La 'ndrangheta in Lombardia si radica grazie ad una fitta rete di professionisti, politici e imprenditori: persone non affiliate alla 'ndrangheta, spesso seconde generazioni di famiglie mafiose, che hanno fatto studiare i figli per poi farli entrare all'interno delle istituzioni.
In questo modo, i nuovi arrivati entrano a far parte della rete mafiosa e formano il cosiddetto "capitale sociale dell'associazione".
Mentre il capitale sociale rappresenta l'intelligence dell'organizzazione, la manovalanza esercita una violenza diffusa, fatta di omicidi, pestaggi, minacce e intimidazioni quasi sempre rafforzate dall'omertà delle vittime.
La forza della 'ndrangheta è quella di saper mutare in base al periodo storico e al contesto territoriale.
Uno dei più grandi cambiamenti avviene a partire dagli anni '70, quando viene creata una sovrastruttura segreta che si lega ad apparati dello stato, dei servizi segreti e dei gruppi eversivi.
Tredici anni dopo l'operazione Infinito, la 'ndrangheta lombarda non è morta, nonostante centinaia di arresti, operazioni e processi; l'associazione è stata ricostruita cambiando volto e rinsaldando il controllo nel territorio lombardo.