Come scrivere la tesi

Come scrivere la tesi

Filippo Santucci de Magistris

ultimo aggiornamento 06.2016

Questa nota non ha alcuna pretesa di scientificità e nemmeno di completezza. Si basa sull'esperienza di chi, per il ruolo che riveste, ha spesso il dovere di revisionare bozze di tesi di laurea dei propri studenti che generalmente presentano alcuni errori sistematici. Auspicabilmente, questi errori possono non scomparire ma almeno minimizzarsi facendo riferimento a questo mini prontuario. Che poi, essendo pubblicato sul web, è facilmente editabile, emendabile e ampliabile con il susseguirsi delle correzioni delle tesi.

1. La tesi di laurea non si vende a peso. Esistono delle convenzioni e delle tradizioni sulla consistenza quantitativa della tesi, ma non necessariamente le tesi più lunghe sono le migliori. Le migliori sono quelle che vogliono mostrare qualcosa, di originale o di sintesi di letteratura, non quelle che hanno solo parole e grafici e poco contenuto.

2. Non esiste alcuna regola predefinita di formattazione editoriale della vostra tesi (i.e., tipo di carattere, dimensioni, margini, intestazioni). Basta utilizzare uno stile uniforme in tutto il lavoro, come, ad esempio, per le citazioni (Autore e Autore, ANNO) oppure (Autore & Autore, ANNO) oppure (Autore et al., ANNO), per le figure Figura Z oppure Fig. Z.

3. Alcune convenzioni per una tesi scientifica devono essere comunque rispettate.

a. La tesi è illustrata attraverso un testo scritto e dei grafici. Mettetevi nella logica di presentare il vostro pensiero o la vostra idea (o quella copiata da altri!) attraverso un testo che sia comprensibile anche senza l’aiuto delle figure. Preparate le figure in modo che siano comprensibili anche senza l’aiuto del testo.

b. In questa logica, le figure devono essere sempre e comunque richiamate nel testo e non gettate a caso nel manoscritto.

c. Occorre necessariamente citare qualunque cosa che si copi da altri. Non c’è niente di male a farlo, non è pensabile, invece, copiare senza citare la fonte. Tenete presente che Google è uno strumento formidabile e semplicissimo da utilizzare per chi corregge la vostra tesi aiutandolo a scoprire come e da dove alcune parti siano state copiate e scorrettamente fatte proprie dal tesista. Considerate che studiare e copiare da internet non è semplice. Basta semplicemente estendere alle pagine web anche pseudo-scientifiche quanto sostenuto da Umberto Eco (La Stampa, 2015) a proposito dei social networks: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”.

d. Tutte le figure e le tabelle devono essere dotate di una propria didascalia.

e. Per le figure, è opportuno indicare le didascalie degli assi per esteso, utilizzando poi il simbolo e le eventuali unità di misura es., tensione efficace verticale, s’v (kPa). In questo modo è facile renderle comprensibili anche a chi non vuole leggere il testo.

f. Tutte le citazioni devono essere elencate in una bibliografia, generalmente riportata in coda al manoscritto.

4. Prima di consegnare una bozza da correggere, è opportuno farne un’attenta lettura. Spesso, le frasi nelle bozze sono tanto incomprensibili da sembrare essere state partorite senza una successiva riflessione, anche minima. La cosa vale anche - e forse a maggior ragione - quando si riportano nel testo parti che, apparentemente, sembrano essere state tradotte dall’inglese con strumenti di traduzione automatica tipo google traduttore.

5. Non date mai niente per scontato. E’ improbabile, purtroppo aggiungo con convinzione, che il vostro relatore utilizzi parte della vostra tesi per le sue attività universitarie di ricerca e di servizio, specialmente per i capitoli introduttivi e quelli di sintesi della letteratura. E’ assai probabile, invece, che qualche altro studente utilizzi la vostra tesi per scrivere la propria. Essere chiari e comprensibili vi farà fare una buona figura più con i vostri “eredi” che con il vostro relatore.

6. In una tesi non c’è alcun obbligo di trattare argomenti che non sono chiari a chi li scrive. Riportate nel lavoro solo cose di cui siete sufficientemente padroni. Il non farlo vi mette inutilmente in una condizione di rischio: qualche componente della commissione di laurea, aprendo a caso qualche pagina del vostro lavoro, può chiedervi di approfondire alcuni aspetti di cui voi non avete un sufficiente controllo.

7. Il lavoro di tesi è prevalentemente vostro, non del vostro relatore. Essere approssimativi, poco convincenti, poco accurati o poco appassionati nelle cose che fate è un danno che arrecate a voi stessi, non alla Geotecnica dell'Università del Molise.