+ DOLOMITI DI BRENTA - Pilastro Bruno (Punte di Campiglio)

Dolomiti di Brenta - Pilastro Bruno (Punte di Campiglio)

1. Via delle Aspiranti Guide (G. Giudicati, E. Salvaterra 1985)

2. Elefante viola (G. Paganini, A. Cavallaro, F. Cavallaro, E. Salvaterra 1987)

3. Sangre de toro (D. Mabboni, F. Poli 2006)

4. Corvo rosso (A. Sarchi, G. Cominelli 1983)

Descrizione

Il Pilastro Bruno è un’evidente parete giallo-rossa esposta a sud-est che si affaccia verso il Rif. Brentei e fa parte delle Punte di Campiglio.

Il suo profilo è delineato a est e a ovest da profondi canali spesso bagnati, mentre le vie terminano sulla grande cengia mediana dove passa il sentiero SOSAT, usato come rientro da tutte le vie della parete.

Alla base del pilastro si trova una falesia (palestra del rifugio): tiri facili di 15 – 20 m che terminano sulla prima cengia che taglia trasversalmente la parete.

Esposizione: sud.

Accesso e mappa

Da Madonna di Campiglio seguire la strada che porta al Rif. Vallesinella, dove si parcheggia. Imboccare il sentiero per il Rif. Casinei (30 – 40 minuti) e quindi per il Rif. Brentei (1 ora e mezza. Tempo totale da Vallesinella: 2 ore – 1 ora e ¼ per buoni camminatori). 5 minuti prima del rifugio, ormai in vista dello stesso, si distingue a sinistra la parete del Pilastro Bruno. Si abbandona quindi il sentiero e risalendo ghiaie erbose in 5 minuti si guadagna la base della parete.

Relazioni

Pilastro Bruno - Dolomiti di Brenta

(di seguito e in allegato)

1. Via delle Aspiranti Guide (G. Giudicati, E. Salvaterra 1985)

V+, VI/R2/II

200 m (7L)

Via su roccia quasi sempre ottima, sufficientemente chiodata anche sulle placche compatte a gocce. Per una ripetizione portare 10 rinvii e una serie di friend fino all’1 BD.

2. Elefante viola (G. Paganini, A. Cavallaro, F. Cavallaro, E. Salvaterra 1987)

VI+, VII-/R3/II

250 m (8L)

Via aperta in più riprese con l’utilizzo di alcuni chiodi e pochi spit che sale al centro del pilastro fino agli strapiombi sommitali, dove obliqua a destra per congiungersi alla Via delle Aspiranti Guide con cui ha in comune l’ultimo tiro. Roccia quasi sempre ottima con placche compatte e muri a gocce.

3. Sangre de toro (D. Mabboni, F. Poli 2006)

7b+ (7a obbl.)/S2/II

220 m (7L)

Via su roccia fantastica aperta dal basso con l’uso di spit inox da 8 mm. Necessari 9 rinvii, scarsa possibilità di integrare con friend piccoli e medi (direi quasi inutili). Gli ultimi 2 tiri possono essere collegati senza grossi problemi per lo scorrimento delle corde: in questo caso portare 13 -14 rinvii. Possibile discesa in doppia dalla via fino al 5° tiro.

4. Corvo rosso (A. Sarchi, G. Cominelli 1983)

VI, VI+/R3/II

250 m (10L)

La via è caratterizzata da due grosse nicchie nella parte mediana. Roccia quasi sempre buona, eccetto qualche punto nella parte superiore. La relazione degli apritori riporta la difficoltà della via ma non di ogni singolo tiro.Lasciati circa 15 chiodi e 8 spit.

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Discesa

Dalla cima del pilastro camminare per circa 200 metri verso nord fino ad incontrare il sentiero SOSAT, che si segue verso est (dx). Discese 2 ultime scalette metalliche si può scegliere di rientrare al Rif. Brentei (45 minuti) o di salire al Rif. Alimonta (45 minuti).

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