FONETICA

La pronuncia Spagnola non è complessa come quella Inglese e quella francese; una volta apprese le regole essenziali non presenta eccezioni ed è possibile riuscire a pronunciare correttamente partendo dal testo scritto.Per un Italiano abituarsi ai suoni ed alle cadenze dello Spagnolo è forse lo scoglio più grosso da superare. Il suono delle consonanti è diverso dal nostro, più morbido e velato; la 'd' e la 's' spesso, quando non all'inizio della parola, vengono del tutto omesse e ci sono molte altre differenze, secondo la regione o il paese.

guida alla pronuncia

y

simile alla ij napoletana di guaijó

  • yegua - cavalla

Ma in Spagna si parla solo spagnolo castigliano?

Una nota: la Spagna viene divisa per "comunità autonome" (comunidades autonómicas), caratterizzate da loro leggi e loro lingua. Già, infatti in Catalunya, alle isole di Minorca e Mallorca ed a Valencia si parla il catalano, in Gallizia il gallego, in Asturia l'asturiano, e nei paesi baschi il basco (euskera). Nella Spagna del centro e del sud, invece, lo spagnolo è quello ufficiale ma varia la pronuncia: infatti, le "s" alla fine delle parole non vengono pronunciate, come neppure le finali in "ado, ido" che diventano "a" ed "io" e così via.

Ad esempio, la frase

Hay dos amigos cerca de la parada

diventa, in Andalucia ed Estremadura,

Hay doj amigo serca de la para'.

Per maggiori informazioni, ecco qui una mappa che vi può tornare utile per capire dove si trovano queste regioni, e qualche link per approfondire la grammatica, la pronuncia e la storia di queste comunità.

Un sito tutto in Asturiano con grammatica

Una grammatica di basco

Cosa si parla nei paesi latinoamericani?

Ogni Paese del Sud America nasce con una propria lingua antica che, a seguito della conquista spagnola, a volte sparisce del tutto, a volte rimane nei dialetti o viene confinato come lingua minore, a volte si mescola con il castigliano o con altre lingue tipiche della popolazione locale.

Inoltre, a causa dell'alto numero di emigranti andalusi negli anni '60, gran parte dell'accento sudamericano assomiglia a quello andaluso; anche gli italiani contribuirono molto, ma solo in alcuni paesi, come ad esempio l'Argentina.

Vediamo adesso le principali caratteristiche comuni allo spagnolo parlato nei paesi latinoamericani:

Fonologia:

Seseo: le c e le z si pronunciano tutte come "s".

Yeísmo: la "ll" viene pronunciata "y": caballo = cabayo. Questo accade soprattutto in Perù, Bolivia, Paraguay e Cile. In Argentina, il yeísmo si è ulteriormente evoluto: le parole con "ll" si pronunciano come la "j" francese: llorar è quasi come jorar.

Aspirazione o perdita della s: este = ehte, moscas = mohca.

Morfologia:

Voseo: uso di "vos" al posto di "tú" per indicare familiarità. Questo è tipico di Stati come Argentina, Uruguay, Paraguay, America centrale e Chiapas.

Il verbo che segue il "vos" conserva l'antica vocale tonica: "vos tenés = tú tienes" ; "vos amás" = "tú amas".

Uso di usted: Nei Paesi citati precedentemente, la forma del "tú" è stata sostituita dall'"usted" soprattutto come forma di cortesia(Lei); il "vosotros" diventa "ustedes". Questo significa che non esiste la seconda persona plurale nei verbi: "cosa fate oggi?" si traduce quindi con "¿qué hacen ustedes?" anziché "¿qué hacéis vosotros?"

Loismo: consiste nell'usare il complemento oggetto al posto del complemento di termine, quando ci si riferisce a persona: "lo veo" anziché "le veo". Tutti i paesi latinoamericani sono loisti(grammaticalmente, è più corretto il loismo che il leismo).

Forme verbali arcaiche: praticamente ovunque, si mantengono alcune forme verbali arcaiche: "semos" per "somos", "estea" per "esté", "puédais" per "podáis".

Abbondanza di diminutivi: "un ratito", "un momentito", "ahorita".

Semantica:

Ci sono parole tipicamente sudamericane, come ad esempio:

Come si può vedere, ci sono delle forme derivanti dall'inglese (carro da "car", carpeta da "carpet");

In Messico, anziché "tomar" si usa prevalentemente "agarrar" (letteralmente: afferrare)

In Perù e Messico, "hasta" vuol dire "a partire da".

A volte, le parole assumono significati diversi, o sono del tutto prive di significato in un altro Paese. Vediamo solo qualche rapido esempio:

L'influenza italiana: il lunfardo

Un caso particolare di mescolanza linguistica riguarda l'Argentina, e soprattutto Buenos Aires. Qui, infatti, esiste un dialetto, molto usato soprattutto nei testi di tango ma anche tra la gente comune(lo Slang locale), che prende il nome di lunfardo(era il linguaggio della malavita). Le origini sono italiane, quando soprattutto genovesi e lombardi si trasferirono in questo Paese per cercare fortuna.

Il termine "lunfardo" vuol dire "ladro", ma l'origine non è chiara: alcuni studiosi sostengono che derivi dal termine romanesco "lumbard", che vorrebbe dire appunto "ladro"; altri, dall'argot francese "lumbard", che designava gli italiani emigrati all'estero, generalmente poveri, e dunque dediti a piccoli furtarelli.

Ecco qui una succinta lista di questi termini, alcuni dei quali spettacolari: