L'Associazione

L'associazione Culturale Ricreativa Camigliano

La prima iniziativa di aggregazione sociale nel paese di Camigliano, dalla quale ha avuto origine l’Associazione attuale, risale agli anni 50, dietro il contributo fondamentale del fu Don Leonardo Paletti, noto personaggio della provincia di Siena, originario del piccolo borgo (a lui è dedicata la sede dell’associazione). L’Associazione Culturale Ricreativa Camigliano, apolitica, apartitica e aconfessionale, senza scopo di lucro, ha assunto questo nome ufficiale con lo statuto dell’ 11 gennaio 1990 (rivisto il 19 marzo 2010 ), atto che ha rivisto e confermato quello del 12 febbraio 1977, costitutivo dell’Associazione Culturale Ricreativa “Sagra del Galletto”.

Lo scopo dell’Associazione è quello di promuovere e svolgere qualsiasi iniziativa ed attività a favore di Camigliano, ovvero:

• la valorizzazione di Camigliano con la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni;

• la ricerca e la realizzazione di iniziative ed attività che contribuiscano all’aumento della popolazione residente, alla riduzione dello spopolamento, al miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti;

• la cura dell’ambiente e del territorio nonché la valorizzazione della qualità della vita in campagna in genere;

• la promozione di iniziative a carattere culturale, ricreativo, sportivo, assistenziale tali da permettere sia la formazione culturale dei soci che l’assistenza nelle necessità degli stessi.

Per la realizzazione degli scopi di cui sopra, l’Associazione si propone di: organizzare, patrocinare, promuovere e partecipare ad iniziative sociali, culturali, artistiche, ricreative, sportive; promuovere la realizzazione e gestire mostre, studi, libri e qualsiasi altra attività per la diffusione dell’immagine di Camigliano e della sua storia, per la valorizzazione della campagna; procurare e fornire, direttamente o indirettamente, agli associati agevolazioni e facilitazioni; promuovere la realizzazione e gestire iniziative di turismo sociale, manifestazioni, spettacoli, circoli, impianti e strutture; contattare qualsiasi persona o Ente pubblico o privato che possa agevolare o essere utile anche indirettamente all’esecuzione del proprio scopo; promuovere e favorire i rapporti e lo scambio di informazioni con Associazioni, enti e gruppi che agiscono con scopi analoghi e affini. L’Associazione è composta da circa cento soci, alcuni di essi abitano nel paese di Camigliano, altri gravitano intorno ad esso motivati da uno spirito di volontariato non indifferente.

L’attività di coordinamento e organizzazione delle iniziative sociali viene espletata dal Consiglio Direttivo, composto da quindici persone, eletto dai soci e rinnovato ogni tre anni.

Il Presidente, uno dei componenti il Consiglio, è il rappresentante legale dell’Associazione e nel Consiglio sono ripartite le cariche di vice-presidente, segretario, cassiere, economo, magazziniere, responsabile dei lavori. La maggior parte dei soci sono donatori di sangue, alcuni sono volontari della Confraternita di Misericordia di Montalcino, l'Associazione stessa elargisce fondi alle varie associazioni umanitarie che ci sono nella zona, e sono stati inviati contributi in occasione di diverse calamità. L’Associazione è iscritta all’Albo delle Associazioni del Comune di Montalcino ed è menzionata nello Statuto Comunale.

L’Associazione fin dall’inizio ha realizzato ogni anno numerose iniziative sociali, culturali e ricreative, tra le quali la ristrutturazione e trasformazione delle ex-scuole del paese in sede dell’associazione, contributi per la ristrutturazione del paese, costruzione di strutture sportive e ricreative, mostre fotografiche e di pittura, un libro sulla storia del castello di Camigliano, concerti di musica dal vivo, spettacoli, competizioni di tiro con l’arco in collaborazione con gli arcieri di Montalcino, ecc.

L’Associazione fa costantemente opera di mediazione tra gli abitanti del paese e il Comune di Montalcino per le esigenze della comunità, e in questo senso ha avuto da sempre un ruolo fondamentale e determinante, che ha permesso anche di frenare il fenomeno tipico dell’abbandono dei paesini di campagna, e addirittura ha favorito la nascita di nuove famiglie residenti nel paese.