L'Intervista - seconda parte

 

 

 

R. Prima di tutto, l'umanità di Gesù...e, per umanità, non intendo, come gli esegeti cattolici, il fatto che Dio fosse, per così dire, contenuto in un corpo di carne. Per "umanità" intendo quelle varie sfaccettature che fanno parte di una persona: il dubbio, la gioia, il pianto e il riso, l'indecisione, la sofferenza...

Certo, non si trattava di un uomo qualunque. Egli era pur sempre un Maestro, una persona straordinaria, una figura che si elevò enormemente in seno al contesto dell'epoca, ma era comunque un uomo, con i suoi momenti di ordinaria quotidianità; e proprio tale aspetto doveva assolutamente sparire nella revisione paolina, che voleva proporre un Uomo-Dio più astratto che concreto.

Poi, anche i legami familiari di Gesù dovevano essere insabbiati, o almeno venire fortemente camuffati, a causa di certe parentele a dir poco imbarazzanti, visto che alcuni suoi cugini e zii erano importanti capi della fazione zelota, una frangia violenta ed estremista che voleva scacciare gli invasori romani e destituire la dinastia di Erode. Infine, c'è il problema dei "miracoli". Nel progetto religioso di Paolo, questi dovevano apparire come portenti immediati. Qualsiasi altra circostanza che poteva servire a spiegare il miracolo stesso, fu depennata senza esitazioni.

D. Può farmi degli esempi?

R. Gesù era una persona pratica oltre che spirituale. Non è affatto detto che le due cose debbano essere in contrasto; così non è certamente per gli uomini intelligenti e di mente aperta, quale lui era. Imparò molte arti e tecniche in Egitto, che agli occhi di certi ignoranti e semplici furono scambiate per magie, per eventi straordinari, ma...non voglio anticipare troppe cose, a Lei ed ai suoi lettori... Rischierei di levarle il gusto della sorpresa ed influenzare le opinioni che si farà. Quindi, la invito a leggere il Vangelo Galileo. Vi scoprirà una miniera d'informazioni concrete, fornite non da un teologo o da un mistico, e nemmeno da un devoto che ingigantì il "sentito dire", ma da un imparziale testimone oculare. Fatto, questo, fondamentale ai fini dell'attendibilità storica del testo.

D. Venendo al punto cruciale...mi risponda sinceramente. Lei che idea si è fatto studiando questo antico manoscritto? Gesù nazareno...chi era davvero? Un profeta, un sedicente Messia o proprio...il Figlio di Dio?

R. Egli racchiudeva un po' tutte le figure che ha menzionato. Leggendo il lavoro di Giona me ne sono convinto: Gesù fu un Uomo eccezionale, mille miglia più avanti dei suoi contemporanei: un saggio riformatore, caratterizzato da una forte indipendenza di pensiero ed anche, al tempo stesso, da un meraviglioso...buon senso.

D. Perciò si tratta di un testo che possono leggere tutti?

R. Sicuramente. Dall'ateo al fervente cristiano. L'importante è accostarsi alla lettura in ascolto, senza pregiudizi.

D. Grazie, Professore e...buon lavoro!              

R. Grazie a Lei.                                                                              cliccare sul menu in alto a sinistra per le altre voci...