica riferibile al Paleolitico medio. Nel 1966 F. Fedele e F. Strobino, con l’aiuto del G.A.S.B., condussero il primo scavo sistematico all'interno della grotta.
Nel 2009 le ricerche sono riprese ad opera dell’Università degli Studi di Ferrara in Concessione del Ministero dei Beni Culturali.
Direttore: Marta Arzarello (marta.arzarello@unife.it)
Sito Internet: https://sites.google.com/a/unife.it/grotta-della-ciota-ciara/
CAMPAGNA DI SCAVO 2025 - 28 maggio - 20 giugno
Il monastero di San Salvatore di Tolla, Morfasso (PC) fu fondato durante il periodo longobardo e venne abbandonato in età moderna. Gli scavi archeologici hanno già messo in luce la successione delle varie chiese sorte nel corso dei secoli, mentre resta da comprendere tutto il contesto degli ambienti monastici circostanti e dell’annesso cimitero. In questa nuova campagna di scavo la ricerca si focalizzerà su alcune capanne di età carolingia e su una parte dell’area cimiteriale finora non indagata.
Direzione scientifica: prof. Nicola Mancassola
Il castello di Montebaranzone, Prignano sulla Secchia (MO) rappresenta un caso di studio di grande interesse, essendo uno dei principali castra della montagna modenese. In questa seconda campagna di scavo si continuerà nello scavo del grande edificio emerso nel 2023 e del cimitero annesso alla chiesa del castello. Si procederà inoltre all’apertura di altri saggi in zone finora non indagate.
Direzione scientifica: prof. Nicola Mancassola, dott.ssa Elisa Lerco
Il sito di Pirro Nord rappresenta la prima evidenza dell’arrivo dell’Uomo in Europa all'incirca 1,6-1,3 Milioni di anni fa. I reperti litici, associati a faune del Villafranchiano finale (unità faunistica di Pirro Nord), sono stati rinvenuti all'interno di una fessura riempita da sedimenti del Pleistocene inferiore. I reperti litici hanno permesso di definire quelle che sono state le strategie di sussistenza adottate dai primi uomini che hanno colonizzato l’Europa: catene operative corte, su materie prime di origine locale (essenzialmente selce), finalizzate principalmente all’ottenimento si schegge.
Responsabile dello scavo: Marta Arzarello: marta.arzarello@unife.it
Campagna di scavo 2024: 22 luglio - 16 agosto
La Grotta del Rio Secco è un riparo roccioso posto sull'Altopiano di Pradis (Clauzetto, Pordenone), nell'omonima vallecola del Rio Secco. Il sito, esplorato inizialmente nel 2001, conserva un'articolata sequenza stratigrafica che ripercorre la storia del popolamento dell'altopiano dal Musteriano (Homo neanderthalensis) al Gravettiano (Homo sapiens). Nel 2025 le attività proseguiranno con lo scavo dei livelli gravettiani e musteriani, datati rispettivamente a 30.000 e 50.000 anni fa.
Da alcuni anni ha preso avvio un progetto di studio e valorizzazione della pieve incastellata di Santa Maria di Toano (RE). Dopo aver messo in luce i resti del castello (XI-XV secolo) e le varie fasi cimiteriali della pieve (IX-XIV secolo), le indagini in questa nuova campagna di scavo si concentreranno su una torre di XI-XII secolo e su una porzione di cimitero di IX-X secolo.
Direzione scientifica: prof. Nicola Mancassola
Il Riparo Tagliente è situato sui Monti Lessini, in provincia di Verona, lungo il fianco sinistro della Valpantena, a 250 metri di quota, presso la località di Stallavena (Comune di Grezzana, Verona).
La scoperta del riparo risale al 1958 e dall’anno 1967 le indagini archeologiche sono dirette dall’Università di Ferrara.
La serie stratigrafica è formata da due depositi: quello inferiore è riferibile al Musteriano (Paleolitico medio) e all’Aurignaziano (Paleolitico superiore antico); quello superiore è datato al Tardoglaciale (17.000 - 11.500 anni fa circa), con frequentazioni dell’Epigravettiano recente (Paleolitico superiore finale).
Periodo: dal 16 settembre al 4 ottobre
Direzione scientifica: Federica Fontana con la collaborazione di Davide Visentin, Nicolò Fasser e Marzio Cecchetti.
Per informazioni e adesioni contattare: federica.fontana@unife.it e nicolo.fasser@unife.it
Il sito di Barma Cotze è ubicato a monte dell’abitato di Donnas (AO), sotto un ampio riparo roccioso, lungo il versante sinistro della Valle d’Aosta. Il sito è stato scoperto nel 2019 a seguito di un sondaggio stratigrafico ed ha restituito livelli riferibili al Mesolitico antico e al Neolitico medio. Questi ultimi sono caratterizzati da un’area strutturata di carattere rituale-funerario, con sepolture in cista litica. La campagna del 2024 si svolgerà dal 18 agosto al 6 settembre e sarà finalizzata ad ampliare lo scavo estensivo dei livelli neolitici.
DIREZIONE DELLE RICERCHE: Federica Fontana (federica.fontana@unife.it), in collaborazione con Davide Visentin (davide.visentin@unife.it) e Nicolò Fasser (nicolo.fasser@unife.it). Scavo in convenzione con Regione Autonoma Valle d’Aosta (dott. Luca Raiteri).
2023
Il progetto archeologico «Appia Antica 39» nasce nel 2022, in seno al laboratorio ECeC – Eredità Culturali e Comunità dell’Università di Ferrara, con l’obiettivo di ritessere e ricostruire un paesaggio di confine, sacro e funerario, tra il I e il II miglio dell’Appia Antica fuori dalle mura di Roma.
