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SPHAERAE ET COSMOGRAPHIAE PRIMORDIA QUAEDAM.
SPHAERICA RUDIMENTA.
GEOGRAPHIAE PRINCIPIA.
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MEMORANDA QUAEDAM.
[1] coelestes mia correzione, nel testo coolesteis
[2] Maurolico inizia le sue lezioni seguendo l’ordine dell’esposizione tolemaica e dunque con i principi dell’astronomia. Come vedremo anche in successivi brani del nostro opuscolo più che a Tolomeo, Almagestum , ( Venezia, 1515 ), il testo a cui Maurolico si ispira è Regiomontano, Epytoma in Almagestum., ( Venezia, 1493 ). Oltre che analogie lessicali nell’esposizione dei principi, si nota nell’evidente riproposizione di come Regiomontano, nella prima conclusione.del Libro I, riassume i sillogismi su cui si basano le dimostrazioni. “Conclusio I. Celi figuram esse sphericam: et motum eius circularem. Triplici ad hoc (con)sitendum inducimur sillogismo: experimentali videlicet: confutativo: et rationabili. “ Vedi scheda su i Principi dell’Astronomia.
[3] L’immagine del Mondo rispecchia la visione aristotelica delle sfere omocentriche. Vedi scheda il Mondo.
[4] principiis mia correzione, nel testo principus
[5] communes mia correzione, nel testo communeis
[6] Tra le opere che, nella prefazione della sua Grammatica, Maurolico dichiara di aver studiato da autodidatta vi sono i Phaenomena di Euclide, che all’inizio del suo trattato porge tutte le definizioni necessarie dei circoli della Sfera. La Sfera armillare, uno strumento assai utile per rappresentare la posizione degli astri rispetto ad un osservatore sulla terra, veniva sicuramente utilizzato nelle lezioni rivolte ai principianti. Vedi scheda Sfera armillare.
[7] La probabile fonte di questa definizione sono alcuni dei trattati propedeutici, secondo Maurolico, alla lettura dell’Almagesto: De habitationibus di Teodosio, De sphaera di Autolico, Phaenomena di Euclide.Vedi scheda Massimi paralleli.
[8] Le definizioni delle coordinate celesti, latitudine e declinazione di un astro sono chiaramente definite da Puerbach, Theoricae novae Planetarum, De Declinatione et latitudine,. L’ascensioni retta e obliqua sono chiaramente definite in Regiomontano, , Epytoma Lib. II, Prop. XIX; Epitoma, Lib. II, Prop. XXI. . Vedi scheda Coordinate celesti
[9] L’orizzonte coincide con l’equinoziale, si tratta degli abitanti della terra che secondo la terminologia astronomica si trovano in “ Sfera retta”. Si veda Regiomontano, Epytoma, Lib. II, Prop. XI, De habitationibus di Teodosio, Prop.II. Vedi scheda Sfera retta
[10] L’orizzonte è inclinato rispetto l’equinoziale, si tratta degli abitanti della terra che secondo la terminologia astronomica si trovano in “ Sfera obliqua”. Si veda Regiomontano, Epytoma, Lib. II, Prop.XII, Prop. XIII. Vedi scheda Sfera obliqua
[11] L’orizzonte è perpendicolare all’equinoziale, si tratta degli abitanti della terra che secondo la terminologia astronomica si trovano in “ Sfera parallela”. La prima parte dell’enunciato è ad litteram quello presente nel testo di Teodosio curato da Maurolico , Theodosii De habitationibus liber, ms. inedito datato 1534, Scolio alla. Prop.X: “… Poterat melius haec propositio sic exponi: Sub utrolibet mundi polo habitantibus anni dimidium dies est continuus, et reliquum dimidium nox continua. Sic propositio utriusque poli habitatores comprehendisset.”. Per la seconda parte dell’enunciato si veda, Teodosio, De habitationibus, prop. I ed anche Regiomontano Epytoma,II, Prop. XVIII. Vedi scheda Sfera parallela.
[12] fit is mia correzione, nel testo fitis
[13] Euclide, Phaenomena, Theor. 2. Maurolico,ms , Euclidis ex tradizione MaurolyciPhaenomena, Prop. 2., si riferisce allo zodiaco. Regiomontano, Epitoma, Lib. II, Prop. XIV, Prop.XV, Prop.XVI, si riferisce all’ombra di mezzogiorno. Le proprietà enunciate però sono in sostanza identiche. Vedi scheda moto del sole.
[14] aequales mia correzione, nel testo aequaleis
[15] Euclidis ex tradizione MaurolyciPhaenomena, Ed.1558, la Prop 16 aggiunta da Maurolico, sia alla traduzione di Zamberti e sia al suo precedente lavoro manoscritto, enuncia la medesima proprietà. Vedi scheda ascensione segni zodiaco in sfera retta.
