CITTADINANZA DIGITALE

FAKE NEWS

Le fake news sono delle notizie false. Le notizie false sono molto pericolose perché sono in grado appunto di dare notizie false in modo tale che le perone cambino il loro modo di pensare. Quindi l’intendo delle fake news è quello di disinformare e manipolare chi lo legge. L’esperta di fake news Claire Wardle ha individuato 7 modi per capire che le notizie sono false:

1.Collegato ingannevole è quando i titoli, le immagini e le didascalie sono diverse dal contenuto;

2.Contesto ingannevole è quando il contenuto è reale ma è accompagnato da notizie false;

3.Contenuto manipolato è appunto quando l’informazione reale viene manipolata;

4.Manipolazione della satira quando un contenuto viene utilizzato per ingannare

5.Contenuto fuorviante quando si fa uso ingannevole di questi articoli;

6.Contenuto ingannatore è quando un contenuto viene spacciato come proveniente da altre fonti importanti;

7. Notizie al 100% false.

All’inizio le fake news venivano divulgate tramite giornali adesso con i social media le notizie false vengono divulgate tramite le condivisioni. e questo rende ciò tutto più pericoloso.

i motivi per cui si divulgano le notizie false è soprattutto:

la condivisione involontaria delle persone e i giornalisti che ampliano tutto.

questi serve ciò appunto di prestare attenzione hai minimi particolari in modo tale da non farci ingannare da queste notizie false

FAKE NEWS SUL CORONA VIRUS

In questo momento di emergenza da coronavirus, al rischio “sanitario” si unisce pericolosamente il rischio “sociale e della fiducia” alimentato da vere e proprie pandemie informative che “infettano” uno dei più importanti fattori della gestione della crisi: la corretta comunicazione dell’emergenza.

Vediamo quindi come il disturbo delle informazioni e le fake news stanno caratterizzando l’attuale emergenza da coronavirus per tentare di comprenderne la portata e le strategie a contrasto messe in atto.

La disinformazione colpisce tutti ovunque. Contribuisce a rendere l’ecosistema mediatico un ambiente in cui la narrazione prende il sopravvento sull’informazione. I contenuti e la tecnica narrativa prevalgono sulla veridicità dei fatti che descrivono.

La creazione e la condivisione involontaria (disinformazione) o deliberata (disinformazione) di informazioni false e non dimostrate, aumentano, si trasmettono più pervasivamente e molto più velocemente della verità online.

L’elenco che segue riporta meri esempi di contenuti non attendibili e fake tratti dal web.

  • Il Coronavirus è stato creato da una “congrega” di miliardari che vogliono dare vita ad un nuovo ordine mondiale. Così Paolo Barnard su Twitter. E la catena dei twitter continua.

  • “Il Coronavirus, nome in codice Wuhan-400, è un’arma batteriologica creata dalla Cina che realizza una “profezia” preannunciata in un libro del 1981”. Una “fake news” che allude al racconto di fantasia dello scrittore statunitense Dean Koontz nel libro The Eyes of Darkness, uscito appunto quarant’anni prima. Alcune testate peraltro ne hanno evidentemente subito il fascino stante che ne hanno di fatto agevolato la diffusione, riportando il contenuto di un’intervista video rilasciata ad un sito che si occupa di geopolitica e affari internazionali, da un noto professore di diritto presso l’Università dell’Illinois il quale sosteneva che il coronavirus fosse “un’arma da guerra biologica potenzialmente letale (…) fuoriuscita da un laboratorio di massima sicurezza” di Wuhan.

BODY SHAMING

Attraverso l'applicazione "Mentimeter" abbiamo svolto un sondaggio. Nell'immagine sono riportati gli esiti.

Il Body Shaming è una pratica che consiste nel deridere o denigrare qualcuno per il suo aspetto fisico. In sostanza, si utilizza una caratteristica fisica particolare di qualcuno per prenderlo in giro o svalutarlo. Generalmente si prende di mira in una persona: l’adiposità, la magrezza, la quantità di peli sul corpo, il portare gli occhiali, il colore di capelli, la presenza di lentiggini e così via. Insomma, ogni differenza rispetto a canoni estetici definiti “normali” da una determinata cultura possono diventare oggetto di derisione. Infatti, proprio il termine definisce l’atto di prendere di mira o criticare in maniera denigrante una persona per la sua forma fisica. L’insulto rivolto a soggetti in sovrappeso, chiamato “FAT SHAMING” è indubbiamente quello più diffuso in quanto i nuovi modelli-simbolo sono snelli e slanciati, muscolosi e tonici, frutto di quella “moda dell’apparire, della forma fisica, dell’aspetto giovanile e performante in una società in cui il fitness e la dieta, o l’attività fisica spesso non equilibrata e commisurata all’età, sono diventati la norma”.

“I bravi programmatori sanno cosa scrivere. I migliori sanno cosa riscrivere.”

"ERIC STEVEN RAYMOND"