ARCHIVIO VIA CRUCIS

23 febbraio 2024
VIA CRUCIS DELLA SCUOLA

CANTO: TI CHIEDO PERDONO PADRE BUONO

Ti chiedo perdono, Padre buono,
per ogni mancanza d’amore,
per la mia debole speranza
e per la mia fragile fede.

Domando a te, Signore,
che illumini i miei passi,
la forza di vivere con tutti i miei fratelli,
nuovamente fedele al tuo vangelo.

 

PRIMA STAZIONE
Gesù è condannato a morte

LA SOLIDARIETA’

Dal Vangelo Secondo Luca

“Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. Ma essi urlavano: “Crocifiggilo, crocifiggilo!”. Ed egli, per la terza volta, disse loro: “Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò”. Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà” (Luca 23, 20-25).


Meditazione

Pilato ti ha condannato a morte, Gesù, pur sapendo che Tu sei innocente. Ma Tu non ti sei ribellato a tale decisione, ti sei abbandonato alla loro volontà. Il Tuo sguardo ha guardato lontano e ha visto il volto di tante persone condannate a morire a causa delle guerre ingiuste, della fame, delle malattie, della miseria morale e materiale. Quei volti, Signore, ti hanno convinto ad accettare la condanna senza giustificarti, ad essere solidale con ogni persona sofferente che non sa e non può chiedere spiegazioni per una condizione di cui non è responsabile e che resta abbandonata ad altre volontà, anche le nostre!


Testimonianza

Sono un’alunna (un alunno) della Scuola Primaria di Garbagnate Milanese. Anche quest’anno a scuola ci è stato consegnato un volantino con la scritta: “Ci dai una mano? Le maestre ci hanno spiegato che si tratta di una iniziativa di solidarietà che da parecchi anni coinvolge tutte le scuole di Garbagnate a favore di tante famiglie in difficoltà, alle quali mancano persino generi di prima necessità. 

In classe, alunni e maestre, abbiamo deciso di compiere un gesto concreto di solidarietà, impegnandoci in una raccolta di alimenti con le nostre famiglie e consegnare tutto negli scatoloni della solidarietà. 

Sono solo piccoli gesti, ma non sono poca cosa, perché sommati fanno una grande cosa: hanno la capacità di far sentire bene chi li compie e di sollevare chi si trova nel bisogno. E’ nelle piccole cose che troviamo la parte migliore di noi!


Invocazioni

R. Aiutaci Gesù, ad essere solidali con i fratelli

Signore Gesù, che hai condiviso le sofferenze di ogni uomo e ogni donna, ti affidiamo le sorti della nostra società ed in particolare di coloro che vivono la fame, la solitudine, la malattia, l’emarginazione. Ti preghiamo.

R. Aiutaci Gesù, ad essere solidali con i fratelli

Signore Gesù, rendici persone attente ai bisogni dei nostri fratelli, solidali nella condivisione delle risorse e nel sostegno concreto a chi è nell’indigenza.

R. Aiutaci Gesù, ad essere solidali con i fratelli

“Il Signore ama chi dona con gioia”: rendici, o Gesù, capaci di donarci con generosità e senza riserve.

R. Aiutaci Gesù, ad essere solidali con i fratelli

CANTO: SERVO PER AMORE

Una notte di sudore, sulla barca in mezzo al mare
e, mentre il cielo s’imbianca già,
tu guardi le tue reti vuote.
Ma la voce che ti chiama un altro mare ti mostrerà
e sulle rive di ogni cuore le tue reti getterai.

Offri la vita tua come Maria ai piedi della croce
e sarai servo di ogni uomo,
servo per amore, sacerdote dell’umanità.

Avanzavi nel silenzio, fra le lacrime speravi
che il seme sparso davanti a te
cadesse sulla buona terra.
Ora il cuore tuo è in festa,
perché il grano biondeggia ormai:
è maturato sotto il sole, puoi riporlo nei granai.

 

SECONDA STAZIONE
Gesù è aiutato da Simone di Cirene

LA CONDIVISIONE E LA RELAZIONE EMPATICA


Dal Vangelo Secondo Luca

Mentre i soldati lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene che tornava dai campi e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù.


Meditazione

Pensando a Simone di Cirene, costretto ad aiutare Gesù nel portare la croce, ci viene in mente come nella scuola le classi si formino senza che bambini e bambine si scelgano tra di loro. Eppure, spesso ancor più degli adulti, essi sanno caricarsi dei loro piccoli pesi gli uni con gli altri.


Testimonianza

Citeremo qui alcuni esempi, ma specifichiamo che i nomi a cui faremo riferimento sono ovviamente inventati per motivi di privacy. 

Ci viene in mente ad esempio la sez. K31 dove quest’anno tra i tanti è stato inserito un bimbo che presenta dei disturbi probabilmente di carattere autistico ma ancora senza una diagnosi. Interagire con lui è molto difficile: grida, lancia i giochi e li prende dalle mani dei compagni; comunicare capire e farsi capire è estremamente faticoso. Eppure, nell’arco di questi mesi compagni e compagne hanno sviluppato una capacità di premura e cura straordinarie: cercano di coinvolgerlo nei giochi, accettano di avere pazienza quando lui se ne appropria perché hanno capito che dopo breve tempo lo lascerà. Aiutano le maestre quando ha una crisi di rabbia cercando di distrarlo invece che spaventarsi. E’ faticoso essere amici di Marco, non lo hanno scelto ma sanno volergli bene ed aiutarlo a crescere, caricandosi inconsapevolmente della “croce” del suo disturbo trasformandolo in ricchezza per tutti ed esempio per gli adulti. E ci viene in mente anche Simone e quel momento di rabbia estrema perché un compagno aveva preso il gioco da cui lui si era temporaneamente allontanato. Era scoppiato in una rabbia furiosa aggredendolo con gesti che ricalcano le immagini dei telefilm violenti che trasmettono in televisione e che i bambini non dovrebbero conoscere. Ma da dove viene tanta rabbia incontrollata? A quale inconscio dolore dà voce? Si, anche a scuola è possibile trovare piccole croci da accompagnare, accarezzare, coccolare, affinché la pace la sua strada possa trovare.  


Invocazioni

R. Aiutaci Gesù, a condividere le difficoltà dei fratelli

 - Per chi si adopera ad alleviare le sofferenze dei fratelli (R.)

- Per quanti si impegnano nel volontariato e nel servizio (R.)

- Per tutti coloro che si fanno carico della croce degli altri (R.)

 

CANTO: CON NOI DIVISE IL PANE

Io camminai per giorni, giunsi dalla mia città
e vidi poi quell'uomo che chiamavano Maestro,
sulle rive del lago, c'era gente come me
con l'identica fame, aspettando un suo gesto
poi la bocca si dischiuse,
la parola si diffuse tra di noi.
La voce che ascoltammo rivelò la sua bontà
davvero le sue mani insegnavano l'amore.
Quando giunse la sera
Lui si accorse che la folla
non aveva pensato
di sfamare il proprio corpo
fu così che prese il pane,
alzò gli occhi e si raccolse per pregare.

