Data pubblicazione: Dec 06, 2010 3:6:35 PM
Questa è la previsione di Pierluigi Paoletti (e di tanti altri!)
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L'attuale situazione è delicata perché il sistema sta crollando su sé stesso portandosi dietro tutti gli squilibri.
Quello che accade ai paesi come Islanda prima e Grecia, Irlanda poi con Spagna, Portogallo e Italia potrebbe dilagare velocemente innescando un effetto domino. Ricordiamoci che siamo tutti collegati in modo molto stretto per cui ci sarebbero ripercussioni notevoli in tutto il mondo.
Le borse anticipano questo e il loro crollo potrebbe avvenire già dall’inizio del nuovo anno/primavera.
Purtroppo quello che accade nei mercati finanziari è solo un’anticipazione di quello che avviene nell’economia reale che subirà contraccolpi notevoli, la crisi non è ancora iniziata. Ovviamente tutto questo è tipico della fine di un sistema e degli eccessi che questo ha accumulato negli anni.
Le valute si stanno sgretolando a velocità diverse, ma tutte si stanno disintegrando e con loro anche il valore che noi gli abbiamo dato. I debiti sono all’apice e nel vano tentativo di ridurre un debito ormai impossibile da diminuire si faranno cose che faranno male a tanta gente. Questo era il classico periodo di una guerra mondiale, che però per fortuna sembra non riuscire a innescarsi se non in qualche guerra periferica e localizzata. Questo lascia aperta la strada all’altra opzione che è la crisi pesante e diffusa. La caduta delle istituzioni e dei punti fermi per molti sarà un duro colpo da aiutare a superare. Crolleranno tutte le sovrastrutture di pensiero e di dipendenza indotta lasciando un vuoto che solo con un aiuto reciproco sarà possibile superare.
Ci viene richiesto un cambiamento RADICALE e se questo non avviene la conseguenza è il crollo del sistema.
E’ per questo che da molto tempo in Centrofondi sto avvisando le persone di quello che già diversi anni fa si stava maturando.
Se le persone continueranno a fare e rispondere al cambiamento che sta arrivando nel solito modo avranno molta difficoltà e sofferenza ad adattarsi alle nuove sfide.
Per riuscire è indispensabile lavorare insieme e sostenersi a vicenda, riequilibrare anche i nostri stili di vita e le nostre abitudini.
Diminuire i consumi superflui e qualificare gli interventi, diminuire i debiti, sostenere con gli acquisti i prodotti locali.
Per questo la risposta non potrà essere il chiudersi in un pericoloso egoismo, ma attivare tutte le forme dello stare e vivere insieme, l’aiuto reciproco e la solidarietà.
Sarà più importante la riscoperta dell’altro non come nemico, ma come compagno di viaggio che avere ricchezze a disposizione.
Non cedere alla paura, ma affrontare il cambiamento imponente con apertura di cuore e chiarezza di visione complessiva perché bisognerà ricostruire su altre basi ciò che crollerà senza delegare la propria libertà e responsabilità a nessuno. Se tutti, o almeno la maggioranza delle persone riusciranno ad essere renspons-abili (abili nel dare risposte) aiutando anche chi non lo è allora faremo un servizio enorme a noi e alle nostre comunità. Se però cederemo alla paura e ci rinchiuderemo nell’egoismo allora ci aspettano prove durissime.
Chiudo citando una frase di un libro che lessi molto tempo fa: il cambiamento in se non è doloroso, lo è la resistenza ad esso
Pierluigi Paoletti