In generale, per “individuare il livello di stop”,o più propriamente per stop loss si intende la determinazione della massima perdita accettabile oltre la quale l’operazione verrà chiusa (in gergo, stoppata): solitamente esso viene posto preferibilmente in concomitanza di un livello grafico importante (oltre il quale il titolo potrebbe accelerare, aumentando esponenzialmente la perdita).
Nello scalping dinamico questa definizione è rispettata rigorosamente ed anzi portata all’estremo: sarà il punto di ingresso ad essere deciso proprio in base alla presenza nelle vicinanze di un livello chiave, che ha dimostrato capacità di respingere il mercato e solo da esso deriverà la corretta collocazione dello stop loss
Nello scalping una volta identificato graficamente il livello di stop loss (nel caso dei box abbiamo visto corrispondente ad uno dei due estremi) si provvederà ad entrare nelle vicinanze e ci si chiuderà eventualmente in perdita nel caso questo venga poi attaccato (solitamente la definizione di “attaccato”, equivale a vederlo consumato per la metà delle quantità presenti).
A volte può capitare però che livello dove dobbiamo applicare lo stop loss (sia che si tratti di statico che di dinamico) venga consumato per intero (in gergo, salti), prima che ci si riesca a chiudere: in questo caso bisogna tempestivamente (e senza esitazioni) spostare lo stop sul livello contiguo ancora disponibile.