Con noi divise il pane,
con noi cinque pani e due pesci
è tutto quello che trovammo tra la gente
ma Lui il Signore col suo amore
tutti noi sfamò...
Con noi divise il pane,
con noi cinque pani e due pesci
bastò quel gesto per comprendere il suo cuore
dalle rive, una voce: "Tu sei il nostro Re... nostro Re".

Del pane che ci diede ne avanzò in quantità,
ma sopra ogni cosa ci saziò la sua parola,
cibo per ogni uomo, che ricerca la pienezza
senso della mia vita, che si nutre del tuo Amore
ora sì posso gioire quando penso alle parole del Signore.

Con noi divise il pane,
con noi cinque pani e due pesci
è tutto quello che trovammo tra la gente
ma Lui il Signore col suo amore
tutti noi sfamò...
Con noi divise il pane,
con noi cinque pani e due pesci
bastò quel gesto per comprendere il suo cuore
dalle rive, una voce: "Tu sei il nostro Re... nostro Re".

 

TERZA STAZIONE
La Veronica asciuga il volto di Gesù

LA BELLEZZA

Dal libro del profeta Isaia

E’ cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima


Meditazione

La bellezza è in quel volto sfigurato che ci dice la disponibilità di Dio a dare la Sua vita per noi.
Incontrando il mondo della scuola italiana, il 10 maggio 2014, Papa Francesco ha espresso in modo molto chiaro e profondo in quale prospettiva la bellezza abbia un ruolo educativo, offrendone anche una motivazione e una indicazione di metodo: «La missione della scuola è di sviluppare il senso del vero, il senso del bene e il senso del bello”.

Educare alla bellezza nella scuola significa coinvolgere i bambini e i ragazzi a migliorare il loro spirito critico e suscitare in essi la voglia di tutelare custodire imitare ciò che ritengono bello Si tratta dunque di insegnare a rintracciare le qualità positive che ci sono nella nostra realtà quotidiana


Testimonianza

A scuola abbiamo in questi anni educato alla bellezza attraverso il Teatro, la visita a Musei ma anche durante una passeggiata o ascoltando una musica o guardando l’illustrazione di un libro... Tutto questo è bellezza nella misura in cui riusciamo a raccontarlo passando attraverso lo stupore e la meraviglia che sanno suscitare. E cogliere lo stupore e la meraviglia negli occhi dei bambini è il regalo più bello che un’insegnante può ricevere dai propri alunni. Alla scuola dell’infanzia è facile cogliere questo stupore perché bambini e bambine sono aperti ad accogliere le esperienze che si offrono loro, fidandosi e affidandosi all’adulto di riferimento. Un anno alla scuola primaria abbiamo portato i bambini di quinta a vedere le grotte di Frasassi, stupito dalla meraviglia del luogo un bambino, il più monello ha esclamato: “Come è bello il mondo, come è grande Dio” era lo slogan scelto quell’anno per accompagnarci a scuola. La bellezza stupisce e lo stupore apre alla conoscenza. Ma anche la consapevolezza di una ragazza delle medie che di fronte alla scoperta di come la simmetria sia in tante cose attorno a noi, ha cambiato idea sulla matematica vissuta non come disciplina da evitare ma come chiave per leggere la realtà, è la testimonianza di ciò che ci ha consegnato Papa Francesco Sono esempi di come la scuola possa educare e formare l’uomo e la donna di domani nella consapevolezza che vero bene e bello sono indissolubilmente legati tra loro.


Invocazioni

R. Aiutaci Gesù, a scorgere la bellezza del tuo volto

- Per la Chiesa, affinché mostri a tutti il volto di Cristo (R.)

- Per quanti vedono in ogni fratello il volto del Signore Gesù (R.)

- Per quanti vivono nella ricerca del vero, del buono e del bello (R.)


CANTO: Vocazione

Era un giorno come tanti altri
e, quel giorno, Lui passò.
Era un uomo come tutti gli altri
e, passando, mi chiamò.
Come lo sapesse che il mio nome
era proprio quello,
come mai vedesse proprio me
nella sua vita, non lo so.
Era un giorno come tanti altri
e, quel giorno, mi chiamò.

Tu, Dio, che conosci il nome mio,
fa’ che, ascoltando la tua voce,
io ricordi dove porta la mia strada
nella vita, all’incontro con Te.

Era l’alba triste e senza vita,
e qualcuno mi chiamò.
Era un uomo come tanti altri,
ma la voce, quella, no.
Quante volte un uomo
con il nome giusto mi ha chiamato?
Una volta sola l’ho sentito
pronunciare con amore.
Era un uomo come nessun altro
e, quel giorno, mi chiamò.

 

QUARTA STAZIONE
Gesù incontra le donne di Gerusalemme

L'INCLUSIONE

Dal Vangelo secondo Luca

Gesù voltandosi verso le donne disse: Figlie di Gerusalemme non piangete su di me ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco verranno giorni nei quali si dirà “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Perché se si tratta così il legno verde che avverrà del legno secco?


Meditazione

Gesù, in un momento di così grande sofferenza, hai trovato la forza di lasciare loro una parola di vita. Gesù, nonostante tutto, rivolgi lo sguardo a noi, al nostro cuore.

Ci sproni a non provare solo pietà, ma ad andare verso l’altro.

All’interno delle nostre classi, anche noi, siamo chiamati a trovare parole e modi per aiutare i piccoli che ci vengono affidati: a guardarsi con il Tuo stesso sguardo di tenerezza, ad avvicinarsi, a sostenere chi è in difficoltà e se necessario a “prenderlo per mano” ed “essere la voce per l’altro” se l’altro voce non ha.

 


Testimonianza

Eccomi, sono arrivato qui: un mondo nuovo, quante regole, quanti volti nuovi che mi accolgono. Mi domando sempre di più cosa io ci faccia qui… che fa la maestra stamattina? Non ci dà i giochini per giocare tutto il giorno? Perché non posso correre da un’aula all’altra come facevo prima? Ci sono tanti amici nuovi che si comprendono tra di loro, parlano tutti la stessa lingua e io sembro non avere voce. Le maestre dicono tante cose ma io proprio non capisco e a volte piango e mi faccio del male da solo. Ci sono delle maestre che cercano di dirmi qualcosa tramite delle immagini, ma io proprio non voglio ascoltare nulla e non capisco perché non posso tornare a giocare tutto il giorno con i miei vecchi amici della scuola dei piccoli… non voglio diventare grande la scuola primaria proprio non mi piace …nessuno vuole giocare con me per tutto il giorno! Ad un certo punto qualcuno mi prende per mano: erano tre maestre e tutte tre sapevano comprendere la mia lingua… iniziano a giocare con me e io giocando con loro imparo tante cose. Tutti mi dicono bravo…complimenti e mi danno tanti premi. Anche gli altri bimbi iniziano a parlare la mia lingua, mi chiamano per giocare, mi prendono per mano, mi abbracciano …ed … Io mi sento felice!

 


Invocazioni

R. Aiutaci Gesù, ad avere il tuo sguardo di tenerezza

- Perché impariamo ad andare incontro ad ogni fratello e sorella (R.)

- Perché la pietà nei confronti degli altri si traduca in impegno operoso (R.)

- Perché rifuggiamo da ogni forma di falsità e doppiezza (R.)

