Sos Lacos de Catzigare

I Palmenti rupestri di Ardauli








I palmenti costituiscono un sistema produttivo molto importante da un punto di vista storico archeologico che oltre a rappresentare un indicatore microeconomico testimoniano contatti e scambi nel settore delle tecnologie agricole presso le società antiche. Considerati reperti meno nobili di altri, questi manufatti hanno goduto fino ad oggi in Sardegna di scarso interesse presso gli archeologi e i ricercatori in genere. Gli esemplari giunti fino a noi pongono pertanto notevoli difficoltà di interpretazione e di datazione. Fino agli anni ’50 del Novecento anche l’allevamento di viti su sostegni vivi (quali querce, bagolari, lecci, frassini) era diffusissimo particolarmente lungo i corsi d’acqua e i confini di proprietà. All’interno di questo territorio, attraverso varie campagne di indagine etnografica e di ricerca sul campo, sono stati individuati numerosi palmenti chiamati qui lacos de catzigare (vasche per la pigiatura), alcuni dei quali utilizzati fino ad epoca recente. Il loro numero è di certo destinato a crescere con il prosieguo delle ricerche, anche se l’abbandono delle campagne e il conseguente venir meno degli stili di vita tradizionali, può aver causato in questi ultimi anni l’obliterazione e/o la distruzione di molti di essi. 

(disegno di Enzo Marciante) 

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Amargùras e malannos
onzi bonu sedilesu
à’ kalmadu po kent’annos
kun su binu ardaulesu.

Arrennèsset kussu binu
sos devotos a kurare
ki nemanku Santu Antinu
à’ mai pòtidu sanare…


(da Meighina antiga, di M.Carta)