Tutto cominciò dalla crisi dei rifiuti scoppiata in Toscana nel 1988 e l'esplosione di Farmoplast, azienda chimica di Massa Carrara. La prima azienda ad avvicinarsi al clan campano fu quella dei i fratelli Fornaciari di Lucca. Il capo della P2, Licio Gelli, era allora incaricato di mettere in contatto gli imprenditori toscani con il sistema dell'imprenditoria criminale casalese. A poco a poco arrivarono rifiuti industriali da altre parti del paese. Poi è nato il Consiglio di Governo dei Rifiuti, incaricato di affrontare una volta per tutte il problema e di bandire i Camorristi dal controllo delle discariche e del ciclo dei rifiuti.
Nel 2015 il Corpo Forestale dello Stato di Caserta ha scoperto un'area clandestina dei rifiuti, ritenuta la più grande discarica sotterranea d'Europa di rifiuti tossici. Si ritiene sia opera della Camorra con lo stesso sistema di sigillare degli strati della discarica, utilizzato dal clan dei casalesi.
Nel 2016 la Regione Campania ha avviato il progetto SPES sul controllo ambientale esposto a fattori inquinanti