 

CANTO: IL CANTO DELL’AMORE

Se dovrai attraversare il deserto
non temere io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco
la sua fiamma non ti brucerà.

Seguirai la mia luce nella notte;
sentirai la mia forza nel cammino:
io sono il tuo Dio, il Signore.

Sono io che ti ho fatto e plasmato,
ti ho chiamato per nome;
io da sempre ti ho conosciuto
e ti ho dato il mio amore.

Perché tu sei prezioso ai miei occhi.
Vali più del più grande dei tesori.
Io sarò con te dovunque andrai.

Non pensare alle cose di ieri
cose nuove fioriscono già.
Aprirò nel deserto sentieri;
darò acqua nell’aridità.

Io ti sarò accanto, sarò con te!
Per tutto il tuo viaggio sarò con te!

 


QUINTA STAZIONE
Gesù dona la sua vita sulla croce

LA PASSIONE E LA RESPONSABILITA' EDUCATIVA

Dal Vangelo secondo Giovanni

Gesù allora vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre “Donna ecco tuo figlio”. Poi disse al discepolo “Ecco tua madre”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.


Meditazione

Maria hai offerto a tutti noi il Salvatore, hai accettato il Mistero di questo amore sconfinato che Gesù ci dona morendo in croce.
E tu, Gesù, hai donato a tutti noi una Donna che ben conosce l’infinito bisogno di una Madre a cui ci si può rivolgere, a qualsiasi età e in ogni occasione della vita.
Anche nelle nostre scuole avviene questo scambio quotidiano: mamma e papà affidano agli insegnanti i propri figli. Gli insegnanti affidano ai genitori piccoli cittadini che, attraverso l’impegno scolastico, stanno crescendo.


Testimonianza

Una mamma dichiara, "Certo maestra, oggi è arduo il vostro mestiere, i bambini sono difficili da gestire, ma vedo che mio figlio viene volentieri a scuola, e questo mi rende felice. Si vede quando un insegnante ha passione."

Una maestra osserva: "Anche per voi genitori non è facile. Tante esigenze dei figli, le paure per il loro futuro. Siete, nonostante tutto, ancora voi i primi ed insostituibili punti di riferimento. Certo, i bambini stanno tante ore a scuola, ma mamma e papà sono l'incontro più atteso e più bello della giornata."

Dei bambini al mattino all'ingresso:

"Sai maestro oggi siamo contenti perché andremo a giocare in palestra!"

 Educare è accompagnare, sostenere, rassicurare, guidare.

Le nostre aule, incarnando la passione educativa di don Milani, sono quotidianamente luoghi di apprendimento e crescita umana, cercando di insegnare valori e responsabilità."


Invocazioni

R. Aiutaci Gesù, ad essere appassionati e responsabili

- Perché, come Maria, sappiamo accogliere tra le nostre braccia ogni bisognoso (R.)

- Perché non venga mai meno l’attenzione, la solidarietà e la compassione (R.)

- Perché ci adoperiamo a soccorrere chi è nel bisogno e nell’indigenza (R.)

 

CANTO: NON C’E’ AMORE PIU’ GRANDE

Non c'è amore più grande
Di chi dà la vita per i suoi
Non c'è amore più grande
Io do la mia vita per voi



BENEDIZIONE CON LA CROCE

CANTO: L’UNICO MAESTRO

Le mie mani, con le tue, possono fare meraviglie:
possono stringere e perdonare e costruire cattedrali.
Possono dare da mangiare e far fiorire una preghiera.

Perché tu, solo tu, solo tu sei il mio Maestro:
insegnami ad amare come hai fatto tu con me.
Se lo vuoi, io lo grido a tutto il mondo che tu sei:
l’unico Maestro sei per me.

I miei piedi, con i tuoi, possono fare strade nuove,
possono correre, riposare, sentirsi a casa in questo mondo.
Possono mettere radici e, passo passo, camminare.

Perché tu, solo tu, solo tu sei il mio Maestro:
insegnami ad amare come hai fatto tu con me.
Se lo vuoi, io lo grido a tutto il mondo che tu sei:
l’unico Maestro sei per me.

Questi occhi, con i tuoi, potran vedere meraviglie,
potranno piangere e luccicare, guardare oltre ogni frontiera.
Potranno amare più di ieri, se sanno insieme a te sognare.

Perché tu, solo tu, solo tu sei il mio Maestro:
insegnami ad amare come hai fatto tu con me.
Se lo vuoi, io lo grido a tutto il mondo che tu sei:
l’unico Maestro sei per me.

Tu sei il capo, noi le membra: noi siamo un’unica preghiera.
Tu sei il Maestro, noi i testimoni della parola del Vangelo.
Possiamo vivere felici in questa Chiesa che rinasce.

Perché tu, solo tu, solo tu sei il mio Maestro:
insegnami ad amare come hai fatto tu con me.
Se lo vuoi, io lo grido a tutto il mondo che tu sei:
l’unico Maestro sei per me.

 

CANTO FINALE: TI RINGRAZIO MIO SIGNORE

 Amatevi l’un l’altro come lui ha amato noi,
e siate per sempre suoi amici,
e quello che farete al più piccolo tra voi,
credete, l’avete fatto a lui.

Ti ringrazio, mio Signore, non ho più paura,
perché, con la mia mano nella mano degli amici miei,
cammino fra la gente della mia città
e non mi sento più solo;
non sento la stanchezza,
guardo dritto avanti a me
perché sulla mia strada ci sei tu.

Se amate veramente, perdonatevi tra voi:
nel cuore di ognuno ci sia pace;
il Padre che è nei cieli vede tutti i figli suoi:
con gioia a voi perdonerà.

Sarete suoi amici, se vi amate fra voi
e questo è tutto il suo Vangelo;
l’amore non ha prezzo, non misura ciò che dà:
l’amore, confini non ne ha.

8 marzo 2024
via crucis della famiglia

Canto iniziale

  Chi mi seguirà nel cammino della Pasqua?

Chi mi seguirà sulla strada del regno del Padre mio?

Chi verrà con me sarà tra i miei amici:

con Lui io farò la mia Pasqua.

 

Noi ti seguiremo, Signore,

sulla tua parola.

Guida i nostri passi, Signore,

con la tua parola:

noi verremo con te.

 

Chi mi seguirà nel cammino della croce?

Chi mi seguirà Sulla via della gloria del Padre mio?

Chi verrà con me sarà tra i miei discepoli:

con lui io farò la mia Pasqua.

 

Chi mi seguirà nel cammino della vita?

Chi mi seguirà sul sentiero della casa del Padre mio?

Chi verrò con me Sarà tra i miei fratelli:

con lui io farò la mia Pasqua.

PRIMA STAZIONE

GESU’ E SUA MADRE

Nel tempio

Dal Vangelo secondo Luca

“Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.” (Lc 2,48-52)

 

A Cana

Dal Vangelo secondo Giovanni

“Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».” (Gv 2,3-5)

 

Tra la folla

Dal Vangelo secondo Matteo

 

“Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre».” (Mt 12,48-50)

 

 Meditazione

Maria è la protagonista che sa farsi da parte ma che sa esserci quando serve. Non esita a farsi carico della Sua parte di fatica e croce accanto a Gesù, compiendo il disegno di Dio. Ai piedi del Calvario, Gesù affida Maria a Giovanni, il suo discepolo amico e Giovanni a Maria, affinché possano prendersi cura l’una dell’altro. Maria è così chiamata a dire un secondo sì, dopo il sì dell’Annunciazione, detto all’angelo nella casa di Nazaret, divenendo madre di tutti noi.