[16] aequales mia correzione, nel testo aequaleis
[17] Regiomontano, Epytoma, Lib.II, Prop XIX, si riferisce più genericamente, per la stessa proprietà, ad archi uguali ed opposti dell’eclittica. Per L’ascensione dei semicircoli di Zodiaco si veda Euclide, Phaenomena, Theor. 12- 13. Vedi scheda ascensione segni in sfera obliqua.
[18] Regiomontano, Epytoma, Lib.II, Prop. XX, Vedi scheda relazione tra ascensioni rette ed oblique.
[19] Si tratta degli abitanti della terra che secondo la terminologia astronomica si chiamano “ Perioeci”.
Teodosio in Valla, De expetendis, Lib. , Cap.4, De orbis terrarum habitatu, Prop. 7 n. n.. Una descrizione completa dei perioeci la ritroviamo in Maurolico, Habitationum collatio, in Sphaerica, Messina, 1558. Vedi scheda Perioeci.
[20] Si tratta degli abitanti della terra che secondo la terminologia astronomica si chiamano “ Antoeci”.
Maurolico, Habitationum collatio, in Sphaerica, Messina, 1558. Vedi scheda Antoeci.
[21] Regiomontano, Epytoma,Lib. III, Prop. XXII, , Prop. XXIX. Tolomeo, Almagestum, Lib. III, Cap. X. Vedi scheda giorni apparenti e giorni astronomici.
[22] Peurbach, Tabulae eclypsium. Vedi scheda eclissi.
[23] Maurolico definisce la longitudine in modo generale senza prestabilire il meridiano zero. Tolomeo, Geographia, Lib. I, Cap.XIX, De commoditate enarrationis nostrae ad designationem orbis.
Pietro Apiano, Cosmographicus Liber, (Landshut, 1524 ), Cap. VII, De longitudine terrestri,
Schoener, Luculentissima quaedam terrae totius descriptio, ( Norimberga, 1515), Trac.I, Cap. octavum, Quomodo longitudines Regionum investigantur. Vedi scheda longitudine terrestre.
[24] Apiano, Cosmographicus Liber, distingue tra latitudine della regione e latitudine del luogo: Cap. VIII, De latitudine Terrae, Locorumve,. Schoener, Luculentissima quaedam terrae totius descriptio,Cap. Nonum, De latitudine regionis. Vedi scheda latitudine terrestre.
[25] Maurolico, Problemata Astronomica, citato nella prefazione della Grammatica, opuscolo disperso. Regiomontano, Tabula Primi Mobilis, Problemata cum expositionibus eorum, Problema XLV. Vedi scheda distanza tra due luoghi.
[26] La citazione di Eratostene ed Ipparco proviene da Plinio, Naturalis Historia, Lib II, 247. Posidonio, come riporta Strabone, “De situ Orbis”, calcola 180.000 stadi Numerosi sono gli autori che trattano l’argomento. Vedi scheda misura circonferenza terrestre.
[27] Probabilmente alibi si riferisce al Dialogo III della Cosmographia di Maurolico
[28] Martino Waldseemuller propose il nome di America per il nuovo continente nella “Cosmographiae introductio “. (St. Dié, France? : s.n., 1507). La prima edizione della Geographia di Tolomeo in cui si trova il nome America e quella disegnata da Lorenz Fries nella “Tavola del mondo”. ( Strasburgo, 1522) Maurolico ha sicuramente utilizzato una Geographia., edita dopo il 1507, in quanto vedi 39 e sgg. elenca le nuove scoperte. Vedi scheda geografia di Tolomeo e dei contemporanei.
[29] Tolomeo, Geographia, Lib. VII, CapV, Sumaria descriptio tabule orbis nostri, “Orbis noster in tres divisus est ...”. Vedi scheda i Continenti di Tolomeo.
[30] Tolomeo, Geographia , LIB. II e LIB. III. Vedi scheda provincie dell’Europa.
[31] Tolomeo, Geographia , LIB. IV. Vedi scheda provincie dell’Africa.
[32] Tolomeo, Geographia , LIB. V, LIB. VI e LIB. VII Vedi scheda provincie dell’Asia.
[33] Johannes Schoener, Luculentissima quaedam terrae totius descriptio, Norimberga, 1515. Vedi scheda Oceano.
[34] Nella copia della Grammatica di Maurolico da noi utilizzata in questo punto c’è un richiamo segnato con un + e nel margine ( sotto un + ) una annotazione scritta a penna: Tagus per Toletum, Alctaram, desponat. in Oceanum.
[35] Nell’elencare i tragitti dei fiumi crediamo improbabile che Maurolico li abbia dedotti esclusivamente dalle tavole o dai dati delle coordinate geografiche dei libri II-VII di Tolomeo, che a volte fornisce qualche informazione sui fiumi, ma anche integrando qualche altre opera di geografia corografica. Ad esempio :Schoener, Luculentissima quaedam terrae totius descriptio . Vedi scheda i fiumi.
[36] Tolomeo, Geographia Lib I, cap. VII e cap. IX. Lib VII, cap.V “Sumaria descriptio tabule orbis nostri”. Vedi scheda ecumene.tolemaico..
