Translations - Italian - Ordinazione: Una Prefazione e Introduzione alla cerimonia
Liturgia della Fellowship of Isis di Olivia Robertson
Ordinazione di Sacerdotesse e Sacerdoti
Una Prefazione e Introduzione alla cerimonia
PREFAZIONE
Da quando questo rito è stato pubblicato la prima volta, Arcipreti e Sacerdoti sono stati ordinati nel Ministero della Fellowship of Isis. Così questa cerimonia ampliata è ora necessaria.
Nella Guida della Fellowship of Isis 1980, Volume 1, il Sacerdozio della FOI è descritto così:
'Tutti gli esseri sono figli della Dea Madre. Quindi tutti sono Divini nella loro essenza. Il Sacerdozio comporta una accettazione volontaria del lavoro svolto per il Piano Divino delle Deità... Gli esseri umani conseguono il Sacerdozio in vari modi. La vocazione proviene dalle Divinità. La reincarnazione porta i ricordi del ministero precedente. L'iniziazione è data attraverso il Rito o il contatto. Eredità dà sacerdozio familiare. L'autorità Sacerdotale può essere affermata anche attraverso la professione, come per gli Smiths (fabbri) con il loro Dio, Weyland Smith, il fabbro stellato nel cielo.'
Il Sacerdozio egiziano veniva trasmesso per eredità o attraverso riti e per nomina. Il sacerdozio della Fellowship of Isis è originariamente ereditario, dai Robertson di Strathloch. E' passato a Sacerdotesse e Sacerdoti attraverso il rito di ordinazione per mezzo della consacrazione con l'olio. La cerimonia può anche essere celebrata tramite sintonizzazione a distanza previo reciproco accordo. La linea sacerdotale proviene da Lawrence e Olivia Robertson attraverso la principessa egiziana Scota, la scura, la figlia del Faraone 'Cincris'. Scota era figlia di Iside tramite la discendenza di Iside e Osiride. Scota lasciò l'Egitto con il marito Sciita NeL e diede il suo nome alla Scozia. La razza gaelica prende il nome da suo figlio, Goadhal o Gaelglas. A Lawrence e Olivia Robertson derivano da Scota, in altro contesto, i titoli di 'Sacerdote e Sacerdotessa Ierofante'. Scrive Maspero, in 'Dagli albori della civiltà' che quelle Principesse che non ottenevano il rango di regina per matrimonio, officiavano da Sacerdotesse della Dea Nit o Hathor e portavano nelle loro famiglie i titoli che venivano trasmessi ai loro figli.
Ierofante significa guida, una persona che insieme guida e aiuta:
'Alle porte dell'altro mondo... si vedono spesso i morti accolti da una Dea che offre pane e acqua. La divinità che accoglie così i morti è spesso Ament, Nut, Hathor, Neith o Mayet. ('Mitologia egizia' di Veronica Ions. Le fonti genealogiche comprendono Manetone, 'Labor Gabala Erenn,' una fonte medievale, 'Pedigree Irlandese,' O'Hart, 1979. La linea dei Robertson di Strathloch è tracciata attraverso immatricolazione al Lyon Office, Edimburgo, 1907, e all'Ufficio genealogico, Castello di Dublino, 1979).
Ogni nuova Sacerdotessa o Sacerdote della Fellowship viene iscritta/o e dotata/o di un certificato dal Centro di Fondazione. Il titolo tradizionale Isiaco di Arciprete è dato con riferimento alla portata del lavoro svolto. Tutti gli altri sacerdoti sono onorati come canali per la Divinità.
Il Rito di Ordinazione, come descritto nell'introduzione alla prima edizione, è stato presentato in 'Newsround' di Telefis Eireann nel 1977, giornalista e produttore Peter McNiff, e una parte di esso è stato mostrato alla televisione nazionale irlandese nel programma sui libri 'Folio' nel 1982, da un giornalista, il signor Patrick Gallagher.