Ella ha uno sguardo ampio, attento ai bisogni dell’uomo e pieno di tenerezza, quella che a volte solo la donna sa portare nel contesto familiare. Ed è proprio questo “prendersi cura” che le conferisce autorità sul Figlio, ben sapendo che sarà esaudita.

Prima discepola della Croce, Maria è sposa di Giuseppe e Madre di Gesù. Ieri come oggi, la famiglia è la colonna portante della vita, cuore pulsante della società, fondamento delle relazioni umane. Maria come madre di tutti è il segno vivente dell’amore e della misericordia di Dio.

Segno: Il segno che condividiamo è una piantina, che cresce e prospera grazie alle cure che riceve e diventa il simbolo della vita offerta a Dio.

 

Invocazioni

 

Rispondiamo insieme: Madre santa, mostraci il cammino verso Gesù

 

L. Assisti i genitori nell’educare i propri figli nella tenerezza dell’amore di Dio e ad accompagnarli nelle loro scelte di vita. Noi ti preghiamo.

T. Madre santa, mostraci il cammino verso Gesù

 

L. Insegnaci ad avere lo stesso sguardo che Tu Maria hai avuto alle Nozze di Cana affinché impariamo a prenderci cura gli uni degli altri nel nostro vivere quotidiano. Noi ti preghiamo.

T. Madre santa, mostraci il cammino verso Gesù

 

L. Aiutaci a riconoscerci fratelli e sorelle come un’unica famiglia nella Chiesa, aperta all’accoglienza reciproca e alla Parola di Dio. Noi ti preghiamo.

T. Madre santa, mostraci il cammino verso Gesù

 

 Canto: Ave Maria, donna dell’attesa

AVE MARIA, AVE!
AVE MARIA, AVE!
Donna dell’attesa e madre di speranza, ora pro nobis.
Donna del sorriso e madre del silenzio, ora pro nobis.
Donna di frontiera e madre dell’ardore, ora pro nobis.
Donna del riposo e madre del silenzio, ora pro nobis. RIT

Donna del deserto e madre del respiro, ora pro nobis.
Donna della sera e madre del ricordo, ora pro nobis.
Donna del presente e madre del ritorno, ora pro nobis.
Donna della terra e madre dell’amore, ora pro nobis

 SECONDA STAZIONE

GESU’ AIUTATO A PORTARE LA CROCE

DA SIMONE DI CIRENE

Dal Vangelo secondo Marco

 

” … costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. Condussero dunque Gesù al luogo del Gòlgota, che significa luogo del cranio” (Mc 15,21-22).

 

 

Meditazione

 

Dunque, Simone è un papà che sta tornando a casa e, stanco, si rimette in gioco affrontando il dolore: senza fuggire, serve con i muscoli...

I papà, i nonni, sono così. Quante volte dopo una giornata di lavoro, dopo un viaggio impegnativo per ritornare a casa, sono chiamati a ricominciare da capo, prendendosi cura dei propri cari? Devono, vogliono fare quell’ultimo miglio della giornata caricandosi di situazioni a volte inaspettate e dolorose, e comunque che fanno parte della quotidianità: accudire un figlio disabile o semplicemente chinarsi a giocare con il bimbo che aspetta il papà, il nonno. O ancora, gestire la quotidianità degli impegni dei componenti della famiglia, amando e servendo con i muscoli, magari stanchi per la giornata di lavoro.

 

Noi papà, nonni, abbiamo sempre la possibilità di amare concretamente, anche quando vorremmo sfuggire dalle nostre responsabilità, anche quando vorremmo recuperare le energie spese in una giornata di lavoro e in una vita intera. Non si finisce mai di essere papà.

 

 

Segno: Una lavagnetta con il programma quotidiano di una famiglia con orari e appuntamenti

 

 

Invocazioni

 

Vienici in aiuto Signore!

 

L. Quando sentiamo di non avere più risorse e forze per continuare il nostro cammino....

T. Vienici in aiuto Signore!

 

L. Di fronte ai drammi che tante famiglie si trovano spesso ad affrontare a causa di malattie, perdita di lavoro, famigliari da dover accudire....

T. Vienici in aiuto Signore!

 

L. Fa che troviamo sempre il coraggio di caricarci delle piccole e grandi croci quotidiane,

ma Tu

T. Vienici in aiuto Signore!


Canto: Vivere la vita

 Vivere la vita con le gioie e coi dolori d'ogni giorno
È quello che Dio vuole da te
Vivere la vita e inabissarti nell'amore è il tuo destino
È quello che Dio vuole da te

Fare insieme agli altri la tua strada verso Lui
Correre con i fratelli tuoi
Scoprirai allora il cielo dentro di te
Una scia di luce lascerai

Vivere la vita è l'avventura più stupenda dell'amore
È quello che Dio vuole da te
Vivere la vita e generare ogni momento il paradiso
È quello che Dio vuole da te (è quello che Dio vuole da te)

Vivere perché ritorni al mondo l'unità
Perché Dio sta nei fratelli tuoi
Scoprirai allora il cielo dentro di te
Una scia di luce lascerai

Vivere perché ritorni al mondo l'unità
Perché Dio sta nei fratelli tuoi
Scoprirai allora il cielo dentro di te
Una scia di luce lascerai
Una scia di luce lascerai

TERZA STAZIONE
GESÙ CADE SOTTO IL PESO DELLA CROCE

Dal Vangelo secondo Marco

“Gesù andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che tu vuoi.»” (Mc 14, 35-37)

 

Meditazione

La storia di tutte le famiglie è fatta di alti e bassi. È un cammino che attraversa situazioni che si susseguono una dopo l’altra, a volte in modo vorticoso. Gioie e soddisfazioni si intrecciano con difficoltà e sofferenze, dovute sia a difetti, incomprensioni, tradimenti all’interno della famiglia, che a motivi esterni: il lavoro, la malattia, i rancori verso altri…

Accade anche a noi di cadere sotto il peso della croce, quando prevalgono risentimenti, atteggiamenti di freddezza, mutismi. La vita in famiglia diventa allora pesante, ci sembra di non sopportare il peso di quel legno e ci sembra quasi impossibile rialzarci e riprendere il cammino.

Gesù non elimina magicamente i problemi: li vive con noi facendosi nostro compagno di viaggio, anche attraverso le persone che incontriamo durante la nostra vita.

Dopo ogni caduta, ci dona la forza di ricominciare e di riprendere il nostro cammino. Sappiamo che lui ci è vicino. Siamo custoditi dal suo amore. Dio non abbandonerà mai le sue creature, qualunque sia la tempesta che si scatena nelle nostre vite.

 

Segno: Un quadretto con l’icona della Sacra Famiglia sotto cui è riportata la frase di Papa Francesco “Camminiamo, famiglie, continuiamo a camminare!”.

