Terapia sistemico-relazionale
Che cos'è la terapia sistemico-relazionale e familiare?
Origini
In Italia le radici della terapia relazionale possono essere individuate alla fine degli anni '60, quando già da tempo si era consolidata negli Stati Uniti, periodo in cui si formarono i primi gruppi di lavoro che cominciarono a diffonderla: la matrice comune era la nuova e più complessa lettura del disturbo nel suo contesto di riferimento.
Cosa vuol dire "sistemico"? In che senso "relazionale"?
Sistemico perchè spiega il comportamento dell'individuo focalizzando l'attenzione sui sistemi di cui egli è parte (famiglia, coppia, lavoro, scuola ecc..).
Relazionale perchè l'identità individuale viene considerata come frutto delle relazioni significative che la persona ha intrattenuto nel corso della sua vita.
L'obiettivo terapeutico è quello di trovare modalità relazionali più funzionali per la persona verso i diversi sistemi di appartenenza.
L'individuo è influenzato dal contesto a cui appartiene e che a sua volta influenza.
Approccio alla difficoltà
In quest'ottica il sintomo, la difficoltà della persona, viene definito come segnale di relazioni che appaiono disfunzionali ai compiti evolutivi della fase del ciclo vitale in cui la persona e la famiglia si trova e come tentativo di dare risposta ad un conflitto tra spinte alla differenziazione e bisogno di mantenere i legami significativi, e quindi di appartenenza.
Così la problematica che la persona manifesta è una comunicazione implicita, a volte privata, da decodificare all'interno del suo contesto d'origine, quello delle relazioni affettive significative, che in ogni fase evolutiva sono chiamate ad una rinegoziazione, alla luce di nuovi bisogni emergenti. L'insorgenza di un sintomo sembra segnalare i limiti e le paure condivise che impediscono ad un sistema di rappresentazioni e interazioni, di riorganizzarsi per accogliere le istanze evolutive dei suoi membri.
Psicoterapia
La psicoterapia offre uno spazio contenitivo, elaborativo e di sperimentazione che riattiva esperienze emotivamente represse e che promuove un processo di arricchimento dell'esperienza permettendo di sperimentare "nuovi modi di essere con l'altro"... appare come la palestra relazionale a cui si accede dopo i fallimenti delle altre palestre della vita.
La vita infatti è una continua occasione di apprendimento su di sè, l'altro e la relazione che ci viene riproposta da vari punti di vista, come figli, genitori, nonni, come necessità e opportunità di trovare un contenitore idoneo ed evolutivo a quei nuclei non risolti in ognuno di noi.
K. Giacometti, D. Mazzei (2011) "Il terapeuta sistemico-relazionale. Itinerari, mappe e nessi tra interazioni e rappresentazioni"