Quarantasei membri sono stati ordinati nella Compagnia di Iside dal 1977; ventotto Sacerdotesse e diciotto Sacerdoti. Essi esercitano il loro ministero in dieci paesi, Irlanda, Inghilterra, Francia, Germania, Nigeria, Ghana, Canada, Stati Uniti d'America, Giappone e Australia. (NB Questa prefazione è stata scritta nel 1980. Ci sono attualmente quasi 800 membri del Sacerdozio FOI).
LA VIA DELLA SACERDOTESSA
Un'introduzione alla cerimonia
La differenza tra le Divinità e gli esseri umani è che le Divinità sanno di essere immortali. I Greci si rivolgevano a loro come 'voi Dei felici che vivete per sempre'. Gli esseri umani non possono dire questo di se stessi, anche se possono avere fiducia nella possibilità della vita eterna. Solo quando gli uomini hanno l'esperienza mistica della realtà eterna possono conoscere l'immortalità.
Il seme della Divinità è in tutti gli esseri. La coscienza di questa verità conduce alla volontaria partecipazione al Piano Divino. Cioè diventare figlio e figlia della divinità per cui ci si impegna a lavorare, piuttosto che uno strumento inconsapevole che serve attraverso la fede e la speranza. Ogni essere umano è potenzialmente adatto per il Sacerdozio. L'accettazione consapevole di questo, e la volontà di servire la causa della Divinità fa il vostro effettivo essere sacerdote e sacerdotessa.
Ci sono due fasi nel Sacerdozio. Il primo grado si ha quando il devoto si relaziona alla divinità come un adoratore prostrato, che esprime obbedienza e servizio. In questo rapporto ci sono due partecipanti: la divinità e l'adoratore. Il fedele non può parlare come la divinità, perché egli è il creato, non il Creatore. Il suo compito è quello di ripetere ciò che dice la divinità ed interpretare la volontà divina per il bene dei fedeli. Tale religione si esprime attraverso gli inni di lode, attraverso suppliche di pietà e di grazia, attraverso la penitenza per i peccati commessi contro la divinità in questione, attraverso la gratitudine per la salvezza. Perché in amore c'è un dare e un ricevere, un tale amore produce intensa attività nel fare proseliti, aiutare gli altri e cercare di cambiare se stessi a immagine e somiglianza della Divinità.
La seconda fase della vita sacerdotale è un rovesciamento della prima. É stata emanata da profeti e visionari, e ha spesso portato ad un conflitto diretto con il Clero istituzionale. Si può descrivere come 'incorporazione del Dio'. Vi è identificazione con l'Archetipo Divino. Questo grado del sacerdozio richiede una resa maggiore della coscienza in via preliminare, perché la Divinità 'assume' il canale umano e poi parla attraverso la bocca del sacerdote o sacerdotessa. La Donna è particolarmente adatta per questo tipo di servizio. Lei non sembra avere paura del soprannaturale. La donna, con il suo psichismo naturale sembra comprendere questo processo, probabilmente a causa della sua connessione personale con la nascita. Un bambino è parte di lei, e tuttavia non lo é. Lei non ha paura di perdere l'individualità mediante l'unione con la Divinità.
Quando il Faraone e la Grande Regina partecipavano a rituali nell'antico Egitto, Re e Regina erano tenuti ad essere Dio e Dea. Infatti, ogni anima trapassata era chiamata 'Osiride', 'Hathor' o con altri nomi divini. Nelle grandi religioni orientali questo rapporto tra il Grande Sé e i piccoli sé è stato trattato in modo scientifico. Le procedure di meditazione venivano eseguite sistematicamente, affinché il devoto divenisse consapevolmente un microcosmo del Sè Superiore. I profeti ebraici usavano la stessa tecnica quando parlavano con la voce di Dio, iniziando tali comunicazioni divine con le parole 'così dice il Signore'. La Divinità si esprime attraverso ogni galassia, ogni sistema
solare, ogni stella, pianeta, creatura, atomo. Quando la coscienza si espande, la natura della Realtà è sperimentata in misura maggiore. Il Maggiore non solo comprende il minore, ma realizza anche la sua ignoranza davanti a ciò che è più grande di se stesso. Così il paradosso è che il vero sacerdote o sacerdotessa che permette alla Divinità di manifestarsi, allo stesso tempo impara un rispetto più profondo per l'ignoto. La sfinge è sempre un mistero.