 

Invocazioni

 

Gesù, cammina con le nostre famiglie

 

L. Per tutte le volte che ci sembra che l’unica soluzione sia mollare e arrenderci ai nostri errori.

T. Gesù, cammina con le nostre famiglie

 

L. Aiutaci a vedere nel dolore che incontriamo un’occasione per amare sempre di più, così come hai fatto tu.

T. Gesù, cammina con le nostre famiglie

 

L. Signore, donaci la tua fede, la tua certezza che Dio non abbandona.

T. Gesù, cammina con le nostre famiglie


Canto: L'Unico Maestro

Le mie mani, con le tue, possono fare meraviglie.
Possono stringere, perdonare e costruire cattedrali.
Possono dare da mangiare e far fiorire una preghiera.


Perché Tu, solo Tu,
solo Tu sei il mio Maestro, e insegnami
ad amare come hai fatto Tu con me.
Se lo vuoi, io lo grido a tutto il mondo
che Tu sei, l’unico Maestro sei per me.


Questi occhi, con i tuoi, potran vedere meraviglie,
potranno piangere, luccicare, guardare oltre ogni frontiera.
Potranno amare più di ieri, se sanno insieme a Te sognare.

 

Questi piedi, con i tuoi, possono fare strade nuove,
possono correre, riposare, sentirsi a casa in questo mondo.
Possono mettere radici e passo passo camminare.


Tu sei il capo, noi le membra: diciamo un'unica preghiera.
Tu sei il Maestro, noi testimoni della parola del Vangelo.
Possiamo vivere felici in questa Chiesa che rinasce.


QUARTA STAZIONE

GESÙ INCONTRA LA VERONICA

Dal Vangelo secondo Marco

“«lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio . In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso.» e prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.” (Mc 10,13-16)

 

Meditazione

Gesù ci invita a diventare come i bambini, a rinascere dall’alto, dallo Spirito Santo, che ci fa figli di Dio. Ci invita a lasciarci amare da lui, a seguirlo con fiducia, a servirlo nei fratelli, specialmente nei più piccoli e bisognosi, ci invita a non ostacolare la sua azione nella nostra vita, ma a collaborare con la sua grazia , che ci rende capaci di fare la sua volontà.

La Veronica, senza paura, cerca di alleviare la sofferenza di Gesù, asciugandogli il viso con un gesto pieno di tenerezza, come fa una persona con un bambino che ha bisogno di cure amorevoli. Quel gesto amorevole e di sollievo fatto a Gesù è un esempio di ciò che siamo spinti a fare noi genitori verso i nostri figli.

 

Segno: Ci prendiamo tutti per mano con la persona che si ha accanto, in segno che siamo tutti figli di Dio e fratelli fragili e bisognosi ognuno delle cure dell’altro.

 

Invocazioni

 

Signore aiutaci a prenderci cura dei nostri figli

 

L. preghiamo per i bambini, soprattutto per quelli che soffrono a causa della guerra, della povertà, della violenza. Che il signore li protegga, li consoli e li faccia crescere nella fede, nella speranza e nella carità. Preghiamo

T. Signore aiutaci a prenderci cura dei nostri figli

 

L. preghiamo per le famiglie. Perché siano luoghi di accoglienza, di educazione, di testimonianza cristiana. Che i genitori siano per i figli esempi di santità e di amore. Preghiamo

T. Signore aiutaci a prenderci cura dei nostri figli

 

L. Preghiamo per noi stessi, perché impariamo a diventare come i bambini, a lasciarci guidare dallo Spirito Santo, ad entrare nel regno di Dio con cuore puro e sincero. Preghiamo

T. Signore aiutaci a prenderci cura dei nostri figli

 

 

Canto: il Padre nostro dei bambini

Canto: il Padre nostro dei bambini

Padre Nostro che sei nei cieli
ma sei sempre vicino a me.
Anche se non so come io ti chiamo per nome
, vieni a farti conoscere.

Costruiamo una casa insieme
la facciamo come la vuoi
La faremo davvero sulla terra
e nel cielo perché so che mi aiuterai.

Rit. Come una mamma mi stai sempre accanto
come una mamma asciughi il mio pianto
col tuo sorriso splendente se ti arrabbi lo so,
durerà solo un po' perché Tu mi vuoi bene per sempre.

Tu che sei buono come il pane
danne un poco a chi non ne ha mai
Se qualcuno mi ha offeso,
dammi un nuovo sorriso
per fare pace come Tu vuoi.

Padre Nostro che sei nei cieli
per favore rimani qui.
Nella notte più scura,
io non ho mai paura se ci sei Tu a proteggermi.

 QUINTA STAZIONE
GESÙ CONSEGNA LA MADRE

AL DISCEPOLO AMATO

Dal Vangelo secondo Giovanni

“Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.” (Gv 19:25-27)

 

Meditazione

Queste parole “Ecco tuo figlio”, “Ecco tua madre” suonano come un ultimo atto d’amore di Gesù. E’ molto bello vedere in questa sua attenzione il vero umanesimo di Gesù che affida la madre al giovane perché sia sicura, considerando che una donna sola, in quel tempo, in Oriente, era in una situazione molto difficile. Resta un tema ancora molto attuale nelle nostre famiglie quando pensiamo ad esempio alla grande preoccupazione che un figlio gravemente malato sente all’idea di lasciare da solo un genitore anziano.

Quando tutto muore, quando tutto si fa nero sul Golgota, Gesù vede ancora una madre e un figlio. Questo testamento di Gesù è universale: in Giovanni Gesù affida tutti noi, tutta la Chiesa, alla madre.  Con queste parole Gesù si rivolge a ciascuno di noi e ci affida chiunque ci cammina a fianco. La vocazione del credente è la stessa di Maria, madre.

“E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé”. Una reciprocità di accoglienza è il primo atteggiamento chiesto da Gesù alla Chiesa. Non può esistere Chiesa di Gesù senza il principio dell’accoglienza.

 

Segno: Consegniamo questa foto della nostra famiglia, con attorno un rosario per ricordare quanto sia importante e bello affidarsi a Maria.

 

Invocazioni

 

Madre di Gesù e madre nostra, in te confidiamo

 

L. Per le donne. Perché ogni donna trovi in Maria l’aiuto a scoprire e realizzare il significato della sua vocazione nella famiglia, nella chiesa, nella società e che si senta madre al di là dell’essere genitore, preghiamo.

T. Madre di Gesù e madre nostra, in te confidiamo

 

L. Per i giovani. Madre di Gesù e della Chiesa, noi ti affidiamo tutti i nostri giovani e su di loro invochiamo la tua materna benedizione, sii tu la lampada che illumina ogni loro passo, perché insieme a te possano arrivare a Gesù e trovare la loro vocazione, preghiamo.

T. Madre di Gesù e madre nostra, in te confidiamo

 

L. Per le nostre famiglie. Che siano un vero luogo di accoglienza e di relazioni, come piccole chiese domestiche. Perché i genitori possano trovare in Maria un sostegno e un conforto nelle prove della vita, preghiamo.

T. Madre di Gesù e madre nostra, in te confidiamo

 

L. Per la Chiesa. Perché anche oggi viva unita alla Madonna imitando la sua fedeltà a Cristo, e risplenda sulla terra più santa e immacolata, preghiamo.

