Alfredo chiede quale è la differenza, se esiste, tra neurologia e neuroscienze.
La neurologia è la branca della medicina che si occupa della diagnosi e della terapia dei disturbi del sistema nervoso. Le neuroscienze rappresentano invece il complesso di discipline che a qualunque titolo si occupano del funzionamento del cervello e delle sue relazioni con i processi mentali e con il comportamento. Il termine è stato introdotto nell’uso scientifico dal neurofisiologo americano Francis O. Schmitt che nel 1962 propose un progetto dal titolo “Neurosciences Research Program”, con lo scopo di coordinare l’insieme delle ricerche sul sistema nervoso e rivendicarne l'unità. Le neuroscienze sono nate quindi con l’intento di superare i confini tra i diversi ambiti di ricerca che pur avendo come oggetto il sistema nervoso mantenevano competenze strettamente settoriali; in pratica fino ad allora la medicina, la biologia, la farmacologia, la biochimica, la psicologia, l’embriologia, la genetica, la fisiologia, l’immunologia, l’anatomia e così via rappresentavano settori della scienza autonomi e, ciò che è peggio, incomunicabili. Le neuroscienze hanno invece introdotto un criterio interdisciplinare, per cui le conoscenze acquisite in un settore della ricerca vengono integrate e fatte proprie dagli altri settori. In questo modo i diversi piani di analisi confluiscono a costruire una visione concertata e più completa dei rapporti fra mente, cervello e comportamento. Un insuperabile testo di riferimento che spazia dalle basi della fisica e della chimica fino alla descrizione delle funzioni cognitive e dei meccanismi cerebrali che le sottendono, è stato scritto da Eric R. Kandel, psichiatra insignito del premio Nobel nel 2000 per i suoi studi sui meccanismi molecolari della memoria, ed è intitolato appunto “Principi di neuroscienze”.