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ANCORA GENOCIDI NEL MONDO!

LA STORIA SI RIPETE!


Come avete potuto sentire nel nostro video, a ognuno di noi ragazzi partiti con il Treno della Memoria, è stato affidato il nome di un uomo, una donna o un bambino che durante la persecuzione nazista, è stato deportato.

Il mio nome era Luciana Pacifici, nata a Napoli il 28 Maggio 1943, la più piccola tra i bambini ebrei deportati dalla provincia di Lucca. Aveva solo 8 mesi.

Insieme a lei furono catturati: sua madre (Elda Procaccia), suo padre (Loris Pacifici, di origini viareggine), i suoi nonni materni (Amedeo Procaccia e Iole Benedetti), Paolo Procaccia (il suo cuginetto di 4 mesi più grande di lei) con i suoi genitori (Aldo Procaccia e Milena Modigliani che originaria di Livorno); qualche settimana più tardi, fu arrestato anche lo zio Sergio Oreste Molco. Solo la zia materna (Ivonne Procaccia, moglie di Sergio) e suo figlio Renato, sfuggirono all’arresto e furono gli unici sopravvissuti dell’intera famiglia.

Tutti loro vivevano a Napoli e per sfuggire ai bombardamenti che colpivano la città, nell’estate del 1943, decisero di trasferirsi nella nostra provincia, più vicino ai loro parenti. Trovarono alloggio a Cerasomma, una frazione di Lucca. Qui, i primi giorni del dicembre ’43, a causa di una delazione, avvenne l’arresto di Luciana e dei suoi familiari. Essi furono portati, a Bagni di Lucca, nel campo provinciale di concentramento per ebrei appositamente allestito dalle autorità fasciste. Il 23 gennaio 1944, gli ebrei arrestati nella nostra provincia e detenuti a Bagni di Lucca furono trasferiti prima a Firenze e poi nel carcere di Milano, anche Luciana e i suoi fanno parte di questo gruppo.

Da Milano, il 30 Gennaio 1944 Luciana viene deportata con il convoglio RSHA n.6, destinazione Auschwitz. Come tutti i suoi parenti, Luciana non è più tornata.

Esistono mille modi per ricordare e non dimenticare quello che è successo, attraverso conferenze (proprio come stiamo facendo noi),lapidi o monumenti (come quello che si trova al binario 16 della Stazione di Firenze S.M.N).

A Cerasomma, a Luciana Pacifici e al cuginetto Paolo Procaccia è stata intitolata la biblioteca paesana. Napoli, per ricordare la piccola Luciana, ha deciso di dedicarle una via nel cuore della città che era invece dedicata a un giurista che durante il fascismo era stato presidente del Tribunale della razza.


La famiglia Pacifici-Procaccia


Campo di internamento, Bagni di Lucca

Luciana Pacifici, 7 mesi