Dicono di Noi 2015 e 2016

Riportiamo di seguito alcuni dei numerosi articoli di giornale o quotidiani online che hanno commentato le nostre attività.

Borgaretto Comunità Giornale dei Cristiani Anno XXIV - Numero 2- giugno 2016

Moncalieri 23 /03/ 2016


  • Domenica 31 gennaio 2016

L’ssociazione Akathistos promuove un corso di pittura presso il centro soranzo di Avigno

del 06/02/2015

Risplendono le Icone Russe

Si rinnova anche quest'anno per tre settimane l'appuntamento con l'affascinante mondo delle icone contemporanee provenienti dalle terre russe.

Castiglione Olona: L'Associazione "Akathistos" Iconografia Cristiana di Varese, che raccoglie da tempo tutti gli appassionati desiderosi di approfondire le proprie conoscenze e divulgare il patrimonio culturale dell'Oriente Cristiano attraverso conferenze, seminari, attività didattiche e corsi per la realizzazione di icone, in questa mostra vuole offrire la preziosa occasione di incontrare nel territorio varesino l'esperienza artistica di pittori di icone provenienti da luoghi veramente lontani, anche attraverso visite guidate accompagnati da esperti del settore, laboratori didattici e proiezioni di video. Gli iconografi espositori provengono dalla città di Vladimir situata nel cuore della Russia centrale.

Nel Medioevo qui si trovava uno dei più importanti centri della cultura russa, sede del metropolita. In questa zona dal passato glorioso sono conservate alcune delle più antiche chiese della Russia: la cattedrale di San Demetrio e la chiesa della Protezione della Madre di Dio che sorgono sul fiume Nerl' e furono costruite dal principe Andrei Bogoljubskij nel XII sec. Vladimir è l'unica città che conserva nella sua cattedrale gli affreschi di Andrej Rublev riconosciuto come il più grande iconografo russo di tutti i tempi. Gli autori delle opere in mostra hanno dunque imparato dai migliori esempi della pittura antica russa e continuano a dipingere le icone secondo questa solida tradizione.

Il loro repertorio iconografico è ricco, rappresenta le icone di Cristo, dei Santi e della Madre di Dio, tra le quali si rinvengono le immagini mariane miracolose particolarmente venerate dai Russi, le "Deesis" (cioè Cristo benedicente tra la Madonna e san Giovanni Battista in atto di preghiera e supplica per i peccatori), e le icone che vengono regalate agli sposi in segno di benedizione dei genitori.

"ll nostro Comune - si legge in una nota - ha accolto con favore la proposta di Akathisos in ricordo dell'opera intensiva svolta dal cardinale Branda Castiglioni durante i Concilii di Ferrara e Firenze (1438 - 1443) a favore della riconciliazione tra la Chiesa d'Occidente e quella d'Oriente.

Ci piace ricordare che il documento conciliare che proclamò l'unione tra le Chiese fu sottoscritto il 6 luglio del 1443 a Firenze. Branda, deceduto a Castiglione Olona il 3 febbraio del 1443 non ha potuto vedere concretizzato il Suo antico sogno. Con questo evento, piccolo ma intenso, ci permettiamo di omaggiare la Sua figura e il Suo messaggio di unità, di tolleranza e di conciliazione tra le varie culture laiche e religiose".

https://www.youtube.com/watch?v=CS8eiahw5vk&feature=youtu.be

http://www.artevarese.com/av/view/news.php?sys_tab=2001a&sys_docid=11684

Matteo Bollini

Articolo del Sig. Marco Bertollo sulla mostra di icone a Valmorea (e conferenza in seno e "a latere" di detta mostra su : "Il Peso e la Gioia" - L'animo dell'artista in Dante Alighieri - a cura di Ottavio Brigandì) del 11-19 aprile 2015

In data 12 aprile 2015 un cospicuo numero di persone ha preso parte alla conferenza "Il peso e la gioia - l'animo dell'artista nel canto XI del Purgatorio" tenutasi nei locali della Biblioteca Civica di Valmorea in occasione della mostra iconografica dell'Associazione Varesina Akathistos.

La presidente Giuliana Caprioglio ha illustrato agli interessati la tecnica dell'arte iconografica orientale, marcando anche le differenze stilistiche rispetto all'arte occidentale medioevale; sulla drammaticità e sull'emotività della pittura occidentale prevalgono gli elementi più statici, ieratici e "statuari" dell' iconografia orientale ortodossa.

Il profondo senso religioso e di sacralità che emerge dalla collezione di icone esposte nella mostra rende manifesto il significato delle parole di Giovanni Damasceno, dottore della Chiesa Cattolica ed Ortodossa: " Non venero la materia, ma il Creatore della materia, che per me si è fatto materia e per mezzo della materia ha realizzato la mia salvezza".

Questo elemento di trascendenza e di immortalità è il filo conduttore che lega il tema della conferenza sul canto XI del Purgatorio dantesco, tenuta dal Dott. Ottavio Brigandì, e la mostra stessa.

L'arte quale strumento di elevazione spirituale, manifestazione concreta dei propri talenti, fonte di gioia e di realizzazione della propria personalità e del proprio successo; il contesto del girone dei superbi però ci ricorda che l'umana "nominanza è color d'erba,/ che viene e va, e quei la discolora / per cui ella esce de la terra acerba". (Purg. XI, vv 115-116)

Come l'erba rinverdisce e si secca a seconda delle stagioni, così anche la fama umana è destinata a vivere solo per un lasso di tempo breve, se paragonato all'eternità.

"Il gran disio / dell'eccellenza" (Purg, XI, vv 86-87), che ora nel Purgatorio pesa come un masso sulla cervice superba dei penitenti, può essere visto sia quale anelito al bello e all'eterno, ma se fine a sé stesso e se finalizzato all'umiliazione del prossimo, porta alla dannazione e, in caso di pentimento, all'espiazione.

E allora il mondan romore per cui si è tanto bramosi di celebrità e di fama è agli occhi di Dante Alighieri un "fiato di vento" che cambia direzione di continuo; e la celebrità di un artista è destinata ad essere soppiantata da quella di un altro, l'arroganza di stirpe ad essere dimenticata con il passare degli anni ed il mutare degli eventi, la presunzione e l'ambizione politica ad essere annientata.

Matteo Bertollo