Una poesia francese scritta dal grande occultista, il conte di Saint Germain, illustra la dignità combinata con l'umiltà del Sacerdote. Egli descrive i suoi studi dei principi di Natura, il mistero dell'anima che costruisce la sua dimora all'interno della madre, la meraviglia del seme all'interno di un chicco di mais; egli cerca le leggi fondamentali con cui analizzare l'Universo. Tuttavia, egli conclude: 'Je mourrai, j'adorai, je ne savais più rien '. 'io muoio, io adoro, io non so più nulla'. Si ricorda l'ignoranza professata da Newton davanti a tutta la conoscenza; stringere in pugno nient'altro che un granello di sabbia.
Questa umiltà è essenziale per coloro che seguono il percorso dei Misteri. Come Teresa d'Avila consigliava ad un devoto: 'Che la preghiera sia la tua base; l'umiltà lo sgabello ai tuoi piedi'. Per ottenere un ulteriore grado, la Sacerdotessa deve comprendere e usare ciò che ha appreso nella prima fase. Pregare è chiedere aiuto, seguire il consiglio dato, e ringraziare. Tuttavia notiamo che l'umiltà è posta come poggiapiedi piuttosto che come una corona. È una qualità di base.
Ogni epoca impone la sua particolare esigenza. Nel nostro tempo abbiamo bisogno di portare al fiore dell'anima le qualità calpestate dalla nostra corsa nel coinvolgimento tecnologico. Eccessiva enfasi sulle condizioni materiali lascia l'anima affamata. Quindi, anche se i sacerdoti e le sacerdotesse vivono la loro vita dedicata spesso camuffati con gli abiti di tutti i giorni, come medico, infermiere, assistente sociale, psichiatra: c'è bisogno di bellezza, di un riconoscimento esterno della divinità innata, espressa attraverso i simboli dell'arte e del rituale.
Il sacerdozio delle donne è stato per troppo tempo in disuso. Infatti, sebbene possiamo considerare grandi donne come Teresa d'Avila e Florence Nightingale come sacerdotesse, non è così che sono riconosciute dal mondo. Forse la presa in consegna del potente ruolo di sacerdote è stata ritenuta psicologicamente e politicamente necessaria, in un'epoca secolare ben etichettata come Età del Ferro. Il dominio patriarcale, affermandosi durante l'Età degli Eroi, è continuato con lo sviluppo delle scienze pratiche. Si pensava toccasse agli uomini difendere la religione e la legge attraverso un sacerdozio maschile. La donna era protetta dietro il suo velo 'Paroketh'. Lì, nascosta ad occhi volgari, avrebbe potuto raggiungere la purezza spirituale. Non era previsto che manifestasse le sue opinioni attraverso la sua attività. Rappresentando l'anima, il paese, e varie virtù appropriate, stava su un piedistallo. E non aveva il potere di aiutare le proprie sorelle che erano in qualche modo cadute giù!
La guerra moderna e il progresso tecnologico hanno reso ridondante il ruolo protettivo dei guerrieri e dei sacerdoti. La donna deve ora proteggere i suoi figli e se stessa con la sua intelligenza, la sua attività politica e, mentre la situazione mondiale continua ad essere minacciosa, attraverso i suoi poteri psichici a lungo trascurati. Infatti quando una razza è di fronte ad un possibile annientamento, possono verificarsi mutazioni significative. E questo è meglio farlo attraverso l'immaginazione creativa delle Madri.
Il potere spirituale è per sua stessa definizione puro, ad un livello alto, oltre l'illusione della dualità. Le anime spirituali tendono a non tornare alle condizioni terrene. D'altra parte, il potere fisico si sta rivelando pericoloso per la vita stessa. L'anima, però, è l'intermediario, una simbiosi a metà strada tra lo spirituale e il fisico che unisce Angelo e bestia in armonia.