Il progetto è fortemente interdisciplinare e concepito all'insegna della sostenibilità ambientale, sociale ed economica con l'intento di mettere in pratica i principi della Convenzione di Faro: attività didattiche e di ricerca si svolgono in sinergia con le istituzioni e le comunità locali all’insegna di un’archeologia condivisa e partecipata, che mette al centro le richieste del territorio in cui è stato aperto il cantiere.
https://www.ecec.unife.it/portfolio-item/appia-antica-39-progetto-archeologico/
A Terranegra di Legnago è stato scavato, negli anni ’90, un abitato protostorico di grande rilevanza. Il sito di Terranegra ha avuto diversi momenti di insediamento: dopo una prima occupazione nell’Età del bronzo recente, con la presenza di un insediamento arginato, l’area venne poi frequentata dall’VIII al V secolo a. C, quando venne stabilito un abitato relativo alla cultura dei veneti antichi. Dal 2022 il Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università di Verona ha avviato delle ricerche per portare avanti lo studio completo del sito, sotto la direzione scientifica della Prof. Migliavacca, in collaborazione con la Fondazione Fioroni e con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza.
Responsabile: Prof.ssa Mara Migliavacca - maragioia.migliavacca@univr.it
Nelle Valli del Leno le evidenze di attività metallurgiche di età protostorica, oltre alle tracce di altre epoche, hanno indotto l’organizzazione di una prima ricognizione di superficie, a cura del Dipartimento Culture e Civiltà - Sezione Scienze dell’Antichità dell’Università di Verona, L’Umst soprintendenza per i beni e le attività culturali, la Fondazione Museo Civico di Rovereto, il MUSE - Museo delle Scienze di Trento, il Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova.
Responsabile: Prof.ssa Mara Migliavacca - maragioia.migliavacca@univr.it
La Grotta della Ghiacciaia si trova a 250 metri di quota in una valle laterale al vajo di Fumane, in Valpolicella. Indagato in via preliminare negli anni 1979-1980 sotto la direzione del Prof. Carlo Peretto con la collaborazione del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, il giacimento conserva un deposito archeologico che ha restituito reperti ascrivibili al Musteriano e materiali di età più recente. Dal 2021 le ricerche sono riprese ad opera dell'Università di Ferrara, con direzione Peresani-Thun Hohenstein e all'interno di un più ampio progetto di ricerca sul Paleolitico medio di area Prealpina che vede la collaborazione di diversi atenei italiani e stranieri.
2023
Sono aperte le iscrizioni alla campagna di scavi archeologici 2023 presso il sito della mansio romana di Santa Marta in comune di Cinigiano (GR).
L'accampamento paleolitico di Isernia La Pineta rappresenta una delle più significative testimonianze dell'antico popolamento umano del continente europeo. Lo scavo di Isernia rappresenta un laboratorio informativo che va oltre l'insieme dei reperti raccolti.
Direttore dello scavo: Prof. Carlo Peretto
Campagna di scavo 2023: 10- 27 luglio
Per domande di partecipazione: mandare una email a marta.arzarello@unife.it allegando CV, certificato di vaccinazione antitetanica e certificato di superamento del corso di sicurezza
Campagna 2022: ricognizione nell’area di Malga Fraselle (Giazza, VR)
Ricognizione di superficie, teleosservazione, archeologia e etno-archeologia, valorizzazione delle risorse eco-culturali della montagna. Montagne contese e condivise dall’antichità ai giorni nostri, le attività di pastorizia e alpeggio, l’attività mineraria e le carbonaie…
Periodo: luglio 2022 - Turni: 2 settimane almeno
Condizioni di partecipazione: saranno selezionati 4 studenti per turno, che potranno partecipare alla campagna spesati di vitto e alloggio; la partecipazione dà diritto a due crediti formativi alla settimana.
Lo scavo della villa romana di Negrar sta portando alla luce una villa tardoantica di grande pregio e ricca committenza, caratterizzata da mosaici pavimentali ancora in buono stato di conservazione e possenti murature.
Per partecipare allo scavo inviare la scheda di iscrizione a patrizia.basso@univr.it.
SCHEDA DI ISCRIZIONE Campagna di scavo 2022
2023
I laghi di San Giorgio e Santa Maria si trovano nella Vallata compresa tra le Prealpi Bellunesi e le colline dell’Alto Trevigiano, nei comuni di Revine-Lago e Tarzo (TV). A seguito di attestazioni degli anni 80, riferibili alla presenza di un sito palafitticolo del tardo neolitico, dal 2019 è stata avviata una nuova fase di ricerche archeologiche. Nel corso delle campagne di scavo sono state individuate più aree di insediamento su entrambe le sponde, che hanno portato alla luce una buona quantità di resti ossei, litici, ceramici e lignei.
DIRETTORE SCIENTIFICO: Prof.ssa Ursula Thun Hohenstein
DIRETTORE DELLO SCAVO: Marta Modolo
SITO WEB: www.relacus.xyz
PAGINA FB: relacus
PAGINA INSTAGRAM: relacus19
Chi fosse interessato a partecipare alla campagna di scavo 2022 può rivolgersi a Marta Modolo – mdlmrt@unife.it
La chiesa di Santa Maria di Castellarano (RE) rappresenta un caso di studio di grande interesse, essendo collocata all’interno di un castrum tardoantico ed essendo una delle principali pievi della diocesi di Reggio Emilia durante tutto il medioevo. In questa prima campagna di scavo si procederà alla valutazione del deposito archeologico al fine di comprendere la sequenza stratigrafica sepolta.
Periodo: 4-15 luglio 2022
Turni: unico di 2 settimane