T. Madre di Gesù e madre nostra, in te confidiamo

 

Canto: Vogliamo vivere come Maria

Vogliamo vivere, Signore,

offrendo a Te la nostra vita;

con questo pane e questo vino

accetta quello che noi siamo.

 

Vogliamo vivere, Signore,

abbandonati alla tua voce,

staccati dalle cose vane,

fissati nella vita vera.

 

Vogliamo vivere come Maria,

l'irraggiungibile, la Madre amata,

che vince il mondo con l'Amore

e offrire sempre la Tua vita che viene dal Cielo.

 

Accetta dalle nostre mani

come un offerta a Te gradita,

i desideri di ogni cuore,

le ansie della nostra vita.

 

Vogliamo vivere, Signore,

accesi dalle tue parole,

per ricordare ad ogni uomo

la fiamma viva del tuo Amore.

 

Vogliamo vivere come Maria,

l'irraggiungibile, la madre amata

che vince il mondo con l'Amore

e offrire sempre la Tua vita che viene dal Cielo,

e offrire sempre la Tua vita che viene da Cielo.

Canto finale

 

Dio ha tanto amato il mondo

da donare suo Figlio,

perchè chiunque creda in lui,

non muoia ma abbia la vita. (2 volte)

 

Egli venuto a salvare ciò che era perduto,

non è venuto per i sani, ma per i malati.

Egli è venuto a perdonare le nostre colpe,

non è venuto per condannare, ma per amare:

Da Lui avremo la vita,

da Lui avremo la vita.

 

Egli non è venuto a chiamare la gente perbene,

ma quelli che sanno di esser peccatori,

perchè cambino vita.

Egli ha preso su di sè le nostre malattie,

dalle sue piaghe tutti noi siamo stati guariti:

Da Lui avremo la vita,

da Lui avremo la vita.


22 marzo 2024
via crucis degli anziani e dei malati

Canto iniziale

Canto :

Non c'è amore più grande Di chi dà la vita per i suoi

Non c'è amore più grande Io do la mia vita per voi (2 v.)

 

Saluto del celebrante

 

INTRODUZIONE:   (Maria, Casa di Riposo Sandro Pertini )

Nel paese di campagna dove abitavo a Piacenza, il parroco arciprete don Giovanni, ogni anno il Venerdì Santo faceva la processione: “ Via crucis” con le 15 stazioni che ricordavano la via percorsa da Gesù Cristo con la croce in spalla per arrivare al monte Calvario dove sarebbe stato crocifisso.

Uomini, donne e bambini cantavano mentre alcuni di noi rappresentavano le 15 stazioni.
Canzoni del passato Concilio Vaticano I.

Nostalgia e rimpianti non c’è … 
ma il ricordo di quanta fede … che nostalgia.

Sentivi il dolore per la morte di croce dell’Ebreo Gesù Cristo condannato a morte dal Sinedrio perché si proclamava
Figlio di Dio insegnando il suo Vangelo.

  

Tutti:

Vieni, o Spirito Santo!

Vieni forza di Dio e dolcezza di Dio!

Vieni tu che sei moto e quiete nello stesso tempo!

Rinnova il nostro coraggio,

riempi la nostra solitudine nel mondo,

crea in noi l'intimità con Dio!

Noi non diciamo più, come il profeta:

“Vieni dai quattro venti”

come se non sapessimo ancora da dove tu provieni;

diciamo:

Vieni Spirito dal costato trafitto di Cristo sulla croce!

Vieni dalla bocca del Risorto!

Vieni e dimora in noi,

purificaci da tutto ciò che è vile

e salva le nostre anime!


PRIMA STAZIONE

GESU’ CHE ABBRACCIA LA CROCE


Celebrante: Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

Tutti: Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo secondo Giovanni

Essi presero Gesù ed Egli, portando la croce,

si avviò verso il luogo detto del Calvario, in ebraico Golgota.

 

RIFLESSIONE

 Che cos’è la croce che è posta sulle spalle di un uomo e lo fa traballare, lo fa cadere e lo schiaccia, lo ferisce?

Quella che arriva inaspettata, assurda e crudele?

Tu, Signore, sai cos’è la croce di ogni uomo.

Lo sai perché hai visto tutto il dolore, tutte le tenebre, tutte le solitudini, le ingiustizie, le disperazioni dell’uomo.

Lo sai perché hai abbracciato tutte le croci dell’uomo e le hai portate tutte.

Sono il tuo stendardo, la tua bandiera …

Potevi scansarle oppure denunciarle,

invece le hai abbracciate e le hai portate con amore.

Grazie, Signore, perché abbracci le nostre croci,

e nel tuo abbraccio, oggi, diventano più leggere.

 

TESTIMONIANZA:

Ho coltivato speranze, ho dato il mio tempo e il mio impegno, mi sono lasciato guidare dalle mie idee, che mi parevano buone; ho maturato delle convinzioni. Ho speso energie, ho fatto scelte e rinunce. Ma poi, gran parte di quel lavoro, sono state accantonate. Buona parte di quello che credevo in passato è stato crocifisso; buona parte di quello che credo oggi è stato crocifisso. Mi è capitato di sentire le parole più dure, di vedere gli atteggiamenti più ostili da parte di coloro che avrebbero avuto compiti di guida, di sostegno, di accompagnamento. Siamo tutti così bravi a trovare giustificazioni per le nostre condanne.
Chi ha responsabilità e potere soffoca quanto non è allineato. E quante volte, per mantenere o acquisire un potere, il Cristo è stato venduto dai sommi sacerdoti al potente di turno o alle grida della folla…  La fatica più grande è avere la forza di mantenere la pace anche quando molto di quello che hai costruito viene messo da parte, se non distrutto. Qualcuno la chiamava “perfetta letizia”.
Io però faccio fatica a entrare qui nella “perfetta letizia”. La croce non è un’esperienza né facile né leggera. Deve entrare nella vita, deve entrare nella carne. Ed è dura.  È un’esperienza che capita a molti.  È un’esperienza che è capitata anche a Gesù di Nazareth.

 


Preghiamo insieme e diciamo:
La tua pace custodisca il nostro cuore


Crea in noi un cuore pacificato che sia saldo, irremovibile che non si spaventi nelle avversità, non si disperi nel dolore... Preghiamo..


Suscita in noi la gioia del sapersi preziosi, conosciuti, amati e che nel tuo progetto abbiamo un ruolo determinante.... Preghiamo..


La tua pace Signore Gesù è sapersi nel cuore di una volontà benefica e salvifica e nonostante i nostri limiti, le nostre fragilità e le nostre paure possiamo amare e amando, cambiare il mondo intorno a noi... Preghiamo...

