Se fotoritocco significa stravolgere l'immagine, sono in molti ad essere contrari.
Ma occorre distinguere a seconda dell'uso cui la foto è destinata.
- Nelle foto uso passaporto, o per la carta d'identità, il soggetto deve rimanere perfettamente riconoscibile. E su questo non vi è dubbio. Quindi, la possibilità di correzioni è limitata a piccoli difetti temporanei o dovuti alla foto (es. occhi rossi per il flash, un brufolo, dei capelli fuori posto ecc.).
- Un discorso molto simile vale per le foto destinate ad essere inserite nel CV: il soggetto raffigurato deve rimanere riconoscibile e non si possono alterare i suoi lineamenti o cancellare difetti permanenti, che saranno inevitabilmente visibili anche in sede di colloquio. Resta invece possibile apportare piccole migliorie, per dare un aspetto più ordinato e professionale alla foto (cambio sfondo, eliminazione occhi rossi, ottimizzazione di nitidezza ed esposizione, correzione difetti temporanei, modifica abito ecc.).
- Parliamo ora del book fotografico. Qui, le foto assumono una valenza artistica ed eventuali ritocchi sono ammessi, anche se solo per valorizzare il soggetto ritratto e non per alterarne la fisionomia. Si possono utilizzare filtri e luci. Si può dare brillantezza agli occhi, modificare il colore dei capelli, perfezionare la pelle e renderla lucida con l'effetto glow. No invece alle modifiche troppo radicali, che alterano i tratti somatici o la figura.
- Le foto di celebrità, cantanti, attori ecc., destinate alla pubblicazione su magazine e giornali, dovrebbero correggere le imperfezioni facendo attenzione a non calcare troppo la mano; in caso contrario, si rischia di generare l'effetto: "in foto è bellissima, ma di persona è molto diversa..."
- E nelle foto pubblicitarie? A nostro avviso, si può scatenare la creatività, con l'obiettivo di colpire il pubblico e far risaltare il prodotto da promuovere, con un unico accorgimento: evitare effetti artefatti e innaturali. Molto diffusa è la polemica sulle foto delle modelle, talvolta sottoposte allo snellimento della figura, per proporre immagini ancora più longilinee rispetto a quelle reali. Questo porterebbe all'emulazione da parte di molte ragazze, con conseguenti problemi di anoressia. Probabilmente però, il problema vero non dovrebbe essere individuato nel fotoritocco, bensì nel fatto che, per sfilare, vengano ingaggiate modelle al limite dell'anoressia. Esse stesse sono vittima di un'immagine un pò irrealistica, che è stata definita da altri ed alla quale devono adeguarsi per poter lavorare.
Il fotoritocco, utile per correggere piccoli difetti delle foto, è anche usato nel settore pubblicitario come mezzo per ottenere immagini sensazionali e quindi, come un vero e proprio strumento al servizio del marketing.
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