Baredola in Breve
Fino a circa metà ottocento Baredola era soltanto una esile e modesta costruzione, posta su un basso piano nella piccola valle del Rio (chiamato di Baredola), territorio del comprensorio di Settefonti sito nel Comune di Ozzano dell’Emilia in provincia di Bologna. La sua vasta area circostante, pur essendo fertile, veniva coltivata solo in piccola parte mentre la parte maggiore era destinata a pastorizia.
Negli anni sessanta dell’Ottocento accadde che il proprietario del fondo, l’Economista e Statista Marco MINGHETTI, fin da giovane esperto e studioso anche di agraria, intuì che laggiù in quella piccola valle dove è situata Baredola, si poteva ricavare una florida e produttiva masseria. Così fece ricostruire a nuovo un più ampio fabbricato con tutti i servigi necessari per condurre una masseria.
In seguito, come Minghetti aveva previsto, Baredola divenne uno dei poderi più floridi e produttivi della sua Tenuta di Settefonti.
Le due guerre mondiali, soprattutto la seconda, misero Baredola in ginocchio, ma nonostante tutto ogni volta riuscì a riprendersi e ritornare ad essere il fiorente giardino che già prima era.
Lo splendore di questa masseria purtroppo non era destinato a durare per sempre, infatti si protrasse solo per poco più di cento anni.
Negli anni sessanta del secolo appena trascorso iniziò il suo declino; l’avvento dell’industria nel Paese prometteva un lavoro più remunerativo rispetto a quello dei campi e indirizzò i Contadini a dirigersi verso le industrie. In questo periodo a Baredola si alternarono ancora alcune famiglie di Contadini venuti da fuori Settefonti ma, nel corso di pochi anni , essa venne definitivamente abbandonata, andando incontro a un rapido declino fino all’irreparabile crollo di tutta la sua struttura.
Dal suo abbandono, rimangono ancora però, Uomini coraggiosi che conservano grande passione e amore per la terra considerandola dono del Signore, che riescono a raggiungere con mezzi meccanici il terreno meno in pendenza della ex masseria, recuperando ciò che ancora la terra può offrire. Mentre le superfici più scomode da raggiungere, dove ancora rimane del verde e del bosco, sono ritornate alla pastorizia come già erano prima del 1860.
Il nome di Baredola, oggi viene quasi solo pronunciato dai cacciatori, per la fiorente fauna esistente da sempre nel suo territorio. Dal libro “MARCO MINGHETTI E BAREDOLA cenni storici e memorie” di Giancarlo Fantazzini edito da Tipoarte nel 2012, si scopre che questo podere rimasto disabitato nei primi anni sessanta del secolo da poco finito, è stato non solo una florida masseria ma anche un giardino, un paradiso terrestre dove non mancava niente e dove tante persone avrebbero voluto trascorrere un poco del loro tempo.