 

 

CANTO:

Vivere la vita con le gioie e coi dolori d'ogni giorno

È quello che Dio vuole da te

Vivere la vita e inabissarti nell'amore è il tuo destino

È quello che Dio vuole da te

Fare insieme agli altri la tua strada verso Lui

Correre con i fratelli tuoi

Scoprirai allora il cielo dentro di te

Una scia di luce lascerai


Vivere la vita è l'avventura più stupenda dell'amore

È quello che Dio vuole da te

Vivere la vita e generare ogni momento il paradiso

È quello che Dio vuole da te

Vivere perché ritorni al mondo l'unità

Perché Dio sta nei fratelli tuoi

Scoprirai allora il cielo dentro di te

Una scia di luce lascerai


Vivere perché ritorni al mondo l'unità

Perché Dio sta nei fratelli tuoi

Scoprirai allora il cielo dentro di te

Una scia di luce lascerai Una scia di luce lascerai



 SECONDA STAZIONE

GESU’ È ASCIUGATO DALLA VERONICA

Celebrante: Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

Tutti: Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

 

Dal Libro di Isaia

“ il Giusto non ha sottratto la faccia agli sputi e agli insulti. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi. Disprezzato e reietto dagli uomini, è uomo dei dolori che ben conosce il patire; è uno davanti al quale ci si copre la faccia.”

 

RIFLESSIONE

 Signore, la Veronica è una donna straordinaria, che sa osare;

è l’amore che le dà questo coraggio.

Facci uscire dalla folla degli indifferenti e degli egoisti,

portaci davanti al tuo volto riconosciuto nel volto dei poveri.

Guida le nostre mani alla carezza, all’abbraccio,

apri le nostre orecchie all’ascolto

e fa’ che le nostre parole sappiano veramente consolare

stendi, Signore, la tua mano misericordiosa e sii tu, ora, a ripulire i nostri volti, a restituirci la bellezza che abbiamo deturpato;

rendici volto del volto di amore del tuo Figlio Gesù.

 

TESTIMONIANZA: Liliana ( casa di riposo)

Sono stata male all’inizio di quest’anno che sono quasi morta, avevo passato qualche giorni all’ospedale. Ho sentito la solitudine perché nessuno non viene a trovarmi mi mancava la mia mamma e i miei fratelli, ho pregato tanto, ma tanto, tanto che un giorno è venuta a trovarmi la mamma quello mi ha dato una gioia. Ma vorrei dire a tutti soprattutto i giovani di non lasciare soli gli anziani perché noi preghiamo sempre per voi, abbiamo bisogno di voi di venire a trovarci, o andare a trovare gli anziani che sono a casa da soli, anche se non sono vostri parenti.

Questa è la mia casa prego per tutte le persone che mi vogliono bene senza dimenticare il prete che viene a dire la messa, aspetta con gioia la domenica perché devo sentire la messa e parlare con il prete prima e dopo la Santa messa, queste cose mi rendono felice, grazie a tutti anche alle suore.

Giovani abbiate cura della famiglia è importante senza dimenticare la preghiera che ci rende forti se sono qui oggi è perché c’è il Signore.

 

 Preghiera di un operatore sanitario

O Gesù che soffri, fa che oggi e ogni giorno,

io ti sappia vedere nella persona dei tuoi ammalati,

e che, offrendo loro la mia assistenza, serva te.

Fa che, anche se nascosto sotto il travestimento
poco attraente dell’ira,

della demenza, della malattia sappia riconoscerti e dire:

“ Gesù che soffri, quanto è dolce servirti”.

Caro malato, mi sei ancora più caro perché rappresenti Cristo.

Che privilegio è il mio di potermi occupare di te!

Signore aumenta la mia fede.

Benedici i miei sforzi e il mio lavoro, ora e sempre.

 

 

CANTO:

Una notte di sudore sulla barca in mezzo al mare,

e mentre il cielo si imbianca già tu guardi le tue reti vuote.

Ma la voce che ti chiama un altro mare ti mostrerà

e sulle rive di ogni cuore le tue reti getterai.


Offri la vita tua, come Maria ai piedi della Croce,

e sarai servo di ogni uomo, servo per amore, sacerdote dell’umanità.


Avanzavi nel silenzio tra le lacrime e speravi

che il seme sparso davanti a te cadesse sulla buona terra.

Ora il cuore tuo è in festa, perché il grano biondeggia ormai,

è maturato sotto il sole, puoi riporlo nei granai.



TERZA STAZIONE
GESU’ VIENE CROCEFISSO

Celebrante: Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

Tutti: Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo secondo Marco

Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: «Ecco, chiama Elia!».  Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.

 

RIFLESSIONE

 E noi, da che parte stiamo?

Che cosa pensiamo di Gesù?

Che cosa pensiamo della sua scelta di salvarci così?

Di questo suo modo di essere il Messia?

Della sua croce, della sua morte?

Del suo amore così gratuito, così coraggioso?

Della sua grande fiducia nell’amore di Dio Padre?

Che cosa pensiamo del senso che lui ha voluto dare alla sua vita?

TESTIMONIANZA

La pena del mondo, il dolore degli innocenti, la malattia, la violenza, la guerra, la morte: perché tutto questo? Perché, Signore, se sei morto in offerta, se hai attraversato quel varco di buio, se hai subito l’oltraggio, se hai patito da innocente, se sei morto… perché Signore non ci hai risparmiato questa via? Perché il dolore e la morte di persone care?
Perché la mia morte?
La sofferenza mette in discussione la mia fede e mi spinge a gridare: “Perché ci hai abbandonato”? Devo permettere alla croce di scuotere la mia fede. Perché se credo, voglio credere in profondità. Non mi accontento di frasi fatte, di discorsi freddi che sono solo altri chiodi nella carne, di spiegazioni superficiali. Se credo, voglio credere con tutto me stesso. Interrogarmi e interrogarti. Cercare un senso. Tentare sempre. È quello che anche tu hai fatto: hai alzato un grido. In questo mi ricordi che ogni grido al cielo per il male del mondo è non solo lecito, ma anche divino.

 

Preghiamo insieme:  
DONA, SIGNORE, CONFORTO E CONSOLAZIONE

 

 CANTO:

Dio ha tanto amato il mondo da donare suo Figlio,

perché chiunque creda in lui,

non muoia ma abbia la vita. (2 volte)

 

Egli venuto a salvare ciò che era perduto,

non è venuto per i sani, ma per i malati.

Egli è venuto a perdonare le nostre colpe,

non è venuto per condannare, ma per amare:

Da Lui avremo la vita, da Lui avremo la vita.

 

Egli non è venuto a chiamare la gente perbene,

ma quelli che sanno di esser peccatori,

perchè cambino vita.

Egli ha preso su di sè le nostre malattie,

dalle sue piaghe tutti noi siamo stati guariti:

Da Lui avremo la vita, da Lui avremo la vita.



QUARTA STAZIONE

GESÙ DEPOSTO NEL SEPOLCRO

Celebrante: Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

Tutti: Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo secondo Luca

Giuseppe di Arimatea si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto.

 

RIFLESSIONE

Possiamo vedere il tuo volto, Signore,

è il volto di Gesù crocifisso. “Nessuno ha mai visto Dio”. Per noi non è così.

“Non si può vedere Dio e rimanere in vita”. Per noi non è così.

Vediamo il tuo volto, Signore, e la vita ci è donata in abbondanza,

perché riconosciamo i segni dell’amore tenace, fedele.

Mio Dio, hai il volto di Gesù, le mani di Gesù, i piedi di Gesù,

il corpo di Gesù, e il cuore di Gesù.

Finalmente ti vedo, ti riconosco e, con stupore,

posso finalmente comprendere che cosa significa essere a tua immagine.