Una sacerdotessa moderna che vuole coniugare le qualità angeliche della spiritualità e della
compassione, con intelligenza e forza, deve rivolgersi per l'ispirazione alle forme della Dea nell'arte dei secoli passati. Le regine erano sacerdotesse in Egitto, Cina e Giappone. In tali dipinti e sculture vi è una fusione del divino con l'umano, della mente con la sensibilità, della gentilezza con la forza. Questi sono i nostri Archetipi.
La ragazza di quattordici anni, che rappresenta la Luna Nuova, potrebbe manifestare la Vergine dell'Immacolata Concezione. Perché lei è sia vergine che bambina in se stessa. Anche se, in relazione all'elemento acqua, può rispondere alla crudeltà e alla violenza solo trasudando lacrime miracolose dalla sua immagine, nella sua vera essenza ella è la Fanciulla della Colomba, la più alta Verità spirituale.
Ma la sacerdotessa non può limitare se stessa all'eterna giovinezza e semplicità. La forma splendente della Regina è quella del sole; e la luna oscura nella sua forma più grande è la Matrice universale, lo Spazio Esterno che contiene tutte le galassie.
Identificandosi con una appropriata Dea Archetipica, la nuova Sacerdotessa di oggi e di domani ha dalla sua stessa natura la chiave del secondo grado. Perché la donna ha l'ambiguo vantaggio della repressione subita nel passato. Ha imparato la carità e la resistenza. Solo chi conosce il modo migliore per servire può avere la capacità di governare bene.
Ma cosa domina una Sacerdotessa? Non gli uomini, né le razze. Lei domina gli elementi in lotta del suo essere, e attraverso la comprensione della legge della trasmutazione, crea armonia di mente, cuore e corpo. Così può insegnare agli altri ciò che lei stessa può fare.
Eppure ha bisogno della sua tradizionale venerazione per la Divinità trascendente. Lei non si vergogna di ricevere aiuto. Per prima cosa il soccorso della Dea deve necessariamente essere invocato, in modo che la psiche della sua Sacerdotessa possa essere utilizzato come canale deifico. Poi la Sacerdotessa, avendo raggiunto, come si era proposta, l'armonia con la Dea, una conoscenza della sua divinità innata - dopo il suo rituale può avere il buon senso di andare al piano di sotto e fare il pane, cucinare un pasto, pulire la casa, il suo bambino piange - lei lo nutre. Guardando il suo bambino, è difficile che si perda nella vanagloria!
Insieme alla naturale semplicità, la sacerdotessa moderna ha bisogno delle sue insegne. Infatti, sebbene le Sacerdotesse svolgano compiti sacerdotali e secolari, a scuola e in fabbrica e in casa, senza indossare la corona, è tuttavia giusto che il primo riconoscimento rituale primo debba essere fatto secondo il loro valore noumenico. I simboli sono il linguaggio di interconnessione delle anime.
Quindi, mi sono sentita ispirata a realizzare questo rito per l'ordinazione di una Sacerdotessa. Questo rito non è quello in cui il candidato passa attraverso una 'morte' rituale, e rinasce in un Ordine con nuovo nome e nuova obbedienza. La candidata non deve rinnegare alcun legame familiare né il suo lavoro abituale. Continua la sua solita vita. Quello che fa è dedicare la sua vita al disegno divino. Lo Scriba, Custode dei Documenti, durante la cerimonia di ordinazione legge i suoi gradi, gli incarichi e le realizzazioni. Lei offre tutto questo al servizio divino, e presenta segni di dedicazione sull'altare. L'artista propone un dipinto, una scultura o un'opera in ceramica. Il musicista offre un pezzo musicale, l'architetto, un progetto. L'offerta di una pagnotta cotta dalla candidata è indicata da una tradizione di migliaia di anni.
Lo Ierofante del Rito accetta queste offerte in nome della Dea, ed a sua volta concede la Benedizione Divina sulla candidata. L'ordinazione avviene tramite l'unzione della candidata con l'olio da parte dello Ierofante. La nuova Sacerdotessa viene incoronata e riceve la sua stola e la bacchetta. Questi tre oggetti rappresentano la vera visione, il cuore amorevole e la volontà di usare il potere creativo per il bene.
