Lo scopo è far conoscere, anche attraverso “i santini”, la vita della Santa, e i vari eventi in occasione della festa.
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→ I Santi nella Religiosità Popolare a Castellammare del Golfo
La Statua della Santa La Chiesa attuale
→ Foto della Prima Chiesa, edificata nel 1957.
PROFILO STORICO
Rita nacque nel 1381 circa e morì il 22 maggio 1457.
Il Papa Leone XIII nella lettera di canonizzazione, il 24 maggio 1900, riconobbe solennemente la sua Santità.
Santa Rita, figlia unica di Antonio e Amata, nacque a Roccaporena e fu battezzata a Cascia con il nome di Margherita. Secondo la tradizione i genitori erano "pacieri in Cristo" nelle lotte politiche e familiari tra guelfi e ghibellini.
Verso i quindici anni andò sposa a Paolo di Ferdinando, giovane di Roccaporena "ben disposto", come dicono le fonti, "ma risentito". Dal matrimonio nacquero due figli, forse gemelli.
Ma la sua esistenza di sposa e di madre fu sconvolta dall'assassinio del marito.Coinvolta negli odi di parte allora usuali, riuscì a realizzare il messaggio di Cristo perdonando pienamente chi le aveva procurato tanto dolore. I figli, invece, influenzati dalla società del tempo, erano tentati dalla vendetta. La mamma, per evitare di vederli macchiati di sangue, chiese a Dio piuttosto la loro morte che saperli omicidi ed entrambe morirono in giovane età.
Rimasta sola, dopo aver pacificato gli animi e riconciliato le famiglie, potè entrare nel Monastero Agostiniano di S. Maria Maddalena di Cascia, dove visse per 40 anni nelle preghiere e nelle penitenze.
Negli ultimi quindici anni portò sulla fronte la stigmata di "una delle spine di Cristo", quale mistico segno della sua diretta partecipazione alla Passione di Gesù.
Dopo la sua morte il culto fu immediato.
Preghiera a S. Rita La Santa degli Impossibili
Stampa in offset dell’Anello Nuziale di S. Rita e sullo sfondo il Santuario
Stampa Policroma della Santa protettrice della Cavalleria. Sul verso la preghiera del Soldato Italiano.
Produzione anonima degli anni Trenta
Miracolo della Rosa nell'orto di Roccaporena
".... Si era in pieno inverno. In un giorno nevoso Rita fu visitata da una cugina di RoccaPorena, la quale nel dipartirsi le chiese: Hai bisogno di qualche cosa? L'inferma rispose: Avrei un desiderio da esternarti; vorrei quell'unica rosa che campeggia nell'orticello della mia casa di RoccaPorena. - Una rosa in tempo di neve? - Sì; portami quella rosa! - La cugina, come anche le Suore, pensarono: Rita sta tanto male e vaneggia; non sa più ciò che dice. Ma quando, giunta a RoccaPorena ed entrata nell'orto, vide eretto sulla neve un cespo di rose e sull'ultimo ramo una bella rosa sbocciata, con devozione ne recise il gambo e la portò subito al convento. Rita mirò quella rosa, alzò gli occhi al cielo e ringraziò il Creatore...."
Il testo è tratto dal sito web Preghiere a Gesù e Maria a cui si rimanda per la lettura integrale.
In questa immagine si vede S. Rita, in atto di obbedienza, che annaffia un ramoscello secco di vite, tuttora in piena vegetazione. Stampa monocromatica degli anni Quaranta
Francobolli di Santa Rita emessi dallo Stato Vaticano
Santa Rita in atteggiamento di Protezione verso i propri Figli e nei confronti della Gioventù studiosa.
Il pellegrinaggio di S. Rita a Roma
Nel 1450 il Papa Nicolò Quinto indisse un Giubileo. Chi andava a Roma e soddisfaceva alle pratiche religiose prescritte, acquistava l'indulgenza delle colpe. Le Suore di Cascia si disposero ad andare a Roma. Anche Rita ardeva del desiderio di andarvi, sia per acquistare la indulgenza che per vedere il Papa e visitare la capitale del mondo cattolico. Chiese all'Abbadessa il permesso di prendere parte al pellegrinaggio, ma ne ebbe un rifiuto a motivo della ferita. Non si perdette di coraggio; piena di fede s'inginocchiò ai piedi del Crocifisso e fece una fervorosa preghiera: - O Signore, giacchè m'ispirate la brama di andare a Roma per compiere la santificazione dell'anima mia, vi prego di darmi il modo di soddisfarla. Voi mi avete ferito; la ferita alla fronte per il suo marciume è di ostacolo ad unirmi alle mie consorelle pellegrinanti. O mio Signore, non vi chiedo che. mi togliate il sigillo del vostro amore e la partecipazione ai vostri dolori, ma che togliate il segno esterno. Dio, che fa la volontà di coloro che lo amano, sull'istante operò il miracolo: la ferita si cicatrizzò e cessò il dolore. L'Abbadessa, sorpresa e commossa, le permise di andare a Roma, anzi affidò a lei il drappello delle Suore. Il pellegrinaggio da Cascia a Roma fu fatto a piedi, in diverse tappe. Giunte alle porte di Roma, le Suore tolsero i calzari e vi entrarono così in segno di penitenza.
Il testo è tratto dal sito web Preghiere a Gesù e Maria a cui si rimanda per la lettura integrale.