[37] Si riferisce ai viaggiatori italiani, portoghesi e spagnoli Vedi scheda nuove terre.
[38] Tolomeo, Geographia, ( Bologna 1476 ) ( “Tab. Novae Norbaegiae et Gottiae”). Schoener, Luculentissima quaedam terrae totius descriptio, Fol 18, Cap.De Europae provintiis Fo 31v 32r, Regiones asperrimae Extra Pthole. Observatae. Vedi scheda terre settentrionali.
[39] Johannes Schöner, Luculentissima quaedam terrae totius descriptio , Pietro Apiano Cosmographicus Liber. Tolomeo,Geographia, “ Ta. Superioris Indiae” e “Tabula Moder Indiae orientalis. Vedi scheda terre orientali.
[40] Schoener Luculentissima quaedam terrae totius descriptio. Vedi scheda fiumi orientali.
[41] Schoener, Luculentissima quaedam terrae totius descriptio, Vedi scheda terre meridionali.
[42] Waldesmuller, Cosmographicus liber. Schoener, Luculentissima quaedam terrae totius descriptio Vedi scheda terre occidentali.
[43] Non è chiaro dove, certamente non nel Dialogo II della Cosmographia, dove la geografia non presenta approfondimenti di qualche rilievo.
[44] XXX nostra correzione nel testo XXXV.
[45] Tolomeo, Geographia, ed. 1475, Lib. I,Cap. XXIII, Expositio meridianorum et parallelorum qui descriptioni sunt apponendi. Tolomeo, Almagestum, ed. 1515, Lib II Cap. sextum: De modo proprietarum linearum orbium equidistantium orbi equationis diei.Sacrobosco, Sphaera.,Cap III, De divisione climatum. Campano, Sphaera, Cap. XLVIII, De distintione partis habitabilis in septem climata. Vedi scheda climi.
[46] Schoener, Luculentissima quaedam terrae totius descriptio ,Tract. I “ Tabula Climatum Parallelorum longioris diei”. Apiano, Cosmographicus liber, De climatibus. Vedi scheda climi australi.
[47] Non ci sono altre opere in cui Mautolico parla del planisferio. Le sezioni cilindriche erano State studiate nel Sereni Cylindrorum libello. Vedi scheda planisfero.
[48] I mirabili abitanti sono nella tradizione greca-romana classificati rispetto l’alimentazione. Plinio, Naturalis Historia, Libro VI, 53, 95, 109, 169, 195. Nicolas Donis, curatore di versioni manoscritte ed edizioni di Tolomeo “De locis ac mirabilia mundi”, trattato pubblicato spesso in appendice alla Geographia. Per le numerose ed altre possibili fonti vedi scheda l’alimentazione di mirabili abitanti.
[49] I mirabili abitanti sono nella tradizione greco-romana classificati rispetto la forma del corpo. Nicolas Doris, De locis ac mirabilia mundi, pubblicato in appendice a diverse edizioni della Geographia di Tolomeo, (ad esempio Ulm 1486 ), Cap.XXXVII, De variis portentorum modis, Cap. XLIII, De gentibus monstruosis et primo de gigantibus et cinocephalis, Cap. XLIIII, De ciclopibus ac ceteris, Cap.XLV. Peri pigmei Omero, Iliade, III,1-8e Plinio, Naturalis Historia,VII, 26. Vedi anche Schoener, Luculentissima quaedam terrae totius descriptio. Per altri possibili fonti vedi scheda i mostri.
[50] Schoener, Luculentissima quaedam terrae totius descriptio. Vedi scheda Le selve.
[51] Schoener, Luculentissima quaedam terrae totius descriptio. Vedi scheda Le porte
[52] In realtà le colenne di Alessandro si trovano nella Sarmatia asiatica: Tolomeo, Geographia, Lib V, Cap IX, Sarmatiae Asiaticae Situs “Segregant et alii montes Sarmatiam, et qui nominantur Hippici, et Ceraunii. … Habent autem et Alexandri columnae gradus 80 51 1/2 “ . Vedi anche Schoener, Luculentissima quaedam terrae totius descriptio. Vedi scheda Le colonne.
[53] Schoener, Luculentissima quaedam terrae totius descriptio, Vedi scheda le Are.
[54] Plinio, Naturalis Historia, XXXIV, 41, XXXVI, 30 (XXXVI,83) ( XXXVI,95 ) Hyginus Fabulae, Cap. CCXXIII, “ Septem opera miriabilia ”Beda, Septem mundi miracoli, manu hominum factis, Per le alter numerose possibili fonti vedi scheda Le sette meraviglie.
[55] Nella copia della Grammatica di Maurolico consultata da noi, nel margine sinistro senza alcun richiamo nel testo a stampa, leggiamo un appunto scritto a penna: Siclus 1/4 unciae., che sembra una ripetizione del Sicilicus pars 4, presente nel testo a stampa.
[56] Prisciano , De ponderibus et mensuris, in Opera,. Ed: B.Brognolus, Venezia, H.Foxius et Socii, 1485. Vedi scheda pesi e misure.