Al Rito assistono Sacerdotesse e Sacerdoti che dichiarano di accettare la nuova Sacerdotessa nei loro ranghi.
Il nostro Rito mette in rilievo il Sacerdozio di secondo grado, perché lo Ierofante dichiara che la nuova sacerdotessa è figlia della Dea, e la invita a riflettere sulla Gloria di sua madre, lei è figlia di Demetra, perché si risveglia al fatto che lei non è solo la Regina dell'Ade, ma è anche figlia della Dea. Ora ha il piacere consapevole di giorno e notte, estate e inverno, sole e luna. Lei è tutto.
Un Rito di Ordinazione di una Sacerdotessa ha avuto luogo presso il Castello di Huntington a Lughnasad, il 1 ° agosto 1976. Avevamo intenzione di ordinare uno Sacerdotessa di Dana: poi abbiamo inserito l'Ordinazione di una sacerdotessa di Iside.
Nel formulare il rito, mi sono sentita ispirata ad utilizzare una triplice invocazione della Divinità, coinvolgendo i nomi e gli attributi di tre Dee. In una cerimonia più elaborata si potrebbero invocare le Sacre Sette o Dieci o Dodici. Naturalmente un rito che coinvolge un Dio o più Dei, avrebbe uno schema appropriato. In questo caso gli attributi divini sono stati presi come Bellezza, Compassione e Saggezza. Le tre Dee invocate erano la Dana irlandese, Kwan Yin d'Oriente, e Iside d'Egitto.
Kathy Brown ha voluto essere Sacerdotessa di Dana. Era attratta dalla campagna e il suo lavoro comprendeva la craft terapy. Erano necessarie le qualità delle tre dee per fare equilibrio: anche se per il servizio era stato scelto un percorso in particolare. Quindi, in riconoscimento della sfera spirituale di Iside, Kathy offrì il suo studio con gruppi di meditazione. Nel servizio per gli altri, dominio di Kwan Yin, Kathy offrì il suo lavoro nella craft terapy. Il percorso prescelto riguardava la Natura e l'arte: così offrì a Dana il suo set 'Enochiano' di scacchi, costituito da figurine in ceramica di dei e dee egiziani. Marion Boland offrì a Dana la sua pittura e scultura; a Kwan Yin suoi studi e il lavoro nelle scienze sociali. Era la saggezza di base di Iside come 'Aset ', Fondazione, che la richiamava in modo particolare: così ad Iside dedicò il suo pellegrinaggio in Nepal: i suoi anni di pratica dell'arte della meditazione.
Per quanto mi riguarda, come Ierofante, ho avuto il ruolo del Jolly in un mazzo di carte. Potevo prendere su di me il sacerdozio delle Dee non scelte dalle candidate. Quindi in questo caso ho assunto il ruolo di sacerdotessa di Kwan Yin e ho elargito la benedizione di questa Dea. Se Paride di Troia si fosse ricordato di usare la cortesia di riconoscere la saggezza di Atena e la Regalità di Hera, avrebbe potuto tranquillamente dare la mela ad Afrodite! Aveva bisogno della saggezza e della sovranità dei greci così come dello splendore e della bellezza di Troia.
Questo Rito di Ordinazione non è un lavoro occulto di natura scientifica per il quale la segretezza è essenziale. Si tratta piuttosto di una simbiosi tra la religione e le arti. I partecipanti alla nostra doppia Ordinazione nel momento in cui si è svolta la cerimonia nel monastero in rovina, il nostro Tempio di Dana, comprendevano uccelli, alberi e fiori. A cielo aperto, la terra per pavimento, era riccamente colmo di arbusti a fioritura estiva. È stato un rito in cui un pony poteva mettere la sua testa pezzata su un muro di pietra, un gatto siamese poteva saltare fuori da un cespuglio, senza distogliere l'attenzione ma piuttosto incrementando la presenza della divinità innata.
