Ristorante L'Arcangelo

Il sapore della tradizione

di Antonio Ciaramella

Per imparare a cucinare, la cucina la devi avere nell'anima. E allora, quand'è che l'arte diviene professione? Quali sono i segreti che sussurrati rendono realtà emozioni e sensazioni dal sapore antico? Quali i gesti e le parole necessari per ammaliare il cuore di un pubblico affezionato?

Entrare all'Arcangelo ed incontrare lo Chef Antonio Ciaramella attraverso i sapori dei suoi piatti, e trovare un senso diverso. Da un'esperienza nata in giovanissima età, formatasi in giro per l'Italia, Antonio arriva a gestire in Ciociaria un rinomato ristorante con riconosciuto successo. Poi preso sempre dalla passione di ritornare al suo paese natale, decide di ristrutturare una parte dell'antica abitazione di proprietà, dove comincia da circa due anni un'avventura ricca di stimoli e successi. Qui, dove la sua casa e il mondo dei suoi affetti più cari, ritrova il senso profondo del suo lavoro che è sempre più una missione di vita. E' così che con competenza si avvale dei prodotti tipici locali, carne, formaggi di Loiano, vino Aglianico e Falanghina del Taburno, Olio delle nostre terre, andando alla ricerca di tradizioni perdute.

Lo Chef Antonio Ciaramella

Un ambiente elegante ed accogliente allo stesso tempo, il luogo ideale per un pranzo tra amici, una cena romantica, un incontro d'affari. Una cucina raffinata, impreziosita da vini Doc ed un servizio elegante. Sant'Agata de' Goti: secondo gli studi storici più accreditati, la città sorge sul luogo dell'antica Saticula città sannitica preromana. E' un'emozione improvvisa e violenta, quella che assale chi la vede per la prima volta. Enorme e imponente, accoglie il visitatore con il fascino dei tetti spioventi, dei campanili decorati con maioliche, degli archi, ma soprattutto delle viuzze strette che si dipartono a raggiera dalla strada principale che attraversa la cittadina. Sant'Agata de' Goti è fascino di un nome, testimonianza di fierezza medievale che sorride nel verde che la circonda, con le sue vie strette e tortuose, con improvvise piazzette, in cui si fondono in modo suggestivo testimonianze romane e longobarde, monumenti romanici e gotici, palazzi rinascimentali e barocchi. Nel centro storico, che costituisce tuttora il centro pulsante della vita cittadina, si conserva, pressoché inalterata, l'inconfondibile struttura della fortezza arcaica, essendo arroccata sul pianoro di una collina tufacea corrosa dai secoli, che si erge a strapiombo fra due fossati naturali, sui torrenti Riello e Martorano. Un'interrotta corona di monti e colline cinge la cittadina da Nord ad Est ed a Sud. Il massiccio più imponente è quello del Taburno (m. 1393), cantato dal poeta latino Virgilio nella sua "Eneide". Alle falde del Taburno sorge la suggestiva frazione di Laiano, facilmente raggiungibile e rinomata meta turistica per l'habitat naturale e per le vicende storiche legate al brigantaggio post unitario.