 

TESTIMONIANZA:  la storia di Renato, 22 metri quadrati di dignità

 22 mq. Di dignità, di libertà, 22 mq. Di sicurezza, di tranquillità.

Anche senza riscaldamento né gas, un buco di appartamento di 22 mq. Può essere una ricchezza inestimabile: come per il signor Renato, che altro nella sua vita non ha, se non 22 miseri metri quadrati: la sua casa. Ci ha appeso il quadro a cui tiene di più, quello del cane a cui voleva un gran bene;

si è organizzato l’assistenza utilizzando al meglio quel pochissimo spazio che ha. 75 anni, invalido al 100%, non riesce più a camminare da solo, mangia poco e male perché non riesce a cucinare come vorrebbe, si lava come può avendo solo l’acqua fredda: insomma la vita di Renato è già difficile così com’è, anche perché la sua è una di quelle situazioni “sommerse”, nascoste, fatto sta che di aiuti non se n’è mai vista l’ombra.

Ora come colpo di grazia, gli è arrivata la notizia che è sotto sfratto esecutivo, e che la sua casa è stata messa all’asta, con lui dentro.

È una mazzata che distrugge l’equilibrio estremamente precario che Renato si è costruito accanto e dentro di sé. E poi come beffa, gli hanno detto che con 73.000 euro quella casa potrebbe comprarsela lui.

Renato è disperato, perché i soldi non ce li ha, nessuno lo aiuta, e perché quel buco d’appartamento non solo è tutto ciò che ha, ormai e diventato una parte di sé. Lasciarlo, magari per un posto in Istituto, sarebbe un dolore forse troppo grande da sopportare.

 

 PREGHIAMO INSIEME:

CREA IN NOI, SIGNORE, UNO SPIRITO NUOVO

 

 

CANTO:

Sei qui davanti a me, o mio Signore

Sei in questa brezza che ristora il cuore

Roveto che mai si consumerà

Presenza che riempie l'anima


Adoro Te, fonte della vita Adoro Te, Trinità infinita

I miei calzari leveró su questo santo suolo

Alla presenza Tua mi prostrerò


Sei qui davanti a me o Mio Signor (sei qui davanti)

Nella Tua grazia trovo la mia gioia

Io lodo, ringrazio e prego perché

Il mondo ritorni a vivere in Te


Adoro Te, fonte della vita Adoro Te,

Trinità infinita I miei calzari leveró su questo santo suolo

Alla presenza Tua mi prostrerò


Mio signor, mio signor
Adoro Te, fonte della vita

I miei calzari leveró su questo santo suolo

Alla presenza tua mi prostrerò Mio Signor



 QUINTA STAZIONE
GESÙ RISORGE DA MORTE

Celebrante: Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

Tutti: Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo di Luca

Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro.


RIFLESSIONE

Signore Gesù, ti ringrazio perché hai voluto condividere

Anche il dolore della morte.

Hai portato il tuo infinito amore lì dove c’è solo tenebra e disperazione.

Rendi forte la mia fede nella tua risurrezione,

e nella tua promessa che anche per me ci sarà un futuro di risurrezione.

L’amore ha una forza straordinaria: vince ogni tenebra,

abbatte ogni muro di separazione, vince ogni morte.

Signore, Gesù, insegnami ad amare.

 

TESTIMONIANZA: l’appuntamento di Pina

 In estate si sa, le giornate sono lunghe, lunghissime, sembrano non finire mai … Pina, 81 anni, però s’è organizzata bene, quest’anno.

Esce poco, e solo la mattina presto, per fare un po’ di spesa.

Le medicine ce l’ha tutte; il figlio, prima di partire per le ferie, le ha fatto pure istallare un condizionatore d’aria in camera da letto, ma lei non lo accende quasi mai, le do fastidio alla cervicale; per pagare le bollette, o per fare qualche piccola commissione ci sta il garzone dell’alimentari sotto casa, gli basta una piccola mancia. “ Beh, va tutto bene, peccato che non so cosa fare: riassettare casa e cucinare qualcosa mi prende un po’ di tempo, ma poi? La TV la vedo, ma poco, mi do ai nervi; leggere ormai mi riesce sempre più difficile. Insomma, prima che arrivino le 12.00 è una gran noia!”

Le 12.00?  perché, che succede alle 12.00?

“ Beh, alle 12.00 ho un appuntamento, ma non si creda, solo al telefono.

Si, un appuntamento telefonico, con Gianni, il ragazzo del ‘Programma viva gli anziani’; pensi, mi chiama tutti i giorni per sapere come sto, se mi serve qualcosa … E’ gentile, sa? È educato, e poi mi sta a sentire, mi ascolta; non mi attacca subito la cornetta, perché ha capito che a me piace stare un poco a parlare; Gianni mi piace, perché mi ascolta, e questo vuol dire tanto, lo sa?

Dopo la telefonata sto meglio, sono più contenta; pensi, anche se sono le 12.00 mi sembra quasi che dalla finestra entri un po’ di quell’arietta fresca e leggera che non si sente più, ormai …”

 

Canto:

Noi annunciamo la Parola Eterna, Dio è amore!

Questa è la voce che ha varcato i tempi, Dio è carità!

Passa questo mondo, passano i secoli,

solo chi ama non passerà mai. (x2)

 

Dio è luce, in Lui non c’è la notte, Dio è amore!

Noi camminiamo lungo il Suo sentiero, Dio è carità!


Noi ci amiamo perché Lui ci ama, Dio è amore!

Egli per primo diede a noi la vita, Dio è carità!



PREGHIERA PER GLI ANZIANI

Signore Nostro Gesù Cristo,
che ci hai donato la vita facendola risplendere del Tuo riflesso divino
Tu riservi un dono speciale agli anziani che beneficiano di una lunga vita.

Te li affidiamo per consacrarli a Te: rendili testimoni dei valori evangelici
e devoti custodi delle tradizioni cristiane. Proteggili e preserva il loro spirito
con il Tuo sguardo amorevole e la Tua misericordia.

Rendili certi della Tua fedeltà, messaggeri del Tuo amore,
umili apostoli del Tuo perdono, braccia accoglienti e generative
per i bambini e i giovani, che cercano nello sguardo dei nonni
una guida sicura nel pellegrinaggio verso la vita eterna.

Rendici capaci di donare loro l’amore,
la cura ed il rispetto che meritano

nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità.

E concedi a ciascuno di noi la benedizione di una lunga vita
per poterci un giorno unire a Te, in Cielo,
Tu che vivi e regni nell’amore, nei secoli dei secoli.

Amen


BENEDIZIONE FINALE

 

CANTO FINALE

 AVE MARIA, AVE! AVE MARIA, AVE!

 Donna dell’attesa e madre di speranza, ora pro nobis.

Donna del sorriso e madre del silenzio, ora pro nobis.

Donna di frontiera e madre dell’ardore, ora pro nobis.

Donna del riposo e madre del silenzio, ora pro nobis.


Donna del deserto e madre del respiro, ora pro nobis.

Donna della sera e madre del ricordo, ora pro nobis.

Donna del presente e madre del ritorno, ora pro nobis.

Donna della terra e madre dell’amore, ora pro nobis