Come ospiti abbiamo avuto un sommo sacerdote di Aradia, l'autore Stewart Farrar, e una Grande Sacerdotessa di Aradia, sua moglie, Janet. Hanno pronunciato una declamazione, scritta da Stewart, che descriveva il significato profondo del ruolo della sacerdotessa.
Il marito di Kathy, Michael Griffin, era con lei durante la cerimonia. Si erano precedentemente sposati nel tempio di Iside con il rito del Matrimonio di Iside. Ora hanno un figlio chiamato Julian, come il grande Imperatore.
In assenza di un discorso pronunciato da un Sacerdote o Sacerdotessa in visita, qualcosa di appropriato scritto da un Iniziato può essere letto dallo Scriba. Mio fratello Lawrence Durdin- Robertson suggerì che brani di lettere scritte dall'imperatore Giuliano sarebbero stati adatti. L'imperatore Giuliano fu Pontefice Massimo, durante la metà del IV secolo, e per la sua carica si occupava di tutti i sacerdoti e sacerdotesse dell'intero l'Impero Romano.
Qualche indicazione degli ideali di Giuliano per il Rituale può essere data da una citazione dal suo Inno alla dea Cibele:
'Non sono puri i frutti, mentre la carne è piena di sangue e molto altro che offende l'occhio e l'orecchio? Ma, cosa più importante di tutte, non è forse vero che quando si mangia frutta nulla è ferito, mentre il consumo di carne comporta il sacrificio e la macellazione degli animali che naturalmente soffrono il dolore e il tormento? Così direbbe il più saggio'.
Lawrence Durdin-Robertson era il Sacerdote della Dea Dana per la cerimonia. Jeremy Williams eseguiva la parte dello scriba, e Desmond MacCarthy era il Guardiano della porta. Lucy Durdin- Robertson e Rowna Ryan erano le Vergini del Tempio. Per la musica avevamo scelto un Concerto di Vivaldi, che venne suonato dolcemente per tutta la durata della cerimonia.
Per l'Invocazione della dea Dana, ho scelto un brano dalla fiaba mistica di James Stephens 'The Crock of Gold' adattando l'ultima parte dell'Invocazione come fossero parole della Dea stessa, come si conveniva a questo rito. Per una descrizione di un archetipo di figlia della Dea, ho usato un brano di George Russel, il cui pseudonimo A.E. era in origine un errore di stampa per il suo nome interriore 'Aon'. Entrambi questi libri sono stati pubblicati da Macmillan, nella brillante collezione di opere esoteriche prodotta da loro durante il Celtic Revival.
I candidati avevano preparato personalmente le loro corone, stole e bacchette. La sacerdotessa di Dana è stata incoronata con fiori e foglie, la sacerdotessa di Iside con il copricapo egiziano d'argento e rame con la luna tra due corna. La bacchetta Danaana è stata incisa con caratteri Ogham scritti da Stewart Farrar. Come Acqua Consacrata abbiamo usato l'acqua del nostro pozzo all'interno del Castello. Il pozzo è dedicato alla Dea Brigid di Eire.
L'uso dell'acqua per la visione e la guarigione è il simbolo della nuova era di vera visione. Profetizzando ciò, gli artisti del XIX secolo avevano tra i loro argomenti preferiti 'La Sorgente'. Essi raffiguravano la fonte della vita come una donna nuda, che tiene sulla spalla un vaso inclinato da cui scorre fuori l'acqua. Rappresentando Psiche rappresenta come Aquarius, questa Dea dona a coloro che lo desiderano ardentemente, l'Acqua della Vita. Le Sacerdotesse scelgono di aiutare Psiche nel suo lavoro.
NOTA: I membri che utilizzano questo rito naturalmente sceglieranno le letture e declamazioni adatte alla dedicazione del Candidato alla Divinità prescelta. La scelta di letture romano-irlandesi e classiche derivava dal lavoro delle candidate 'con la Dea Dana e la Dea Iside. L'uso ispirato di colori, incensi, abiti, musica e danza viene dalla intuizione del gruppo.
Un oracolo dalla Dea attraverso la sua sacerdotessa può sostituire le parole di Dana date nel testo.
Traduzione di Ivana Circe Modesto